Pick a Quest

I nostri titoli preferiti su 3DS

È di qualche settimana fa la triste notizia della chiusura dell’eshop di Nintendo 3DS. A partire dal 2023 non sarà più possibile acquistare dal suddetto store e per questa ragione abbiamo deciso di raccogliere i nostri RPG preferiti usciti sulla console in questo articolo per potervene brevemente parlare, in modo da darvi qualche consiglio nel caso vogliate sfruttare ancora un po’ questa console davvero fortunata per quanto riguarda i giochi del nostro genere preferito.

 

Ecco dunque i nostri RPG preferiti su Nintendo 3DS.

Bravely Default e Bravely Second

di Viv~

Sviluppata da Square Enix e ambientata nel continente di Luxendarc, la serie Bravely su Nintendo 3DS comprende Bravely Default e Bravely Second

Si tratta di RPG a turni che riprendono il già ben collaudato Job System presente in Final Fantasy e lo affiancano alle inedite meccaniche di Brave&Default, che hanno reso famose la serie Bravely: il numero di azioni che ciascun personaggio può compiere in battaglia è determinato dai Punti Brave (PB), il cui valore, all’inizio di ogni scontro, è zero.

Grazie al comando “Default” si possono accumulare fino a 3 PB, mentre con il comando “Brave” usufruiremo dei punti accumulati all’interno di un solo turno. L’equilibrio tra questi due fattori è fondamentale per vincere le battaglie.

In origine Bravely Default avrebbe dovuto essere un sequel dello spin-off Final Fantasy: The 4 Heroes of Light, ma il gioco subì così tanti cambiamenti in fase di sviluppo che si decise di creare una nuova IP, la quale mantenesse elementi tradizionali come i Guerrieri della Luce scelti dai Cristalli per riportare la pace e l’equilibrio nel mondo. 

Bravely Second: End Layer è il sequel diretto di Bravely Default, ambientato due anni e mezzo dopo e vede il ritorno di vecchi personaggi, così come l’arrivo di due nuovi protagonisti: Yew e Magnolia. Per saperne di più, potete leggere il nostro diario.

Posso assicurarvi che i due capitoli su Nintendo 3DS sono un must have per qualsiasi fan dei JRPG grazie al loro connubio di tradizione e modernità.

Crimson Shroud

di Edef

Cosa succede quando si mettono insieme Yasumi Matsuno (Tactics Ogre: Let Us Cling Together, Final Fantasy Tactics, Vagrant Story, Final Fantasy XII), lo studio di produzione musicale Basiscape (Odin Sphere, Dragon’s Crown, 13 Sentinels Aegis Rim) e Level 5?

Un fantastico dungeon crawler con miniature e lanci di dadi chiamato Crimson Shroud.

In questo gioco seguiamo Giauque, Lippi e Frea, tre mercenari alla ricerca del titolare Crimson Shroud, un oggetto che si dice essere il primo dono in assoluto. I doni sono ciò che ha permesso l’utilizzo e la scoperta della magia in questo mondo, ma nessuno sa da dove provengano. Il titolo  si sviluppa come un dungeon crawler in delle antiche rovine, con uno stile che omaggia i giochi di ruolo cartacei. È sempre presente, infatti, un narratore che manda avanti la storia e in certi punti della narrazione, così come per alcune abilità in battaglia, è richiesto un lancio di dadi per vedere se le nostre azioni avranno successo. I dadi sono visualizzati nello schermo inferiore e si possono lanciare sia con i controlli tradizionali, sia con quelli touch. Un’esperienza di breve durata, che, però, ha molto da offrire anche durante una seconda partita: il New Game Plus permette l’accesso ad aree esclusive, con nuove scene e un finale alternativo. 

In Crimson Shroud troverete una storia dark fantasy dall’atmosfera e worldbuilding unici e coinvolgenti.

Dragon Quest (serie)

di Laxirya

Per i fan giapponesi di Dragon Quest, 3DS potrebbe essere la console definitiva: nel Paese del Sol Levante, infatti, tutti i capitoli principali della serie sono arrivati — o sono giocabili tramite retrocompatibilità — sulla portatile di Nintendo, inclusi Dragon Quest X (MMORPG inedito oltreoceano) e Dragon Quest XI (arrivato da noi solo qualche anno più tardi, prima su PlayStation 4 e poi anche Nintendo Switch).

