GOLDEN SUN
Piattaforma: Game Boy Advance
Software House: Camelot Software Planning
Publisher: Nintendo
Lingua: Italiano/Inglese (testi)
Release: 22 Febbraio 2002
NOTE: RILASCIATO SU VIRTUAL CONSOLE WII U IL 17 APRILE 2014
Vi ricordate quando compravamo i videogiochi a scatola chiusa? Quando andavamo al negozio e provavamo a scegliere ad intuito, cercando di valutare il titolo osservando la copertina e leggendo le poche informazioni riportate sul retro della confezione. Certe volte si rimaneva profondamente delusi, ma in alcuni casi fortunati acquistavamo anche titoli meritevoli, che non avremmo mai scoperto senza fare quella spesa azzardata. Ebbene, Golden Sun si è rivelato proprio uno di questi casi fortunati.
VALE, DOVE TUTTO HA INIZIO
Il gioco è ambientato a Weyard, un mondo regolato sin dall’antichità dai quattro elementi dell’alchimia, ognuno associato ad un pianeta diverso: Acqua (Mercurio), Terra (Venere), Aria (Giove) e Fuoco (Marte). La presenza dell’Alchimia ha consentito lo sviluppo di grandi civiltà, ed è in queste civiltà che iniziano a nascere nel mondo gli Adepti, individui in grado di usare la Psinergia, la forza che controlla il flusso dell’Alchimia.
Uno di questi è il protagonista del gioco, Isaac, un adepto di Venere. Durante una notte di tempesta nel villaggio di Vale, dove inizia l’avventura, Isaac viene bruscamente svegliato dalla madre Dora, che lo avverte del crollo imminente del macigno del Monte Aleph, ai piedi del quale è situata la piccola cittadina. Isaac si unisce ai suoi due amici Garet e Jenna per soccorrere gli abitanti, tra cui il fratello di quest’ultima, Felix, caduto nel fiume che attraversa il villaggio. Isaac e gli amici cercano di aiutarlo, ma il gigantesco masso si stacca infine dalla vetta del monte, travolgendo così il padre del protagonista e i familiari di Jenna, Felix compreso. Isaac e Gareth vanno quindi in cerca di aiuto, ma vengono attaccati da due misteriosi individui, che li lasceranno privi di sensi.
Tre anni dopo l’incidente, Isaac, Gareth, Jenna e Kraden, un anziano studioso e amico dei tre ragazzi, decidono di recarsi al tempio del Monte Aleph per investigare sull’incidente accaduto quella fatidica notte. Le loro indagini portano ad eventi del tutto inaspettati, che segnano l’inizio della loro avventura nel mondo di Weyard.
Da un inizio come questo, si può già capire quale sia uno dei punti di forza della trama di Golden Sun: il ritmo narrativo. Il titolo parte subito in quarta, con la prima ora e mezza di gioco dove succede di tutto, e questo ritmo viene mantenuto per tutta la durata della storia. Non ci sono momenti morti o di scarsa importanza durante l’avventura di Isaac e compagni, e questo continuo susseguirsi di eventi fa sì che la trama risulti sempre interessante per tutta la sua durata.
Per quanto riguarda la storia, però, c’è una cosa importante da tenere a mente, soprattutto una volta arrivati al finale: la storia . Golden Sun fa parte di una trilogia, e mentre il terzo gioco è meno scollegato dato che è ambientato trent’anni dopo, i primi due giochi sono molto collegati tra di loro. Potremmo definirli il primo e il secondo tempo di un film. La trama avviata in Golden Sun, infatti, avrà una conclusione vera e propria soltanto nel seguito, L’era Perduta, rilasciato un anno dopo. L’idea di dividere la storia in due capitoli non era però quella di partenza. Camelot Software Planning, la software house che si è occupata dello sviluppo del titolo, voleva inizialmente rilasciare un unico grande gioco su Nintendo 64. Lo sviluppò del gioco, èerò, iniziò soltanto verso la fine 2000, a nemmeno un anno di distanza dal lancio del Nitendo GameCube. Per questo, Camelot decise di sviluppare il titolo su GameBoy Advance, ma viste le limitazioni di un hardware decise quindi di dividere il gioco in due. Nonostante questa divisione, comunque, non dovete preoccuparvi; il finale del primo Golden Sun riesce a soddisfare appieno chi lo gioca. La storia finisce sì con un cliffhanger allucinante che fa venire una grandissima voglia di giocare subito il seguito, ma al tempo stesso vediamo i protagonisti raggiungere un traguardo importante, un traguardo che, almeno a inizio gioco sembrava inarrivabile, e per questo si rimane comunque soddisfatti una volta arrivati ai titoli di coda.
