Bravely Second: End Layer ~ Do you believe in you like I do?

Bravely Second: End Layer ~ Do you believe in you like I do?

Bravely Second: End Layer

Piattaforma: Nintendo 3DS
Software House: Silicon Studio
Publisher: Square Enix
Lingua: italiano (testi), inglese (audio)
Release: 26 febbraio 2016
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Nel 2012 venne annunciato Bravely Default, una grande sorpresa per tutti i fan dei JRPG a turni. Potremmo definirlo come una sorta di ritorno alle origini con un pizzico di novità da parte di Square Enix.
Il gioco fu così apprezzato dalla critica che l’idea di un seguito divenne presto realtà: infatti, tre anni dopo sbarcò in Giappone il sequel denominato Bravely Second, con grande gioia degli appassionati della serie. La localizzazione europea non si fece attendere troppo ed esattamente il giorno 26 Febbraio il gioco approdò anche da noi. Con nostra grande gioia, Nintendo Italia ci regalò la Deluxe Special Edition del gioco contenente (oltre alla cartuccia) un bellissimo artbook da sfogliare e tanto altro interessante materiale che potete visionare nel video della nostra unboxing.
Ancora grazie quindi a Nintendo Italia per averci dato questa importante possibilità!

Come per il primo titolo della saga, anche il nome Bravely Second richiama una meccanica di gioco, che in questo caso ci permetterà di alterare il tempo a nostro vantaggio, ma scopriremo più avanti e nel dettaglio questa caratteristica. Inutile dire che giocare a Bravely Second prima di Default è controproducente, dato che rivela fatti precedentemente accaduti.

« Now’s my chance to put you in my diary! »

Dopo aver salvato Luxendarc e ripristinato la pace, Agnés Oblige (ex vestale del vento) diventa la leader dell’Ortodossia dei Cristalli e viene metaforicamente nominata Papessa.
Questa fazione è da secoli in lotta con il Ducato di Eternia, siccome hanno idee politiche e religiose totalmente contrapposte, ma sembra che finalmente, proprio grazie ai tentativi di Agnés, sia giunta l’ora di una tregua.
La ragazza decide quindi di tenere una Cerimonia di pace nella città di Gathelatio, dove si trova il quartier generale del Cristallesimo: accompagnata da Yew Geneolgia, guardia personale e coraggioso soldato della Guardia dei Cristalli, Agnés incontra Braev Lee (padre di Edea, compagna di viaggio della Papessa e leader del Ducato) e il fidato Cavaliere Oscuro Alternis per siglare la pace tra le due fazioni.
Proprio nel momento in cui entrambe le parti stanno per firmare il trattato, però, entra in scena all’improvviso un uomo mascherato e dalle dubbie intenzioni: il Kaiser. Quest’ultimo rapisce Agnés sotto gli sguardi dei presenti, rivelandosi l’antagonista principale del gioco. Sarà quindi compito di Yew, accompagnato da altri tre fidati personaggi, correre in soccorso della Papessa. Ovviamente la trama non si ferma a questo: un’altra grave minaccia è data dalla presenza dei Ba’al, mostri notevolmente potenti nonostante l’aspetto bizzarro e insolito, il cui percorso si intreccerà a quello dei nostri protagonisti.
La lore di gioco è stata notevolmente approfondita, tanto che in questo capitolo avremo occasione di scoprire al meglio quali legami intercorrano tra le fazioni in gioco in questo nuovo assetto politico.
Omettendo pesanti spoiler, posso dire che la trama di Bravely Second è un crescendo di intensità che aumenta sempre più mano a mano che sveliamo inaspettati colpi di scena. Momenti comici e divertenti, qui ancor più numerosi che in Bravely Default, smorzano la tensione in un viaggio pieno di importanti misteri e rivelazioni.

Anche in questa avventura, saremo accompagnati da un personaggio extra che ci fornirà indicazioni in merito alla trama: in Bravely Second avremo l’appoggio della stessa Agnés, che grazie ad un frammento del suo ciondolo potrà comunicare con Yew e compagni, dando luogo a dialoghi di ogni tipo.

« In the name of Her Holiness, I will punish you! »

