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13 Sentinels: Aegis Rim ~ Seaside Vacation

13 Sentinels: Aegis Rim

Piattaforma: Playstation 4
Software House: Vanillaware
Publisher: Atlus
Lingua: Italiano
Release: 22 Settembre 2020
Nota: il gioco è disponibile anche su nintendo switch
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La prima volta in cui ho tenuto in mano un gamepad risale all’incirca al 1998/1999 quando avevo solo tra i tre e i quattro anni. La mia grande passione per i videogiochi è partita da Yoshi’s Island su SNES, se la memoria non inganna. All’epoca non conoscevo il genere o la categoria a cui questo titolo apparteneva, solo qualche anno dopo scoprì il nome: platform o videogioco a piattaforme per rimanere in terra nostrana. Col tempo mi sono approcciata a diversi generi, tra cui quello degli RPG che ad oggi rimane il mio preferito, e ho provato diversi titoli ibridi difficili da collocare in una determinata tipologia di videogiochi.  Lo so, probabilmente vi starete chiedendo che cosa c’entri 13 Sentinels con una premessa del genere. C’entra eccome perché un videogioco unico nel suo genere, un ibrido tra Visual Novel e RPG strategico, come 13 Sentinels: Aegis Rim non lo avevo ancora visto.

Definito dallo stesso George Kamitani, lead designer e fondatore di Vanillaware, come un’opera “sconsiderata e ambiziosa”, 13 Sentinels: Aegis Rim è stato fin dal suo sviluppo un titolo difficile da concepire. Originariamente pensato come base per una linea di giocattoli da sponsorizzare unicamente in Giappone con un piccolo budget, i primi disegni di Kamitani si basano su enormi robot ispirati da Robot Jox, un film del 1990 ambientato in un mondo distopico post apocalittico. Frustrato dalle richieste dell’azienda di giocattoli, Kamitani si ricorda del diritto di prelazione concesso ad Atlus come parte del contratto per finanziare Dragon’s Crown, Action RPG del 2013. Atlus, che in quel momento era alla ricerca di un videogioco da commercializzare a livello internazionale, coglie la palla al balzo senza la necessità di incorporare la linea di giocattoli. Nonostante i cambiamenti, il concept dell’opera è rimasto intatto come nella bozza originale. Fu così che al Tokyo Game Show del 2015, 13 Sentinels: Aegis Rim si mostrò per la prima volta al pubblico con un trailer. Poco prima della presentazione ufficiale, il gioco era stato teasato in un video risalente a luglio 2015 come collaborazione tra Atlus e Vanillaware.

Inizialmente previsto per il 2018 sia su Playstation 4 sia su Playstation Vita, 13 Sentinels: Aegis Rim fu posticipato in Giappone al 2019 con la conseguente cancellazione della versione PS Vita. Circa un anno dopo, il 22 settembre 2020, l’ultima fatica di Vanillaware è stata resa disponibile anche qui in Europa e in Nord America. Noi ne abbiamo approfittato e per il Day 1 del gioco abbiamo trasmesso il gioco su Twitch, potete rivedere la live su Youtube se ve la siete persa.

(PIÙ DI) UNA LETTERA D’AMORE AL GENERE SCI-FI 

Devo ammetterlo: prima di leggere pareri e recensioni che elogiavano il comparto narrativo di 13 Sentinels: Aegis Rim non sapevo cosa aspettarmi da questo titolo. Ad una prima occhiata appariva solo come un interessante videogioco in salsa sci-fi pieno di rimandi — velati e non — alle opere di fantascienza più iconiche con il peculiare stile grafico di Vanillaware e la possibilità di pilotare enormi robottoni, ma una volta avviato e provato per qualche oretta si è dischiusa davanti a me una trama intricata e ricca di colpi di scena da far invidia a molti esponenti del genere fantascientifico, tanto è che è stato l’unico videogioco nominato alla cinquantunesima edizione dei Seiun Award, un premio giapponese conferito alle opere di fantascienza che hanno spiccato di più nel corso dell’anno.

