PERSONA 5 STRIKERS
Piattaforma: PlayStation 4 | Switch | PC tramite Steam
Software House: P-Studio, Omega Force
Publisher: Atlus
Lingua: Multi 5 (testi) | Inglese, Giapponese (Audio)
Release: 23 marzo 2021
Note: Giocato su PlayStation 4 Pro
Avete presente quei casi di “sorprese quasi inaspettate”? Quando acquistate un gioco con delle aspettative piuttosto alte e questo alla fine vi prende moooolto più del previsto? Ecco, è così che riassumerei la mia esperienza con Persona 5 Strikers, lo spin-off/seguito di Persona 5 nato dalla collaborazione tra P-Studio e Omega Force.
Molti di voi ormai sanno bene quanto mi piaccia la serie Persona e quanto io sia legato a questa saga, quindi perché questo nuovo spin-off mi ha sorpreso? Potrei rispondervi semplicemente dicendo “musou”, ma andiamo con ordine.
Se c’è un tipo di videogiochi che non mi ha mai preso troppo, è senz’altro quello dei musou. La mia esperienza con il genere conta appena due titoli, ovvero un Dinasty Warriors , non ricordo quale, giocato su Xbox 360 e One Piece: Pirate Warriors su PlayStation 3. In entrambi i casi le cose sono andate allo stesso modo: mi divertivo per le prime due o tre ore, ma poi la ripetitività iniziava a farsi sentire e quindi il gioco finiva sullo scaffale a prendere polvere.
Potete quindi immaginare il misto di hype e confusione che si è creato in me quando nel 2019 Atlus annunciò Persona 5 Scramble: The Phantom Strikers, uno spin-off seguito di Persona 5… musou.
Ricordo che lessi e rilessi più volte la notizia per essere sicuro di aver capito bene, ma non c’erano dubbi: si trattava proprio di un musou. Iniziai dunque a pensare a che tipo di gioco mi sarei ritrovato tra le mani, leggendo bene ogni notizia contenente delle novità riguardo il titolo. Leggevo del ritorno di meccaniche già note in Persona 5, come le Imboscate, gli Ancora 1 e le Staffette, e inoltre ogni nuovo articolo parlava di una città da esplorare diversa da Tokyo, scenario del capitolo principale. Questo graduale rilascio di nuove informazioni unito alle mie due run di Persona 5 Royal – di cui potete trovare il diario qui – hanno fatto sì che i miei dubbi si dissipassero per lasciare così spazio all’hype. E poi sarò sincero: la cosa più importante per me era rivedere i Ladri Fantasma di Cuori in azione. Mettetevi dunque comodi e allacciate le cinture, perché il diario di questo viaggio sta per partire!
I LADRI FANTASMA DI NUOVO IN AZIONE
La storia di Persona 5 Strikers ha un inizio molto simile a Persona 5. Il primo filmato ci proietta subito al centro di una scena d’azione, con Joker che si getta da un edificio mentre viene inseguito da quella che sembra a tutti gli effetti un‘Ombra. Inizia poi un breve combattimento, al termine del quale abbiamo un flashback che ci racconta come siamo arrivati qui.
Joker ritorna a Tokyo durante le vacanze estive per rivedere i suoi amici, i Ladri Fantasma di Cuori. Dopo una toccante rimpatriata con tanto di sorpresa al Café Leblanc, il gruppo inizia a pensare a come passare insieme le vacanze. Purtroppo è dei Ladri Fantasma che parliamo, e di rado le cose vanno secondo i loro piani. I nostri eroi si ritroveranno infatti a vagare di nuovo nel Metaverso, dove sembra siano spuntati dei nuovi labirinti chiamati Prigioni, molto simili ai vecchi Palazzi. Inoltre, incontrano una strana ragazza dai capelli rossi di nome Sophia, che si presenta semplicemente come “l’amica dell’umanità”. Si scopre che Sophia è un’intelligenza artificiale, che s’installa nello smartphone di Joker per poter uscire dal mondo cognitivo. Come se tutto questo non fosse già abbastanza complicato, il gruppo viene avvicinato da un ispettore della pubblica sicurezza di Tokyo, un tale Zenkichi Haswgawa, e non porta con sé buone notizie. Sembra infatti che in tutta la nazione del Giappone si stiano verificando molteplici casi di risvegli del cuore, e i primi sospetti ricadono ovviamente sui nostri eroi. Joker e compagni devono quindi indagare su questo nuovo strano fenomeno che sta colpendo il Giappone e smentire così tutti i sospetti su di loro.
La trama di Persona 5 Strikers vede quindi i Ladri Fantasma ricoprire un ruolo a loro un po’ insolito, dato che questa volta saranno loro a inseguire piuttosto che essere inseguiti. La trama del gioco procede in modo lineare a con il giusto ritmo, e ogni arco narrativo aggiunge un nuovo pezzo da incastrare nel puzzle. Chi è il responsabile di questi nuovi Risvegli del Cuore che si stanno verificando in tutto il Giappone? E soprattutto, perché? Ovviamente ogni domanda riceve una risposta alla fine, con un risultato a mio avviso molto soddisfacente. Trattandosi di uno spin-off, la trama di Strikers non fa niente di eclatante cercando di creare il tipico colpo di scena inaspettato, ma basa piuttosto tutto sullo sviluppo e l’esecuzione.