È IN MOMENTI COME QUESTI CHE SI RIMANE UNITI!
Come ogni RPG che si rispetti, anche in Golden Sun abbiamo un ricco cast di personaggi principali e NPC. Quelli che indubbiamente brillano di più sono i protagonisti del gioco, impegnati nel loro viaggio ai confini del mondo.
All’inizio ricoprono ruoli molto familiari, se così possiamo definirli, che si vedono spesso negli RPG, come l’amico d’infanzia non troppo intelligente ma dal cuore d’oro e la ragazza sempre gentile e paziente con tutti. Quello su cui il titolo punta è il percorso di sviluppo che i ragazzi affrontano. Vengono quasi strappati dalla semplicità e monotonia delle loro vite e chiamati ad affrontare qualcosa di decisamente più grande e, all’inizio, troppo complicato. Nessuno di loro è in grado di risolvere la situazione nel loro stato attuale, ed è proprio giocando e seguendo le loro gesta che viene resa evidente la loro crescita. I ragazzi cambiano, maturano e imparano ad osservare le cose da più punti di vista, allargando così i propri orizzonti. Il loro cammino è influenzato anche dalle motivazioni di ognuno, tutte diverse e collegate ad una storia personale, che non solo dona più spessore al personaggio, ma rende anche il loro percorso più credibile, più reale. Alla fine penso proprio che il cast di Golden Sun sia uno dei miei preferiti perché i ragazzi sono tutti verosimili. Nel corso del loro lungo viaggio, non mancano di certo scenette dove possiamo assistere a scambi di battute e dialoghi naturali, come quelli che farebbero veramente un gruppo di amici in viaggio insieme.
I personaggi del gioco non brillano di certo per originalità, ma la cura con cui sono stati realizzati e sviluppati li rende semplicemente memorabili, e alla fine è impossibile non affezionarsi a loro.
Questa cura si nota anche nei vari NPC presenti nel gioco, caratterizzati da piccole storie secondarie che si evolvono man mano che si prosegue nell’avventura. I dialoghi con i personaggi secondari cambiano ogni volta che si supera un punto importante della trama, e questo rende il mondo di gioco più concreto, favorendone l’immedesimazione.
LA PSINERGIA, UN’ARTE TUTTA DA SCOPRIRE
Passiamo ora al gameplay del gioco, cominciando proprio dal combat system.
Sotto questo punto di vista, Golden Sun è un classico JRPG vecchia scuola, con incontri casuali e combattimento a turni un po’ particolari, in quanto bisogna prima impartire ordini a tutti i personaggi del party. Gli ordini variano da attacco, Psinergia — la magia del gioco— strumenti e difesa. Una volta assegnata un’azione a tutti i personaggi, il turno avrà inizio e vedremo i singoli membri del party agire uno dopo l’altro.
Se leggendo la spiegazione il combat system vi sembra lento e macchinoso, non preoccupatevi. Già dopo i primi combattimenti si riesce subito a comprendere e padroneggiare il tutto, e ci si accorge che il sistema di combattimento è intuitivo e veloce, grazie ad un menu di lotta facile da navigare e animazioni fluide e dinamiche.