Nuovi arrivi e vecchi ritorni in quel di Luxendarc.
Come già anticipato, il protagonista principale di Bravely Second è Yew Geneolgia, un giovane dall’aspetto minuto e impacciato, pieno di determinazione e voglia di imparare. Nonostante abbia solo sedici anni, è il Comandante dei Tre Cavalieri posti alla protezione di Agnés, nonché l’erede di un’antica dinastia di Gathelatio. Dal punto di vista culturale è il più dotto del gruppo, dato che ha studiato con molto interesse e per ben quattro anni nella città universitaria di Al-Khampis. Nel corso del viaggio imparerà a combattere per i suoi ideali e non per quelli che l’Ortodossia dei Cristalli gli ha impartito.
Direttamente dalla Luna (no, non sto scherzando) fa il suo ingresso anche Magnolia Arch, una cacciatrice di Ba’al che cerca vendetta per il suo popolo: è una persona molto curiosa e romantica, che si stupisce per ogni piccola cosa di Luxendarc, dato che il mondo dal quale proviene è ormai in rovina e la morfologia del territorio è sempre la stessa. Diventerà un’ottima compagnia di viaggio e stringerà buoni rapporti con gli altri party member, in particolar modo con Yew, con cui condividerà un legame speciale.
Per la serie “I grandi ritorni” c’è Tiz, protagonista di Bravely Default, con un nuovo outfit, una nuova acconciatura, ma soprattutto un carattere decisamente più maturo, saggio e determinato: non a caso Yew si rivolge spesso a lui con nomignoli come “capo” in segno di rispetto per un grande eroe come lui.
Ritroviamo anche Edea, la figlia del Gran Maresciallo di Eternia che, grazie al viaggio fatto precedentemente, è cresciuta ancora di più ed è più che mai determinata a salvare l’amica Agnés, oltre che prendere in mano le redini del Ducato. Insieme alla guida della Papessa, che si rivela una vera guida spirituale cosciente delle proprie responsabilità, questi quattro ragazzi si imbarcheranno in un’avventura che non solo salverà nuovamente tutta Luxendarc, ma darà anche loro modo di scoprire di più su loro stessi e su ciò che vogliono davvero.

Un vasto cast di altri personaggi si troverà tanto a fianco quanto contro i nostri compagni, primo tra tutti il Kaiser, antagonista principale del gioco, le cui intenzioni rimarranno un mistero per diverso tempo. Accanto a lui, oltre alla fatina Anne, ci sono nuovi portatori di Asterisco, come ad esempio Minette, ragazzina amante dei gatti segnata da un’infanzia davvero molto tragica. Lo stesso vale per gli altri nuovi Asterischi, che hanno davvero molto da raccontare.

Il gioco segna anche il ritorno di personaggi come il mago rosso Fiore de Rosa, il maestro di spada Kamizumi e tanti altri che ritroveremo nelle subquest di gioco.
Ultimi, ma non meno importanti, sono Janne e Nikolai, gli amici più cari del protagonista Yew e fedeli compagni per la protezione di Agnés.

« Good gravy! You really are stuck! »

Se la trama di Bravely Second si differenzia dal predecessore per il suo essere molto più dinamica, in fatto di battle system ritroviamo quello ingegnoso e ben collaudato che tanto è piaciuto ai giocatori di Bravely Default, ovviamente accompagnato da alcune migliorie. Prima di parlarvi di queste, però, soffermiamoci su ciò che è rimasto invariato: ci troviamo di fronte ad un sistema di combattimento a turni, rivisitato in chiave moderna grazie alle meccaniche Brave&Default. Sostanzialmente, oltre a scegliere le azioni dei quattro personaggi del gruppo, avremo a disposizione Punti Brave (detti PB), ovvero punti azione necessari per mandare all’attacco il nostro gruppo. Si partirà con 0 punti brave e ogni azione ci costerà uno di questi per un massimo di quattro ad ogni turno; invece, con l’opzione Default, che corrisponde alla classica difesa, recupereremo PB spendibili nel turno successivo. Visto in questo modo pare un concetto semplice e intuitivo, ma il sistema richiede invece una buona pratica, oltre che un po’ di ragionamento: spendendo punti Brave potremmo anche andare sotto lo zero e trovarci così fermi per alcuni turni, quindi è necessario fare attenzione!
Passiamo quindi alle migliorie introdotte: insieme al classico sistema Brave&Default ritroviamo anche la meccanica Bravely Second, che consente di fermare lo scorrere del tempo durante la battaglia così da infliggere ancora più danni senza il minimo sforzo, e che sarà parte fondamentale in alcuni scontri importanti.

Le novità non finiscono qui: le battaglie concatenate permettono di affrontare più nemici in successione qualora li si sconfigga in un solo turno, ottenendo così ancora più punti esperienza e abilità grazie ad un moltiplicatore. Non è tutto oro quel che luccica, però: in caso rimanessimo a corto di PB, questi non saranno recuperati istantaneamente e potremmo quindi trovarci in pericolo. E’ dunque importante decidere con attenzione quando e come affrontare queste ondate di mostri, poiché non sempre continuare a combattere conviene, specialmente se mancano i punti brave e i nemici sono ostici.

Ultima, ma non meno importante, è la possibilità di salvare nel pannello configurazioni del menù i nostri set preferiti di tattiche da utilizzare in battaglia, così da non dover ogni volta assegnare i comandi e poter procedere senza intoppi ad affrontare le schiere di nemici che si pareranno sul nostro cammino.
Quella di poter selezionare la percentuale di incontri casuali era una feature già presente in Bravely Default, ma ora per attivarla basta premere il tasto R, un’altra comodità che rende il gameplay ancora più agevole!