Inoltre, il punto di forza della storia raccontata da Strikers sono senza dubbio i suoi personaggi. Anche se si tratta di uno spin-off, è sempre di un Persona che stiamo parlando, e quindi i personaggi si confermano la componente più bella e accattivante di questa nuova avventura. Quelli che vediamo in Strikers sono sì i soliti Ladri Fantasma ormai conosciamo bene, ma al tempo stesso c’è qualcosa di diverso in loro. Il gruppo adesso è più maturo, segnato dalle esperienze passate nell’anno precedente e ben consapevole di quanto possano essere pericolosi dei Risvegli del Cuore eseguiti con leggerezza. Quella di far cadere le accuse che su di loro è una motivazione che passa gradualmente in secondo piano man mano che la storia prosegue, con la ragione principale che diventa l’evitare un uso improprio di un potere con cui si può cambiare letteralmente il mondo intero.
Questo senso di maturazione da parte del gruppo si avverte grazie al modo in cui viene trattato ogni singolo personaggio. In tutti gli archi narrativi del gioco, il villain di turno ha delle motivazioni che, in un modo o nell’altro, toccano nel profondo ogni singolo membro dei Ladri. Questo ci permette di vedere come ora i nostri eroi siano in grado di affrontare dei problemi che loro stessi non riuscivano a superare in Persona 5.
Infine, rimanendo sempre in tema personaggi, non posso non parlare dei nuovi arrivati in Persona 5 Strikers: Sophia e Zenkichi. Una cosa che mi ha sempre fatto impazzire degli spin-off di Persona è l’abilità nell’introdurre nuovi e fantastici personaggi che vanno ad arricchire un cast già formato, e in questo Strikers non è certo da meno. Nelle 65 ore che ho impiegato per finire il gioco non ho potuto fare a meno di affezionarmi a Sophia e Zenkichi, due personaggi da cui non sapevo cosa aspettarmi, e forse è proprio per questo che una volta finito il gioco mi sono rimasti impressi allo stesso livello degli altri membri dei Ladri. Entrambe le loro storyline trattano di argomenti molto maturi e profondi, che si sposano perfettamente con quello che significa essere un Ladro Fantasma di Cuori, e per tutti e due lo sviluppo all’interno della trama è stato realizzato con dei momenti a dir poco emozionanti. Pian piano anche loro iniziano a ridere, scherzare e combattere insieme agli altri, fino a diventare dei veri e propri membri del gruppo. Posso tranquillamente dire che Sophia e Zenkichi sono due fantastiche aggiunte al cast di Persona 5, e credo siano tra i miei personaggi preferiti apparsi in uno spin-off, al livello di Rei e Zen da Persona Q: Shadow of the Labyrinth.
MOLTO PIÙ DI UN SEMPLICE MUSOU
Come dicevo all’inizio del diario, nutrivo dei dubbi sul gameplay di Persona 5 Strikers e su quanto sarebbe stato simile a un musou. Allo stesso tempo ero però curioso di sapere come avrebbero introdotto in un gameplay simile meccaniche come gli Assalti o gli Ancora 1, e man mano che uscivano notizie riguardo delle prove da parte della stampa, notavo che il gameplay di Strikers veniva descritto quasi sempre con una frase :”anziché essere un musou con meccaniche di Persona, è un Persona con elementi musou.” È una frase che con il passare del tempo ho letto in lungo e in largo, e sapete cosa? Avevano ragione!
Prima di tutto, tornano le imboscate, che permettono di avvicinarsi di soppiatto a un nemico per poi coglierli di sorpresa e iniziare così il combattimento in una situazione di vantaggio. Inoltre, i combattimenti stessi si sono dimostrati molto più divertenti di quanto mi aspettassi. Sono sì frenetici e dall’esterno possono sembrare confusionari e senza senso, ma in realtà sono molto profondi e con tante meccaniche di cui tenere conto. Come in ogni Persona, infatti, sia i personaggi giocabili che i nemici hanno delle affinità elementali, ed è fondamentale saperle sfruttare al meglio al fine di uscire vittoriosi da uno scontro, soprattutto se prendiamo in considerazione quelli con i boss e i mini boss. È proprio per questo il di combattimento di Persona 5 Strikers diventa puro divertimento. Se ci si imbatte in nemici resistenti o che addirittura assorbono un determinato elemento, basta usare la Staffetta e passare a un personaggio con un elemento diverso e proseguire così l’attacco. La Staffetta inoltre aumenta la velocità di caricamento degli Speciali, devastanti attacchi che molto spesso mi hanno aiutato in situazioni difficili.