Come accennato prima, Golden Sun è un titolo che si basa molto sull’alchimia e sui quattro elementi che governano il mondo di gioco, e il battle system non fa eccezione. I personaggi del nostro party utilizzano infatti la Psinergia, ovvero il potere di un individuo che è in grado di controllare il flusso dei quattro elementi. Le psinergie si dividono tra quelle di attacco e quelle di supporto, che permettono di curare uno stato alterato o di aumentare parametri come attacco e difesa. Ovviamente, i nemici presenti nel gioco presentano debolezze e resistenze ai vari elementi, ed è scegliendo accuratamente con quale psinergia controbattere che si riesce ad avere la meglio nei combattimenti.
Il combat system è quindi facile da imparare e molto dinamico, ma riesce anche ad essere profondo e ricco di elementi da tenere sempre in considerazione se si vuole uscire vittoriosi anche dagli scontri più impegnativi.
Per quanto riguarda gli incontri casuali, questi possono essere ridotti tramite l’utilizzo di oggetti o psienergie appositi, il cui notevole effetto facilita di molto l’esplorazione delle varie aree.
C’è ancora un’altra componente che rende il gameplay di Golden Sun ancor più profondo ed interessante: i Djinn.
I Djinn sono delle creature elementali, appartenenti ai quattro elementi principali del gioco, che si ottengono risolvendo indovinelli, scovandoli nei dungeon o anche incontrandoli casualmente mentre si esplora la mappa del mondo. Questi esseri, una volta catturati, possono essere equipaggiati dagli adepti, i quali ottengono nuove abilità e incrementi di statistiche.
È una meccanica articolata, che addirittura all’inizio può risultare complicata e confusa, ma giocando e sperimentando a fondo il potere degli elementali si scopre che è forse questa la feature più riuscita e divertente di tutto il gioco.
Per quanto riguarda l’esplorazione, Golden Sun si mostra come un classico RPG, con una vasta mappa del mondo, numerose città e svariati dungeon. Anche qui però l’alchimia e i quattro elementi fanno da cardine, in quanto per poter proseguire o risolvere puzzle dovremo far ricorso alle varie psinergie utilizzabili dai personaggi. Per fare alcuni esempi, si possono spostare oggetti, congelare pozze d’acqua e anche leggere nella mente delle persone in modo da ottenere informazioni che altrimenti non verrebbero fornite.
L’unica pecca riguardo questo aspetto del gioco, che dipende molto probabilmente dal periodo in cui è uscito, è che a tratti può risultare disorientante. Le indicazioni su come raggiungere la prossima città non sono mai chiarissime, e purtroppo nemmeno la mappa del mondo riesce ad essere di aiuto, elecando solo i luoghi già visitati e non fornendo alcuna indicazione su come raggiungere il prossimo obiettivo.
IL GBA ALLA MASSIMA POTENZA
Dal punto di vista tecnico, il gioco è senza dubbio uno dei migliori titoli arrivati su GBA, a cominciare dalla grafica. Non appena si comincia a giocare ci troviamo davanti a un gioco con uno stile sì molto semplice, ma coloratissimo e molto dettagliato. Il modello di ognuno dei protagonisti è realizzato con una palette di colori sempre diversa e con dettagli unici, e questo li rende ben distinguibili e fantastici da vedere. La cura dei dettagli e il forte contrasto dei colori viene utilizzato anche nella realizzazione delle aree di gioco, dove si parte da verdi pianure, per poi passare per valli innevate e finire in sconfinati deserti.
Per quanto riguarda la colonna sonora, Golden Sun svolge un ottimo lavoro anche sotto questo punto di vista. I brani del gioco sono stati composti da Motoi Sakuraba, e infatti il suo stile si riconosce subito nei brani più celebri del gioco, come il Tema di Isaac e il Tema del Faro di Venere, entrambi remixati in più occasioni dai fan in chiave rock moderno. Per il resto, ogni singolo brano della colonna sonora si adatta perfettamente alla situazione che si sta vivendo, rendendo così più allegri i momenti scanzonati, ma anche più malinconici e profondi i momenti cruciali della trama.
Conclusione
Se siete in cerca di un titolo un po’ vecchia scuola, non troppo longevo ma che sappia comunque mostrarsi interessante e divertente, Golden Sun è senza dubbio il titolo che fa per voi.