ATTENZIONE!
Questo fumetto è rivolto a un pubblico adulto, in quanto il suo contenuto propone scene di violenza e di nudo. Sconsiglio la lettura a chiunque possa essere suggestionato da tali rappresentazioni grafiche.
16 dicembre 1999. In terra giapponese esce su Playstation Koudelka, un titolo ambizioso che tenta di unire survival horror ed RPG, così come fece qualche anno prima Parasite Eve. Nonostante non sia un grandissimo successo commerciale, questo gioco riesce a catturare il cuore di diversi videogiocatori nel Sol Levante. La sua storia è molto accattivante, e i suoi personaggi sono particolarmente carismatici. Ciò convince la Kadokawa Shoten a finanziare un giovane Yuji Iwahara, character designer del videogame, per trarne un adattamento letterario. Ed è così che nel 2000 esce sugli scaffali Koudelka, una miniserie di tre volumi scritta e disegnata da Iwahara, ambientata nello stesso universo narrativo del gioco. Per nostra fortuna, anche Dynamic Italia fiuta l’affare, considerando che questo titolo ha avuto un’ottima localizzazione in italiano. Ed è così che nel 2003, grazie ad un meticoloso lavoro di traduzione, esce anche sulle nostre fumetterie questo lavoro, di cui oggi vi parlo.
ONE YEAR LATER
Siamo in Inghilterra, nel 1899, un anno dopo i tragici eventi del monastero di Nemeton. Koudelka Iasant, la zingara dai poteri paranormali, è rinchiusa nel manicomio di Newton per motivi ignoti. Una notte decide di evadere, perché ha scoperto un mistero che non riesce a sostenere. Durante la fuga, si ritrova circondata dai suoi inseguitori, e bloccata da una sporgenza molto elevata. In un attimo di distrazione, scivola dal dirupo. Ma per sua fortuna in quel momento sta passando Joshua, un ragazzino che sta riportando il suo carro a casa dopo una lunga giornata. Il contenuto di questo veicolo attutisce la caduta di Koudelka, salvandole la vita.
Ma al suo risveglio una brutta sorpresa attende la sventurata ragazza. La sua memoria è andata, a causa dell’impatto con il carro. E degli uomini del manicomio la stanno ricercando per aver commesso un omicidio durante la sua evasione. Joshua, orfano di madre, vive da solo, e non sa cosa fare inizialmente con la fuggiasca piovuta dal cielo. Benché titubante, lo spirito di Mary, sua mamma, lo convince ad aiutare Koudelka celando la sua fuga. Ed è così che i due scappano fino a Londra, trovando rifugio in una casa chiusa. Qui nella capitale inglese si svolge un’altra avventura della nostra eroina.
L’ERA D’ORO DEI MANGA VIDEOLUDICI
Ad oggi, in quest’ultimo decennio, possiamo vantare svariati videogiochi tratti da manga. Vi basti pensare a One Piece, fonte d’ispirazione per tanti picchiaduro da anni, Death Note, Naruto, Dragon Ball, The Seven Deadly Sins, Sword Art Online, e tanti altri. La maggior parte dei manga, se hanno un buon successo, vengono adattati immediatamente sia su videogioco sia su anime. Ne è un esempio lampante anche School Rumble, fumetto apparentemente impossibile da trasporre su di un gioco interattivo.
Ma verso la fine degli anni 90 e gli inizi del nuovo millennio si può dire che ci sia stata un’età dell’oro per gli adattamenti da videogioco a fumetto. Degli innumerevoli passaggi tra i due media, in quest’arco temporale possiamo trovare quelli di maggiore qualità, per fedeltà al brand e qualità artistica.
Un esempio lampante è il comic di Resident Evil, che propone delle side stories molto interessanti, che fanno da preludio ai videogiochi successivi. Per curare il loro prodotto parallelo, Capcom affida il lavoro agli abili disegnatori della fu WildStorm, ai tempi già sussidiaria della DC Comics. Se siete fan di questa serie, vi consiglio caldamente di recuperarlo e leggerlo, non ve ne pentirete, gli adattamenti italiani sono stati curati dalla Panini Comics.
Koudelka in questo contesto è uno dei manga migliori che possiate trovare sulla piazza per questo periodo, sia per originalità che per qualità generale del prodotto offerto. Ed in pochi punti vi mostro perché.
L’ASCESA DI UN DISEGNATORE
A differenza di altri adattamenti a fumetti del periodo, per Koudelka non viene scelto un mangaka con anni di esperienza, e questo è bene specificarlo, bensì un giovane Yuji Iwahara. Certo, ad oggi, nel 2019, questo nome è garanzia. Tuttora è in corso una sua serie di altissima qualità, Dimension W, con dei disegni ottimi ed una storia fantascientifica caldamente consigliata. Ma diciannove anni prima lui era solamente il disegnatore dei personaggi per un gioco per PlayStation. Pensate che questo è il suo primo lavoro come mangaka.