Anche in questo capitolo, il Job System riveste un ruolo fondamentale: non si limita a classi già presenti in Bravely Default, ma ampia il panorama grazie ad Asterischi nuovi di zecca, come il Gattomante che sostituisce il Vampiro, il Pasticcere (sì, avete letto bene), il Guardiano e altre ancora. Cercate di sperimentare al meglio combinando le varie classi: per esempio, l’abilità Buon Conto del Vescovo si sposa benissimo con i potenti incantesimi del Mago Nero dato che aumenta sensibilmente la loro potenza. Provare per credere!

« Great Distance »

Una delle caratteristiche di Bravely che è rimasta invariata è lo stile grafico, ormai caratteristico della serie. Ci troviamo di fronte a delle vere e proprie piccole opere d’arte: i fondali sembrano realizzati con la tecnica ad acquarello e danno un effetto delicato e al contempo incisivo. Meritano di essere citati le esotiche terme di Yunohana, lo stile barocco che caratterizza Gatelathio, gli sgargianti colori di Al Khampis; tra i nuovi dungeon, menzione d’onore al Regno Celeste, il cui nome è già sinonimo di un’atmosfera che va oltre lo spazio e il tempo. Lo stile grafico è rimasto invariato anche per i personaggi, che conservano lo stile chibi di Bravely Default, senza che lo stile deformed li renda per questo meno ricchi di particolari. In alcune scene importanti della trama ci troveremo di fronte anche ad animazioni in CGI, che ben si amalgamano con il resto della grafica.

La colonna sonora raggiunge gli alti picchi del primo capitolo, anche se ad occuparsene non è più Revo, bensì un altro grandissimo compositore: Ryo, leader della band Giapponese supercell.
L’impronta del suo stile è decisamente più possente, misteriosa e dark rispetto a quella del predecessore, e ciò si può notare soprattutto in alcuni theme di battaglia come Battle of Ordeal che possiamo ascoltare durante gli scontri contro i nuovi Portatori d’Asterisco.
Vecchie e nuove ost si incontrano in questo capitolo. Ritroviamo ad esempio il theme dell’immortale città delle nevi, Eternia, e Silence of the Forest, che come dice il nome stesso sentiremo nei dungeon immersi nella natura. Parlando di novità, potremo invece ascoltare ost come Kick Ass che corrisponde al nuovo theme di battaglia del nostro pastorello preferito, Tiz, oppure ritrovarci con le lacrime agli occhi ascoltando il theme di personaggi come Altair e Vega, fondamentali ai fini della storia.
Impossibile non citare anche l’ost finale, Last Song, che, sebbene abbia un titolo piuttosto normale, racchiude tutta l’essenza del gioco.

Altra nota fondamentale che offre al gioco il giusto timbro è il doppiaggio, che come nel precedente capitolo raggiunge altissimi livelli. Ritroviamo voci familiari: nei panni di Agnés ed Edea, per esempio, tornano Ami Koshimizu e Mai Aizawa nella versione giapponese, Erin Fitzgerald e Cassandra Lee Morris in quella inglese. Per le new entry, come Magnolia e il Kaiser, abbiamo rispettivamente Ayumi Tsunematsu e Kazuya Nakai nel doppiaggio nipponico, Amanda Winn Lee e Cam Clarke in quello inglese: anche in questo caso, si tratta di nomi molto conosciuti ed apprezzati.

« This is our coup de gravy! »

Come il precedente capitolo, Bravely Second offre mini giochi ed attività extra per rendere ancora più completa l’esperienza di gioco.
Diverse quest secondarie aumenteranno la longevità del titolo, e ci permetteranno di ottenere altre classi. Inoltre, le storie contenute in queste missioni secondarie saranno influenzate da alcune scelte che vedranno Edea come protagonista.

Qualcuno probabilmente ricorderà che in Bravely Default potevamo ricostruire la piccola cittadina di Norende ottenendo così ricompense, bonus e addirittura nuove mosse speciali: lo stesso sarà possibile in questo capitolo, ma questa volta dovremo aiutare gli amici di Magnolia sulla Luna. Tutto ciò è supportato dallo Streetpass: ogni volta che incontreremo qualcuno tramite questa funzione, la popolazione aumenterà di un’unita, permettendo di ridurre il tempo necessario a svolgere un determinato incarico.
Come si dice in questi casi, se non che l’unione fa la forza?

Le attività extra non sono finite qui: potremo addirittura realizzare dei Morsicotti, peluche coccolosi che, oltre ad offrirci un divertente passatempo, contribuiranno a riempire le nostre tasche con qualche soldo extra. In questa attività, ogni membro del party avrà un preciso incarico; peluche più rari e particolari si potranno ottenere potenziando gli attrezzi necessari alla loro creazione. Inoltre, avremo accesso ad alcuni bonus, come nuovi brani musicali da ascoltare durante la lavorazione dei Morsicotti. Un minigioco davvero carino, non trovate?

Conclusione

Bravely Second si mostra come il degno erede del primo capitolo e la sfida di creare un gioco all’altezza di Bravely Default è stata coronata a pieno. Il gioco non solo offre una trama dinamica, ma aggiunge interessanti feature al gameplay senza discostarsi troppo da quell’equilibro di tradizione e modernità che tanto ha reso celebre la saga.

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