Doraemon, Doraemon, Che gatto spaziale…

13 Sentinels: Aegis Rim è ambientato principalmente in un immaginario Giappone del 1985, ma grazie al viaggio nel tempo vedremo anche epoche storiche con atmosfere decisamente diverse come il 1945 durante gli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale, 2025, 2065 e un futuro ancora lontano, quello del 2105. La storia si sviluppa attraverso gli occhi dei tredici protagonisti, ognuno con un diverso punto di vista, intenzionati a scongiurare la minaccia dei “Kaiju”, anche noti come “Deimos”, mostri giganti intenzionati a distruggere il Giappone del 1985. L’impronta della fantascienza orientale è piuttosto forte, anche semplicemente guardandolo è chiaro che ci sono riferimenti ad opere giapponesi divenute di stampo internazionale come Godzilla, uno dei mostri più conosciuti nella storia del cinema. Potrebbe sembrare che 13 Sentinels: Aegis Rim si limiti a citare la fantascienza del Sol Levante, ma dirlo sarebbe un eufemismo. Le tematiche principali del gioco prendono ispirazione anche da opere occidentali che spaziano da La Guerra dei Mondi, grande classico scritto da H. G. Wells nel 1897, fino a titoli più recenti come Terminator e Pacific Rim.

La particolarità del gioco è che la sua struttura narrativa non è lineare, ma episodica. Capiterà spesso di alternare tra i diversi protagonisti; in certi casi sarà necessario proseguire con uno piuttosto che un altro prima di poter continuare con il personaggio che più ci ha colpito. Ad un primo acchito potrebbe sembrare difficile da gestire, ma una volta calati nella parte dei tredici personaggi tutto risulta meno complicato di quello che si pensa. Questo è in parte dovuto al fatto che l’arco di ogni protagonista è suddiviso in piccoli episodi della durata massima di trenta minuti; inoltre, certi termini e avvenimenti vengono si radicano nella nostra mente grazie ad un fenomeno utilizzato spessissimo nella teoria delle comunicazioni, la ridondanza. Più volte nei tredici archi ci verranno ripetuti vocaboli importanti per la trama e ci ritroveremo in località già conosciute, ma di diverse epoche storiche.

La schermata della sezione Avventura. Non avremo subito a disposizione tutti i protagonisti

Fiore all’occhiello di 13 Sentinels: Aegis Rim è l’Inventario Pensieri, che come dice il nome funziona come una sorta d’inventario tipico di un qualunque RPG, solo che al posto degli oggetti sono archiviati pensieri e termini definiti parole chiave che ogni protagonista scopre nel corso dell’avventura. Si tratta di un sistema particolarmente utile in un’opera dalla trama così spezzettata e che richiede di cambiare punto di vista in poco tempo. I pensieri sono il motore principale dell’esplorazione, la quale è realizzata puramente in 2D all’interno di ambienti a scorrimento laterale. All’interno di essi, potremo interagire con personaggi oppure oggetti, ed proprio qui che entra in gioco l’Inventario Pensieri. I pensieri possono essere utilizzati sia per far riflettere il protagonista su un determinato fatto, sia per avviare una conversazione con il nostro interlocutore.

Molto utile risultano la sezione Archivio e il Flowchart. Nella prima sono conservate le parole chiave e gli eventi già visti; è una funzione preziosa perché rileggere gli elementi contenuti nell’archivio aiuta a districarsi meglio tra le tante informazioni presenti. Il secondo, invece, è un diagramma di flusso presente in tutte e tredici le storie utile per ripercorrere gli episodi già visti e capire quali mancano per proseguire.

SCAPPARE, È QUESTO CHE UCCIDE. ED IO VOGLIO VIVERE DA MORIRE!