Noi occidentali, pur meno fortunati, abbiamo potuto comunque goderci l’arrivo di due titoli del passato. 

Dragon Quest VII: Frammenti di un mondo dimenticato è, tra i due, forse il porting più importante, in quanto ha reso possibile per la prima volta a noi europei di recuperarlo (l’originale per Playstation 1 era stato localizzato solo in America) in tutta la sua lunghezza.

L’altro è Dragon Quest VIII: L’Odissea del Re Maledetto, che penso non abbia bisogno di presentazioni, essendo tra i titoli più amati dell’era Playstation 2. Questa nuova versione contiene migliorie e aggiunte, tra cui l’eliminazione degli incontri casuali con l’introduzione di nemici visibili su mappa, nuovi dungeon e due nuovi personaggi. A quest’ultimo titolo abbiamo dedicato anche un diario.

Etrian Odyssey (serie)

di Laxirya

Nata su Nintendo DS, Etrian Odyssey è una serie che fa del doppio schermo una sua feature imprescindibile, utilizzandolo nel miglior modo possibile per un dungeon crawler: far disegnare la mappa al giocatore. 

I veri protagonisti di ogni titolo di questa serie non sono certo i personaggi, bensì i labirinti in cui sono ambientati e tutti i loro abitanti. Ogni labirinto è come un grosso puzzle da risolvere passo passo, con cautela e preparazione. 

Gli scontri non sono mai banali, nemmeno quelli casuali, ma sicuramente le battaglie che si meritano una menzione speciale sono quelle contro i boss e i FOE, grossi nemici visibili a schermo durante l’esplorazione, che dovremo cercare di evitare per non finire molto male (e tornare successivamente in fasi più avanzate della trama per far capire loro chi è che comanda!). 

Il sistema di classi è assai variegato e permette una personalizzazione molto profonda del proprio party. Ci sono classi, tra l’altro, molto originali e, accanto al classico arciere con le frecce che causano stati alterati, potreste trovare un regnante che buffa il party con la forza dei propri ordini.

Su 3DS sono usciti diversi capitoli della saga, tra cui IV, V e Nexus. Sicuramente non è una serie che punta sulla narrativa, ma se preferite un’esperienza guidata da un minimo di trama, il consiglio è quello di provare gli Untold, remake dei primi due titoli della serie, che accompagnano l’esplorazione con una storia e un party predefinito.

Fire Emblem (serie)

di Viv~

La serie Fire Emblem deve molto a questa console. Se le vendite di Fire Emblem Awakening non fossero state sufficienti, oggi molto probabilmente non avremmo seguiti vincenti come Fire Emblem Echoes: Shadow of Valentia e Fire Emblem: Three Houses

Awakening è stato letteralmente “il risveglio” di una serie ormai trentennale e ha segnato l’inizio di quella che è da molti conosciuta come “l’era dei Fire Emblem moderni”, introducendo molte delle caratteristiche che contraddistinguono gli ultimi titoli della serie, tra cui il sistema dei sostegni e un protagonista avatar, plasmato dai giocatori. I Sostegni permettono di instaurare relazioni platoniche o amorose tra i personaggi giocabili e questi rapporti possono dare origine a figli da schierare sul campo di battaglia insieme ai genitori.

Queste meccaniche vengono riprese anche in Fire Emblem Fates, il secondo capitolo ad uscire su Nintendo 3DS. 

A differenza del predecessore, Fates è suddiviso in due versioni che narrano due percorsi diversi a seconda della versione scelta (Retaggio e Conquista); è inoltre presente un DLC, scaricabile unicamente dal Nintendo eShop o acquistando la Limited Edition, dove l’avatar decide di rimanere neutrale e intraprendere un terzo percorso

A differenza di Awakening, Fire Emblem Fates non è stato ben recepito dai giocatori in Occidente per via di grosse modifiche, soprattutto a livello di script, rispetto alla versione giapponese. Alla versione Conquista abbiamo dedicato un diario.

Un caso ancora più particolare è Fire Emblem Echoes: Shadow of Valentia, remake di Fire Emblem Gaiden. Echoes mantiene le caratteristiche di Gaiden, come la possibilità di esplorare dungeon e città e l’assenza del Triangolo delle Armi

Proprio Fire Emblem Echoes: Shadow of Valentia è il mio titolo preferito della serie su console Nintendo 3DS. Lo trovo adatto sia alle persone più navigate negli strategici sia a coloro che si approcciano per la prima volta al genere. Per saperne di più su questo titolo vi rimando al diario.

