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Panzer Dragoon Saga ~ Dragon Top Gun

Panzer Dragoon Saga

Piattaforma: Sega Saturn
Software House: Team Andromeda
Publisher: Sega
Lingua: inglese (testi/audio)
Release: 5 giugno 1998
Note: Stampato in sole 12.000 copie in Europa. Il titolo originale, in giappone, é “azel panzer dragoon rpg”

 

In occasione del ventesimo anniversario dell’uscita in Europa di Panzer Dragoon Saga, per me è una gioia parlarvi di quello che a mio avviso è, e resterà, uno dei migliori RPG mai concepiti nella storia dei videogiochi. Panzer Dragoon Saga, terzo capitolo della saga Panzer Dragoon, è uno di quei titoli nati nel momento peggiore in assoluto, ed è stato oscurato completamente dalle circostanze in cui è stato catapultato.

Per capire perché, vi porto indietro nel tempo di esattamente vent’anni. 1998. Sony ha fatto il cappotto a tutte le altre console, in quanto a vendite. Voci maligne dicono che sia stata la possibilità di piratare facilmente la PlayStation il motivo di così tanto successo, ma di fatto sappiamo bene quasi tutti, specialmente grazie alle recenti remastered, che al periodo le esclusive PS erano di non poco spessore, ed i costi di sviluppo erano molto inferiori rispetto alle concorrenti. Nintendo, dal suo canto, oltre a offrire una macchina distante rispetto al suo predecessore SNES, è rimasta ancorata alla cartuccia come formato di lettura, aumentando di conseguenza i costi di progettazione di un titolo. SEGA, invece, non solo proponeva un sistema su cui era difficile programmare, ma navigava in cattive acque economicamente, per via di diverse mosse senza senso sul mercato home console (SEGA 32X se volete approfondire l’argomento). Pertanto l’azienda decise di tentare il tutto e per tutto abbandonando il Saturn già dal ’98, per alimentare quella che sarà la loro ultima console: Dreamcast. Ma in quest’ultimo ciclo di vita i team di sviluppo first-party (quelli di cui SEGA è proprietaria diretta), diedero il meglio di sé, dando vita a titoli che ingegneristicamente ebbero del miracoloso, e Panzer Dragoon Saga in soldoni è il prodotto più riuscito di questo sforzo titanico. Ma, nonostante ciò, fu stampato in sole 12.000 copie per il mercato europeo, e altrettante per il mercato statiunitense. E come se non bastasse, il codice sorgente andò perduto, rendendo di fatto impossibile una remastered in tempi celeri, cosa che invece ricevette il primo Panzer Dragoon, che trovate sia su XBOX che su Playstation 2.

Ma cosa è Panzer Dragoon? Questa è un’ottima serie di sparatutto su binari pubblicata su Sega Saturn dove, a cavallo di un drago, ci si fa strada in un fantastico mondo post-apocalittico, per impedire che il mondo vada a rotoli per mano di armi costruite millenni prima dai cosiddetti “Antichi”. Panzer Dragoon Saga, all’interno del brand, risulta come uno spin-off in chiave J-RPG, che combina gli elementi caratteristici di uno shoot ’em up con il sistema turn-based. Come? Ve ne parlerò nelle prossime righe.

LA TRAMA

Diecimila anni nel nostro futuro, delle misteriose tecnologie hanno distrutto la civiltà così come la conosciamo. Ciò ha portato l’umanità ad adattarsi socialmente come tribù di nomadi, in cerca di luoghi dove poter ricominciare una vita. Dopo essersi ripreso parte del suo mondo, l’uomo ha deciso di tornare alla pastorizia, e all’agricoltura. Purtroppo, come è sempre successo nella storia, il benessere porta alla cupidigia, e così un solo uomo decide di fondare un impero e di soggiogare gli altri, proprio rispolverando le armi che nel passato quasi annientarono l’umanità per sua stessa mano. Panzer Dragoon Saga narra la storia di un mercenario di nome Edge, la cui compagnia viene inviata in missione dall’Impero per scortare dei lavoratori, impegnati in uno scavo all’interno di una miniera. Qui essi ritroveranno la strana effige di una ragazza impressa in una stele, probabilmente risalente al passato. All’improvviso il gruppo viene attaccato da una flotta ribelle allo scopo di saccheggiare il ritrovamento di questa spedizione. In questo blitz tutti, tra lavoratori e mercenari, verranno uccisi, tranne Edge, che si salverà miracolosamente precipitando in un fiume sotterraneo all’interno della cava. Qui, dopo tanto girovagare, viene circondato da dei mostri, ma per sua fortuna un’arma antica, un drago, interviene in suo aiuto. Dopo aver distrutto i suoi avversari con dei raggi laser, lo incita ad essere il suo cavaliere e a volare via dal pericolo. Da questa esperienza, Edge deduce che la creatura è dotata di misteriosi poteri magici, ed è sotto il suo diretto controllo. Così decide di iniziare un viaggio per placare la sua sete di vendetta, eliminando le persone che hanno ucciso i suoi compagni, e recuperando la misteriosa stele.