Si tratta indiscutibilmente di un’esperienza particolare perché il giocatore è libero di iniziare con il protagonista che preferisce e continuare nell’ordine che più gli aggrada, motivo per cui è difficile parlare del gioco in modo spoiler-free. Pensate ad un puzzle: ci sono appassionati che preferiscono iniziarlo componendo la cornice, qualcuno lo assembla a partire dall’interno e altri ancora seguono metodi ancora più particolari: questo è  13 Sentinels: Aegis Rim, un grande ed enigmatico rompicapo da risolvere.

Come ogni puzzle, tutti i pezzi risultano fondamentali per la sua composizione. Gestire tredici di questi pezzi, i protagonisti, in un’opera della durata di circa trenta ore non appare un compito facile. Temevo infatti che qualcuno di loro potesse essere meno approfondito di altri, un dubbio che esplorando le storie di ognuno di loro si è via a via diradato lasciando spazio ad un gruppo di alto rispetto. Da Juro Kurabe, fanatico dei film di fantascienza e che ultimamente fa sogni strani, a Iori Fuyusaka, una normalissima studentessa che ha problemi d’insonnia per via dei medesimi sogni di Juro, i quali sono condivisi anche da Shu Amiguchi, ricco e popolare playboy del Sakura, l’istituto scolastico dove è ambientata principalmente la storia, fino a due ragazzi che provengono dal Giappone negli anni della Seconda Guerra Mondiale, Keitaro Miura e Takatoshi Hijiyama. Da una linea temporale decisamente opposta, il 2025, arrivano Tomi Kisaragi e Megumi Yakushiji, questa ultima intenzionata a sacrificare tutto pur di ripristinare i ricordi del suo amato Juro. All’appello non mancano nemmeno due teppisti dal cuore d’oro, Nenji Ogata e Yuki Takamiya, amica d’infanzia di Natsuno Minami, membro della squadra d’atletica del Sakura affascinata dall’occulto e dagli alieni. Concludono questo ricco cast corale Ei Sekigahara, ragazzo che ha perso la memoria inseguito da una misteriosa organizzazione, la malaticcia Ryoko Shinonome incaricata di catturare  il prigioniero evaso “426”, e Renya Gouto, stoico e brillante studente a cui non sfugge niente.

Che gioco Vanillaware sarebbe senza una forte componente amorosa? In 13 Sentinels ci sono ship per tutti i gusti!

Tredici storie che si intrecciano tra loro, tredici protagonisti e un numero sempre più grande di domande che aumenteranno nel corso dell’avventura. Fino alla fine 13 Sentinels: Aegis Rim riesce a sorprendere il giocatore con rivelazioni spacca mascella e il pensiero costante di scoprire la verità dietro quello che appare uno dei migliori giochi story driven.

Degni di nota sono anche i personaggi di supporto come la timida Miwako, che spesso vediamo in compagnia di Iori e Tomi tornando a casa da scuola; BJ, un misterioso robottino a cui Natsuno si affeziona subito che accompagnerà la ragazza tra le diverse epoche temporali; Kyuta Shiba, amico d’infanzia di Juro che passa i pomeriggi scroccando videogiochi a casa di Shu; Tsukasa Okino che sembra saperne il fatto suo sulle Sentinelle; un gatto parlante chiamato Birba, la famosa idol Miyuki Inaba e molti altri ancora.

Anche io voglio essere tua amica, BJ!

CANNONI, CARRI ARMATI, BOMBE!
SONO COME GIOCATTOLI CONTRO DI LORO!