I suoi disegni talvolta sono acerbi, e privi di particolari. In particolare in diverse sequenze è possibile notare dei tratti approssimativi per i volti, e delle espressioni sommarie. Ma tutto sommato, sulle tavole principali è possibile apprezzare uno stile caratteristico, e delle scene davvero cariche di dettagli. Senza però appesantire troppo il complesso, rendendone piacevole la sua lettura. Inoltre, Yuji concede ai fan della strega un paio di scene di nudo nelle quali, ironia della sorte, pare utilizzare tutto il suo talento.
Il suo vero punto forte, che lo contraddistingue in questa sua prima opera, è la sceneggiatura scelta. Chi, purtroppo, come me ha avuto il disonore di vedere film come House of the dead di Uwe Boll, o ha sofferto nel vedere la duologia di Silent Hill, sa che scrivere una storia valida per un brand già esistente è difficile. La criticità della stesura di un adattamento sta nella coerenza con l’universo narrativo già esistente. E in questo, Yuji si destreggia abilmente, come fosse lui stesso il creatore di Koudelka.
Tenendo considerazione sia degli eventi principali narrati nel videogioco, sia di tutti i contenuti che è possibile leggere nei vari documenti in game, lui plasma una Londra fatiscente post Jack lo Squartatore in modo realistico. E ci butta dentro una strega gitana, cogliendo perfettamente il senso della narrazione proposta da Kikuta: elementi sovrannaturali amalgamati in un mondo realistico. Ma non si limita a ricopiarli pedissequamente. Piuttosto, con la sua fantasia il mangaka li reinventa in modo personalissimo, proponendo ai suoi lettori gli stessi elementi del gioco, ma in modo originale. Così gli attori della critica verso il perbenismo della società non sono più la chiesa e i senzatetto, ma la polizia e le prostitute.
Un altro aspetto importante, che rafforza la qualità del manga, è la cura che Yuji pone nel chiudere il cerchio della storia del videogioco. Alcune domande, che sono rimaste tenute aperte perché non rilevanti, trovano risposta in questa miniserie, e vengono sfruttate per creare il background dei cattivi principali. E dei personaggi incontrati nel corso dell’avventura al monastero di Nemeton faranno il loro ritorno prepotentemente, regalando dei simpatici siparietti.
IL LATO INEDITO DI KOUDELKA
La protagonista del manga Koudelka, come sappiamo dal gioco, è un personaggio ricco di sfaccettature. In superficie è una donna forte, nonostante la sua giovane età, che sin dal’infanza ha dovuto lottare per sopravvivere. Ma, nel profondo, è una ragazza fragile che desidera la normalità, e non vagare più in solitudine, senza una meta. L’amnesia provocatale all’inizio della storia è la scusa perfetta per il suo autore per mostrarci un lato inedito di Koudelka. Perciò non aspettatevi di vedere una strega forte e sicura di sé, ma piuttosto un conflitto interiore, che metterà la nostra eroina di fronte ai suoi traumi.
Ed un altro punto a favore di questo manga è proprio la profonda introspezione che Yuji propone ai suoi lettori, caratterizzando ancora di più un personaggio che sembrava ci avesse detto tutto. In realtà, scopriamo diversi dettagli sul passato di Koudelka, scaviamo a fondo nel suo dramma, e soffriamo con lei nella sua evoluzione. Attraverso i suoi occhi, possiamo osservare anche il dolore che patiscono le persone intorno a lei, le prostitute che le offrono rifugio nella casa chiusa.
Questo tema delicato in realtà viene un po’ romanzato, come succede spesso nei manga. Ma rimane comunque inalterata e palpabile la sofferenza, e i pregiudizi che chi fa parte di questa categoria è costretta a subire. Koudelka stessa è stata costretta a vendere il suo corpo per sopravvivere, e così le prostitute che la proteggono diventano uno specchio, nel quale si riflette la sua esistenza carica di dolore.
UN ALTRO MANGA SU KOUDELKA
Oscure leggende narrano che esista un altro manga dedicato alla cara strega, pubblicato a gennaio del 2000 in Giappone: Koudelka Mansion’s Scream. Questo volume è stato disegnato da Naoto Korekata, mangaka autore della miniserie Shin Megami Tensei Persona, che percorre le stesse vicende del videogioco per Playstation. Ma la sua diffusione è stata talmente capillare e scarsa che a fatica si trovano informazioni su questo fumetto. Pertanto, qui sotto potete vedere solo la sua fantomatica copertina. Si dice che, come storia, questo ripercorra le stesse vicende narrate nel gioco, enfatizzando però il rapporto tra Koudelka ed Edward Plunkett, il cacciatore di tesori.