Qui ne approfitto per introdurvi uno dei punti di forza di questo gioco i personaggi principali. Edge non è un classico protagonista carismatico con cui potete empatizzare da subito. Non è molto loquace, non è un bello tenebroso, ed è accecato dalla sete di vendetta. Ciò che lo cambierà, nel corso della storia, è la ragazza della stele: Azel. Nel titolo originale giapponese, Azel Panzer Dragoon RPG, la sua importanza viene enfatizzata da subito. Infatti lei diventa la ragione della crociata di Edge contro l’impero, ma non solo. Sarà lei lo stimolo per la sua evoluzione, che lo trasformerà da guerriero assetato di sangue a paladino della giustizia, pronto a eradicare il male a cavallo del suo drago. Inoltre Azel stessa ribadisce la sua impronta, manifestando la figura di una donna forte, coraggiosa, risoluta, che supera lo stereotipo di coprotagonista femminile passiva e fragile. Man mano che la trama si evolve, il loro rapporto sarà ciò che esternerà le loro emozioni, e sarà proprio in ciò che si potrà apprezzare la loro profondità, la cura con cui la loro interazione è stata costruita, e la loro caratterizzazione, molto peculiare ma allo stesso tempo fedele e realistica, fino a suscitare nel giocatore delle emozioni molto forti nei momenti cruciali del gioco. Ci sarebbe anche molto altro da ribadire, ma onde evitare spoiler lascio a voi il piacere della scoperta di due personaggi fuori dal comune.

Il protagonista, Edge

IL MIRACOLO SATURN

Il Sega Saturn, per chiunque non ne avesse ancora sentito parlare, non è noto per aver lasciato ai posteri titoli tecnicamente memorabili, eccetto le conversioni dirette dei cabinati SEGA (Virtua Fighter 2, Sega Rally, eccetera). Anzi, intorno a questa console gira a ragion veduta la voce che il 3D fosse molto più difficile da gestire rispetto al suo rivale: la PlayStation. Panzer Dragoon Saga invece propone un 3D che “tecnicamente” supera i Final Fantasy dell’epoca. Le espressioni facciali sono realizzate con un buon grado di definizione anche senza CG, gli scenari sono completamente renderizzati, a differenza dei fondali con cui Squaresoft ci ha deliziato negli anni 90, e gli effetti grafici di luci ed ombre non temono il paragone con l’ottimo Final Fantasy IX. Certo, nessuno nega che le scene in computer graphics lascino a bocca aperta, o che i fondali prerenderizzati non siano una gioia per gli occhi, ma immaginate il solo fatto di realizzare gli sfondi e le cutscenes sfruttando solo il comparto grafico nativo della console, facendo un ottimo lavoro. Capirete subito perché dico che Panzer Dragoon Saga sia un miracolo a livello ingegneristico, e perché nella teoria si possa comparare senza difficoltà, parlando tecnicamente, a un colosso come per l’appunto Squaresoft, nonostante l’estetica finale non sia per nulla identica. Anche il comparto sonoro proposto merita una menzione per una colonna sonora molto valida in salsa ambient/tribale, con alcuni dei battle thems che ho più apprezzato nella mia carriera di videogiocatore.

I comandi si mostrano immediatamente chiari e fluidi, proponendo un buon allineamento di tasti, nonostante l’ostacolo del pad a sei tasti, più da picchiaduro. Panzer Dragoon Saga non mancherà inoltre di riempirvi di tutorial facoltativi, con i quali potrete prendere dimestichezza con ogni elemento di ogni sezione di gioco. Il gameplay si divide tra i classici punti di ritrovo, quali città e accampamenti, e dungeon. Nei primi, manovrate direttamente Edge, il quale può comprare oggetti, riposare, parlare coi personaggi non giocanti e, se siete in una tenda, coccolare il vostro drago.