Kingdom Hearts 3D: Dream Drop Distance

di Laxirya

Kingdom Hearts 3D: Dream Drop Distance è, per molti versi, un prologo di Kingdom Hearts 3. Ambientato nel periodo che intercorre tra il secondo e il terzo capitolo numerato della saga, 3D introduce tanti dei temi narrativi che verranno poi ripresi nel finale, ma non solo. Il titolo sperimenta con alcuni elementi di gameplay che verranno poi sviluppati meglio nel titolo successivo. L’esempio più calzante è sicuramente il flumoto, una meccanica di movimento che permette di sfruttare l’ambiente a proprio vantaggio, scivolando su ringhiere, scalando muri e scatenando potenti attacchi contro i nemici. 

Il modo in cui viene raccontata la trama è a sua volta piuttosto particolare: si gioca nei panni di Sora e Riku che si alterneranno nei rispettivi scenari a turni scanditi da una barra allo scadere della quale avviene il Drop, che causa il passaggio del testimone all’altro protagonista. Durante il loro esame per diventare Maestri del Keyblade, i due ragazzi viaggiano in “mondi dormienti”, affrontando e alleandosi con creature chiamate Divorasogni. La scelta dei mondi Disney presenti è forse la più inusuale e ispirata dell’intera saga fino ad ora. 

Nonostante esista un porting su altre console (che ha il pro di essere tradotto in italiano, a differenza di questa prima versione), il gioco su 3DS sfrutta lo schermo touch in modo molto interessante, integrando alcuni attacchi speciali con l’utilizzo del pennino.

Anche se forse non il più riuscito tra i capitoli secondari di questa saga, è un titolo comunque divertente da giocare.

Persona Q e Persona Q2

di OverTheTof

Vista l’enorme popolarità del Nintendo 3DS, Atlus ha colto la palla al balzo per far arrivare sulla portatile di Nintendo una delle sue serie di punta: Persona. Persona Q: Shadow of the Labyrinth, uscito nel 2014, ha subito attirato l’attenzione dei fan della serie grazie al suo cast, formato dai protagonisti di Persona 3 e Persona 4: alla sola idea di vederli interagire insieme io e molti altri appassionati  non stavamo più nella pelle. Inoltre, ai due gruppi già noti si aggiungono  Rei e Zen, due personaggi che saranno al centro di tutta la storia di Persona Q e protagonisti di alcuni dei momenti più belli del gioco. 

All’inizio del gioco, si può scegliere con quale gruppo iniziare la storia, con l’altro team che arriverà a dare man forte alla fine del primo dungeon. Per quanto riguarda la giocabilità , Atlus e il P-Studio hanno deciso di combinare elementi caratteristici della serie Persona con le meccaniche di gioco dungeon crawler di Etrian Odyssey. Il risultato è stato per me un titolo davvero gradevole da giocare, sia perché mi ha fatto avvicinare a un genere che non avevo mai toccato prima e che ho trovato davvero divertente, sia perché, dal punto di vista di storia e personaggi, Persona Q è riuscito a regalarmi emozioni indimenticabili, soprattutto grazie a un colpo di scena verso la fine che non mi sarei mai aspettato. Pur sembrando un titolo nato solo “per fanservice” – e in parte lo è, chiariamoci – posso assicurarvi che è in grado di offrire molto di più. Quindi sì, nel raro caso non si sia capito, lo consiglio assolutamente ai fan di Persona, non vi deluderà. Qui di seguito potete trovare il diario scritto da Viv!

Quattro anni dopo, visto l’enorme successo riscosso da Persona 5, nel 2018 Atlus annuncia l’arrivo di un seguito, Persona Q 2: New Cinema Labytinth, dove sono ovviamente presenti anche i Ladri Fantasma di Cuori: a differenza del primo capitolo, non avremo la possibilità di scegliere il team con cui iniziare e partiremo con loro. Arrivato nel 2019, anche questo gioco ha soddisfatto le mie aspettative. A livello di meccaniche non si differenzia molto dal primo Q, quindi quello che mi ha entusiasmato e convinto di più ovviamente sono state le interazioni tra i membri dell’enorme cast, composto tra i gruppi di Persona 3, 4 e 5, nonché dalle new entry di turno, Nagi e Hikari, grazie a un’ottima alternanza di momenti e divertenti ed emozionanti. L’unica cosa in cui Persona Q2 non si è dimostrato “all’altezza” del suo predecessore riguarda la trama. Non perché questa non sia godibile e a suo modo comunque coinvolgente, ma perché il colpo di scena che arriva verso la fine del gioco l’avevo visto arrivare già da venti ore, anche se mi rendo conto che fare una copia carbone della struttura narrativa del primo Persona Q avrebbe reso le cose altrettanto ovvie. Nonostante questo, ritengo anche Persona Q2 un titolo da consigliare caldamente ai fan della serie Persona!