Inoltre, la cosa che incentiva ulteriormente a cambiare tra un personaggio e l’altro è quanto siano diversi tra di loro a livello di meccaniche. Ogni singolo Ladro Fantasma ha infatti un proprio stile di combattimento, e sono tutti così ben realizzati che ancora adesso non saprei dire con quale membro del party io mi sia divertito di più. Passare da uno stile di combattimento incentrato su velocità e e riflessi come quelli di Makoto o Yusuke ad altri più incentrati su attacchi caricati e ingenti danni come quelli di Ryuji o Haru è semplicemente fantastico, e mi ha spinto a provare squadre e combinazioni di attacchi sempre diverse. Nonostante una base completamente diversa, il gameplay di Persona 5 Strikers riesce comunque a dare l’impressione di stare giocando a un Persona.
A tutto questo si aggiungono le classiche meccaniche di un Persona, come il creare sempre nuove personae nella Stanza di Velluto, fare i conti con eventuali status alterati e debuff alle statistiche o spendere dei punti speciali, chiamati Punti Legame, per potenziare permanentemente le statistiche dei Ladri Fantasma o ottenere anche nuova abilità passive.
Dal punto di vista del gameplay, quindi, Persona 5 Strikers è stato in grado di stravolgere completamente le mie aspettative. Temevo di ritrovarmi tra le mani un titolo ripetitivo e confusionario, ma fortunatamente mi sbagliavo. Il gioco può risultare confusionario e frenetico visto da fuori, ma appena si inizia a giocare la musica cambia: il gioco è molto intuitivo, e dopo i primi combattimenti ci si abitua subito al ritmo delle battaglie e alle varie meccaniche di cui tenere conto. Il tutto si sposa perfettamente con vecchi e nuove elementi in pieno stile Persona, e il risultato è sorprendente. Senza dubbio uno degli action rpg più divertenti a cui io abbia mai giocato.
I fan di Persona però sanno bene che non tutto ruota attorno ai combattimenti, e Strikers in questo non è certo da meno. Tra un’incursione nelle Prigioni del Metaverso e l’altra, ci si può rilassare visitando le varie città che fanno da tappe al lungo viaggio dei Ladri Fantasma. Certo, le aree esplorabili di Strikers sono più piccole rispetto alla Tokyo che conosciamo bene da Persona 5, ma dall’altra parte il gioco compensa regalandoci ogni volta una città completamente diversa da esplorare. Metropoli come Sendai, Sapporo e Kyoto hanno sempre qualcosa di nuovo da offrire e da scoprire rispetto alla città precedente, e non nego che questa è una direzione che mi piacerebbe vedere intrapresa dalla saga anche per titoli futuri. Ovviamente, dato che stiamo comunque parlando di un Perosna, le singole città sono piene di NPC con cui dialogare, negozi da visitare e missioni secondarie da svolgere, che in Strikers prendono il nome di richieste. In ogni nuova città che si visita ci saranno sempre delle richieste da svolgere, e queste a volte arrivano dagli stessi compagni di viaggio di Joker! Ci sono vari tipi di richieste, che vanno dallo sconfiggere determinati nemici speciali alle ricerche di materiali specifici. Completare queste richieste permette di ottenere Punti Legami, denaro e qualche volta anche nuove ricette da poter cucinare nel camper. Inoltre, molte di queste missioni secondarie portano spesso a scenette esilaranti che vedono protagonisti i vari membri dei Ladri Fantasma, e riescono a farci percepire che, nonostante nasca come spin-off, in alcune cose Persona 5 Strikers è un Persona a tutti gli effetti, e io onestamente non potevo chiedere di meglio.
ANCHE I LADRI FANTASMA VANNO IN VACANZA
Per ultimo, ma di certo non per importanza, dobbiamo parlare del comparto tecnico, e Persona 5 Strikers ovviamente per me è promosso a pieni voti anche qui. Nonostante l’utilizzo di un motore grafico diverso da quello dei capitoli principali, a livello visivo il gioco è una gioia per gli occhi. La grafica coloratissima e gli stilosi menu che avevano caratterizzato Persona 5 già dai primi trailer tornano anche in questo spin-off, e il tutto si sposa perfettamente per creare un gioco visivamente fantastico. Che sia esplorare una città, uscire con i propri amici o partecipare a un festival estivo, ci ritroveremo davanti sempre degli scenari accattivanti e coloratissimi, in pieno stile Persona 5. Inoltre, il tutto viene anche accentuato anche dalla fluidità dei 60 frame al secondo a cui il gioco gira senza problemi su PlayStation 4.
Per quanto riguarda la colonna sonora, invece, il gioco offre un misto di tracce nuove realizzate ad hoc e remix di canzoni già sentite in Persona 5 e il risultato è stupefacente. Nuovi brani come Daredevil, Axe to Grind e Counterstrike sono subito entrati a far parte della mia lista di tracce preferite di tutta la saga, mentre pezzi iconici come Last Surprise e Rivers in the Desert sono stati reinterpretati in una chiave più rockeggiante che li rende quasi dei nuovi brani. Tanto di cappello quindi a Atsushi Kitajoh, Gota Masuoka e Masayoshi Sasaki, i compositori della stupenda colonna sonora di questo spin-off.