Un punto di forza di Panzer Dragoon Saga. che personalmente ho apprezzato molto, e che è un elemento raro in un JRPG, è la caratterizzazione di ogni singolo personaggio presente nel gioco. A seconda del punto in cui vi trovate temporalmente nella trama, ogni NPC vive gli avvenimenti a modo suo, se ci dialogate vi fa sapere come va la sua vita, una vita che scorre parallelamente alla vostra avventura, tutto questo al di là della presenza di side quests dedicate, badate bene. Potreste perfino affezionarvi a qualcuno di questi personaggi, se siete come me che, per esempio, ammirate una paesana che si prende una cotta per Edge. Naturalmente, come un classico gioco di ruolo, alcune di queste comparse possono assegnarvi delle piccole missioni, che sono poche, difficili da completare in alcuni casi, ma che vale la pena di svolgere sia per guadagnare oggetti, sia per comprendere meglio il mondo intorno al quale ruota tutta la storia. Altra attività che vale la pena approfondire è la possibilità di interagire con il vostro compagno alato, che potete accarezzare, personalizzare, dettaglio che approfondirò più tardi, e chiamare con un nome a vostra scelta. Sono cose inutili? Nì, perché dedicarvi a queste attività di rafforzamento del rapporto verranno ricompensate nel corso del gioco. Sono cose adorabili? Assolutamente sì. Anche se il mio drago l’ho chiamato Raiden, in onore al classico shmup e al dio del tuono di Mortal Kombat. E questo è quanto, per quanto riguarda il relax con Edge.

Aaah, niente è meglio di una passeggiata col proprio drago

Nei dungeon invece, e qui arriva la parte che stavate tutti aspettando, siete a cavallo del vostro fido destriero, che potrete manovrare liberamente nei vari dedali. Nella console originale, oltre al classico pad per Sega Saturn, per questo titolo era supportato un secondo controller: il 3D Controller, progettato essenzialmente per un altro classico SEGA, Nights Into Dreams. Molto simile al pad per Dreamcast, questo era stato studiato appositamente per i titoli in 3D, e rende l’esperienza di Panzer Dragoon Saga ancora più ricca.

Il controller 3D per Sega Saturn

BATTAGLIE AD ALTA QUOTA

Questo titolo, come molti RPG, non è esente dagli incontri casuali, per cui mentre volate tra i cieli verrete interrotti per passare alla schermata di battaglia. Il sistema di combattimento di Panzer Dragoon Saga è un classico a turni, con una barra di caricamento simil-ATB il cui riempimento determina la potenza degli attacchi che si possono scagliare, sia con la pistola di Edge che con il drago. Quest’ultimo può utilizzare i suoi raggi laser, oppure può lanciare magie. Probabilmente non ha senso, ma dopotutto è un’arma antica, per cui lasciamo le domande altrove. Inoltre, durante il caricamento della barra ATB avete la possibilità di spostarvi nel campo di battaglia per attaccare i nemici da una posizione di vantaggio, o per schivare gli assalti nemici, esattamente in quattro direzioni: davanti, ai lati, o dietro gli avversari. Questo elemento, per quanto all’inizio paia banale, in seguito si mostra fondamentale soprattutto per sconfiggere i boss, ognuno con una sua tattica da seguire, e un punto debole da trovare, quasi sempre nascosto in una posizione di svantaggio. Chi l’avrebbe mai detto?

L’interfaccia di combattimento è compatta ma allo stesso tempo completa, vi tiene aggiornati in tempo reale sullo status del drago, i vostri HP ed MP restanti, e sulla tattica migliore da adottare tramite un radar su schermo che vi mostra con i colori verde e rosso le posizioni migliori dalla quale attaccare i vostri nemici. Nonostante la mole d’informazioni da gestire, e l’attenzione che bisogna dare agli eventi che si svolgono durante la battaglia, il sistema di combattimento è da subito intuitivo, e  proprio la varietà data da tutte queste condizioni rende anche le battaglie casuali non banali e avvincenti, rendendole quasi un piacere. E se quelle sono piacevoli, vi lascio immaginare come sia soddisfacente affrontare e devastare i vari boss, mastodontici come da tradizione della serie Panzer Dragoon.