Ad una trama sapientemente costruita si associa una sezione di tutto rispetto dedicata alle battaglie con i robot giganti qui meglio conosciuti come Sentinelle. Il battle system è un mix tra RPG strategico e Tower Defense, dove di volta in volta saremo chiamati a selezionare un massimo di sei combattenti da schierare sul campo di battaglia, il quale appare come una versione stilizzata della città. Lo scopo principale delle battaglie è quello di difendere l’hub principale, il Terminale, dagli attacchi dei Deimos —o Kaiju— utilizzando l’armamentario che ogni robot ha a disposizione. Per questo motivo esistono quattro tipi di Sentinelle ognuna caratterizzata da punti di forza e di debolezza. Le Sentinelle di prima generazione, ad esempio, sono le migliori per quanto riguarda gli attacchi in mischia, ma di contro non possono attaccare i Deimos volanti se questi non cadono prima al suolo. Altre ancora, come quelle di terza generazione, sono dette “a lungo raggio” perché la portata d’azione delle loro abilità è perfetta per gli attacchi a distanza.

L’arena di battaglia

Ogni Sentinella ha a disposizione sia un attacco di default, che non costa nulla in termini di risorse, sia una serie di abilità particolari di attacco o di sostegno che possono essere utilizzate spendendo una certa quantità di EP. Alla fine di ogni battaglia i personaggi guadagnano punti esperienza per aumentare il loro livello e guadagnare abilità passive, mentre le statistiche e le abilità delle Sentinelle si rafforzano utilizzando meta-chip ottenuti durante gli scontri. In aggiunta, è presente il Metaindicatore con il quale è possibile utilizzare meta-abilità dall’uso più disparato (come il recupero di punti vita per le Sentinelle o lo schianto a terra dei Deimos volanti) che hanno effetto sull’intero campo di battaglia.

Le abilità passive sono uniche e individuali; è un metodo per unire sapientemente la personalità dei personaggi al gameplay

Qui devo fare un’ulteriore confessione: dai trailer promozionali non ero molto convinta di questo battle system; tutto appariva molto confusionario e le mie aspettative erano piuttosto basse, ma il gioco è stato in grado di stupirmi, regalandomi un sistema di combattimento semplice, ma comunque molto divertente e con il giusto grado di personalizzazione. L’unico problema che ho avuto è stato di natura tecnica nel corso di alcuni scontri: è capitato che il numero di nemici sul campo di battaglia fosse talmente elevato da far traballare il frame rate sulla mia Playstation 4 Slim.

A livello di rigiocabilità 13 Sentinels: Aegis Rim si presta bene per quanto riguarda la sezione delle Battaglie: ad ogni ondata di nemici corrispondono diversi obiettivi secondari come la presenza di certi personaggi o  l’utilizzo di una Sentinella piuttosto che di un’altra; soddisfare questi obiettivi e combattere al meglio sono la chiave per ottenere lo stimato Rango S alla fine di ogni conflitto che permette di leggere nuove voci all’interno dell’Archivio.

E.T. TENGO INCOLLATO ALLO SCHERMO

A differenza dei precedenti giochi Vanillaware dove si occupava lo stesso George Kamitani del comparto artistico, il design dei personaggi è stato curato da due membri del team di sviluppo: Yukiko Hirai e Emika Kida. Attendendosi alle linee guida di Kamitani, il character design è stato ispirato ai designi di Akira Kagami, mangaka molto amato dal fondatore di Vanillaware.  Per 13 Sentinels sono stati creati molti più ambienti rispetto a titoli come Odin Sphere, certi scenari sono inoltre caratterizzati da elementi 3D e piccoli accorgimenti per rendere le scene ancora più dinamiche. Lo stile grafico di Vanillaware è una gioia per gli occhi e rimango sempre incantata di fronte ai giochi di questa compagnia, 13 Sentinels: Aegis Rim presenta design di personaggi curatissimi, paesaggi mozzafiato creati con gradazioni cromatiche che esaltano l’atmosfera e dettagli minuziosi.

Il comparto sonoro è stato curato da Basiscape, casa discografica guidata da Hitoshi Sakimoto che aveva già collaborato ad altri progetti Vanillaware. Il leitmotiv del titolo è “Brat Overflow”, traccia musicale del menu principale del gioco. Quando l’ho sentita per la prima volta ne sono rimasta estasiata e ho pensato che ci fosse dietro lo zampino di Keiichi Okabe (compositore di Drakengard 3, Nier e Nier: Automata). Le due modalità di gioco sono caratterizzate da stili differenti: nella sezione Avventura la musica va di pari passo con l’atmosfera del momento passando da pezzi allegri come “Mornin’, Sunshine!” a toni più cupi con “Staring Into The Void”. La modalità Battaglia è molto più ritmica e di genere prettamente techno con tracce come “(PHENYLALANINE)” e “(LEUCINE)” in grado di trasmettere molta carica, perfetta per affrontare intere orde di Deimos. Il tema principale di 13 Sentinels è “Seaside Vacation” (Nagisa no Vacance nella traduzione italiana), traccia cantata da Hu Ito che nel gioco è conosciuta come la musica d’esordio dell’idol Miyuki Inaba. Ho apprezzato moltissimo l’intero comparto sonora perché mescola strumenti tradizionali, melodie accattivanti e suoni elettronici sempre adatti all’occasione.

Degna di nota è la localizzazione di 13 Sentinels: Aegis Rim. Come già successo con il fortunato Persona 5 Royal e come succederà con Yakuza: Like a Dragon, il titolo Vanillaware è stato tradotto in italiano. Avevo già avuto modo di constatare con la già citata versione Royal di Persona 5 l’alta qualità della traduzione dei titoli Atlus, grazie a 13 Sentinels ne ho avuto un’ulteriore conferma. Ad accompagnare la ben fatta localizzazione abbiamo un ottimo cast di doppiatori giapponesi ed inglesi (nel gioco è infatti presente il dual audio). Ho giocato perlopiù con le voci giapponesi dove figurano seiyuu famosi del calibro di Tatsuhisa Suzuki (voce di Shu, conosciuto per ruoli come Noctis di FFXV e Ban di The Seven Deadly Sins), Ami Koshimizu (voce di Yuki, nota nel genere RPG per ruoli come Jade di DQXI, Yukiko di Persona 4, Agnès di Bravely Default e sia Claire sia Musse in Trails of Cold Steel), Tomokazu Seki (voce di Ogata, noto per il ruolo di Gilgamesh nella serie Fate e Kanji di Persona 4) e Saori Hayami (voce di Ryoko. Nota come Emma di Trails of Cold Steel, Claris di Sakura Wars, Leia di Tales of Xillia e sia Lora che Haze in Xenoblade 2: Torna), ma trovo validissimi anche i doppiatori inglesi che meritano una lode in più per essere riusciti a registrare le loro battute da casa durante la pandemia di Covid-19. Tra i doppiatori inglesi più noti ci sono nomi come Chris Hackney, ormai noto sui social come voce di Dimitri da Fire Emblem: Three Houses, che presta la sua voce a Juro; Cassandra Lee Morris, voce di Tomi, conosciuta nel panorama RPG come Fie di Trails of Cold Steel, Morgana di Persona 5 e Edea di Bravely Default.

“La donzelletta vien dalla campagna in sul calar del sole, col suo fascio dell’erba”

 

Conclusione

13 Sentinels: Aegis Rim è un’opera temeraria che affronta tematiche complesse come il ruolo della razza umana, l’impatto che tutti noi abbiamo sul pianeta in cui viviamo, l’etica dell’intelligenza artificiale e le relazioni LGBT, con l’inclusione di una coppia ben integrata nella storia. Il gioco riesce ad essere un pensiero fisso anche quando si è lontani dalla console, assorbendo il giocatore in una trama intricata che non smette di stupire anche nel momento in cui ci sembra di aver capito ogni cosa; la rivelazione finale è il grandioso culmine di quello che considero a tutti gli effetti un titolo perfetto per qualunque appassionato del genere sci-fi o per chi, semplicemente, ama le storie aggrovigliate dove tutti i nodi vengono al pettine.
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