La schermata di combattimento

 

UN RPG FUORI DAL COMUNE

Il sistema di sviluppo del personaggio è incentrato sulla personalizzazione del vostro drago e delle sue statistiche. In poche parole ripropone e rielabora in chiave RPG gli elementi del precedente Panzer Dragoon Zwei, nel quale il destriero, di nome Lagi, cambia forma e statistiche in base alle performance del giocatore. Come? Anche in Panzer Dragoon Saga il vostro compagno, in certi punti focali della storia, si evolve acquisendo nuove forme. Ognuna di queste metamorfosi, eccetto la prima, è plasmabile a vostro piacimento con un sistema di statistiche altamente flessibile, incentrato su due coppie di parametri inversamente proporzionali: forza e spirito, e velocità e difesa. Cosa significa ciò? Se decidete di avere una difesa impenetrabile, la vostra velocità ne risentirà sensibilmente. Stesso discorso per forza e spirito, i corrispettivi di attacco fisico e magico. Queste scelte vi consenteno non solo di scegliere la vostra strategia di combattimento preferito, ma anche di decidere quali mosse imparare prima, e quali parametri privilegiare, quando salite di livello. Per fare un esempio, volete imparare prima le magie? Basta privilegiare lo spirito. Ma non vi ho ancora detto la parte migliore di questo sistema, che in sostanza è un’anticipazione del sistema Optimum di Final Fantasy XIII. Beh, tutto questo gioco di modifica delle statistiche è fattibile anche durante la battaglia. Avete pochi HP? Aumentate spirito e difesa al momento, e lanciate un incantesimo di cura al momento. State per eliminare il vostro nemico ma la situazione è critica e avete poco tempo? Attacco e velocità al massimo, e via per gli ultimi turni di fuoco.

Non dimenticatevi poi di Edge, il suo cavaliere, il quale possiede uno slot d’equipaggiamento per la sua pistola, con la quale può fare danni considerevoli a seconda della situazione. Certo, in realtà tutto questo sembra secondario quando hai un dragone che sputa raggi laser, ma certe situazioni di gioco daranno spazio anche al vostro mercenario, rendendo perciò importante anche la sua offensiva. Detto onestamente, la difficoltà di gioco non richiede un’incredibile applicazione d’ingegno in tutto questo sistema, ma non saperlo maneggiare può darvi ben più di una rogna in combattimento, e vi perdereste parte del divertimento di una meccanica dinamica e divertente anche dopo venti anni.

 

Il sistema di sviluppo del drago

In aggiunta agli altri aspetti citati, vorrei anche elogiare la scelta dei creatori del gioco di mantenere il doppiaggio originale in giapponese, coi sottotitoli in inglese. Fa davvero un altro effetto sentire l’enfasi dei dialoghi originali durante la storia, che parrà poco, ma cambia il modo in cui percepite la storia. Tutto questo lo dico ricordandovi che non siamo nel 2018, dove pretendiamo cose come il doppio doppiaggio, ma nel 1998, dove anche certe scelte stilistiche hanno determinato la particolarità di un RPG. Tra queste, annovero il fatto che gli sviluppatori abbiano creato un titolo da zero, senza ispirarsi ad altri capostipiti. Nomi di armi, di valute, di città, e di personaggi, sono nati dalla fantasia del team, dai nomi di familiari e membri stessi, e da vari anagrammi e giochi di parole con questi, rendendo di fatto Panzer Dragoon Saga un gioco con una sua impronta caratteristica. Inoltre, nel corso di tutta la storia, non mancano tantissime strizzate d’occhio ai fan della serie Panzer Dragoon: citazioni, volti noti, boss secondari che rimandano ai primi capitoli, sbloccabili coi salvataggi dei capitoli precedenti, e documenti che fanno da ponte in una storia immensa che si evolve perfettamente lungo i suoi quattro CD. Nulla è lasciato al caso in un titolo che richiede si e no 25 ore per concluderlo, ma ne esige altrettante per spulciarlo a dovere e poter ammirare la cura dei suoi creatori in ogni singolo dettaglio.

 

Conclusione

Panzer Dragoon Saga anche a vent’anni dalla sua uscita è e resta un titolo molto particolare nel suo genere, e un capolavoro che sa ancora intrattenere ed emozionare. Io non mi stancherò mai di consigliarlo a chiunque, come il mio nickname dimostra, per la sua storia coinvolgente, per il suo sistema di combattimento che è invecchiato più che bene negli anni, per la sua colonna sonora, per i suoi personaggi caratteristici. Insomma, ve lo consiglierei per ogni aspetto di questo gioco. Purtroppo le copie originali si aggirano su prezzi che vanno oltre i 300€, ma fidatevi, se i prezzi sono così alti non è solo per la sua rarità, ma anche per il fatto che è universalmente riconosciuto come uno dei migliori RPG di tutti i tempi.

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