Pokémon (serie)

di Viv~

Il Nintendo 3DS è stato senza dubbio una console ricca di titoli Pokémon tra remake e nuove generazioni. Tra questi spiccano Pokémon X e Y, i primi due capitoli principali rilasciati su Nintendo 3DS che hanno segnato il salto dagli sprite bidimensionali ai modelli poligonali in 3D

Seguono i remake di Rubino e Zaffiro, Pokémon Rubino Omega e Zaffiro Alpha:nonostante personalmente non mi abbiano fatto impazzire,per i fan di terza generazione potrebbero comunque risultare intriganti grazie all’inedito Episodio Delta, che approfondisce la lore di Hoenn.

In occasione del ventesimo anniversario della serie sono stati rilasciati Pokémon Sole e Luna, i primi giochi di settima generazione ambientati nella regione di Alola. 

Tra le novità principali figura il Giro delle Isole, una meccanica che sostituisce le classiche Palestre a cui la serie ci ha sempre abituato, e le Ultracreature, pokémon extraterrestri. Esattamente un anno dopo l’uscita di Sole&Luna, Nintendo e Gamefreak hanno rilasciato Pokémon Ultrasole e Ultraluna, le versioni aggiornate di settima generazione.

L’imminente chiusura del Nintendo eShop su Nintendo 3DS segna anche la fine della Virtual Console che include i grandi classici della serie originariamente usciti su Game Boy e Game Boy Color. Parliamo di Pokémon Rosso, Verde, Blu, Giallo (la prima generazione) e Pokémon Oro, Argento e Cristallo (la seconda generazione).  

Speriamo che in futuro si possa trovare un metodo per non perdere per sempre le origini di uno dei franchise più famosi di sempre.

Project X Zone (serie)

di Edge

Project X Zone merita una menzione d’onore nell’immenso parco titoli del 3DS perché è il mash-up tra tanti giochi di diverse aziende, come Namco, Capcom, SEGA; e tra questi vi sono anche molti RPG. Per citarne solo alcuni, ci sono il trio di Resonance of Fate (Vashyron, Leanne, e Zephyr), Sakura ed Erica Fontaine di Sakura Wars, Morrigan e Felicia di Darkstalkers, e così via, in un gigantesco mix di personaggi. Benché sia un classico SRPG senza troppe pretese, c’è da dire che ci sono delle peculiarità che lo fanno brillare, come il sistema di utilizzo dei partners che strizza l’occhio al picchiaduro Marvel VS Capcom. Poi si può citare l’indicibile quantità di nonsense tipica dei vecchi titoli SEGA, dove era normale trovare tra i combattenti di un picchiaduro Pepsiman o la macchina di Daytona USA, e qui è normale che tra i lottatori per salvare l’universo vi sia Segata Sanshiro, il simbolo del Sega Saturn comparso in diversi spot e videogiochi degli anni 90. Per il resto rimane un titolo abbastanza generico, che si comporta bene, e propone una storia classica. Ma dopotutto da un mash-up ci si aspetta solo una scusa per utilizzare le icone che ci hanno fatto sognare negli anni, quindi va bene così.

Radiant Historia: Perfect Chronology

di Laxirya

Abbiamo già parlato di diversi titoli Atlus (e continueremo a farlo), e a mio parere uno dei più interessanti usciti, prima su DS poi con un remake su 3DS, è assolutamente Radiant Historia.

Nei panni di Stocke, a cui è stato affidato un misterioso libro chiamato White Chronicles, il gioco ci metterà davanti a diverse scelte: ognuna conduce a un risultato diverso e il gioco ci permette di vederle tutte… nella stessa partita! Questo perché il White Chronicles ci permette di viaggiare tra le linee temporali della nostra avventura; molte portano a bad endings, ma altre ci porteranno davanti a muri che è possibile superare solamente dopo aver avuto esperienza di avvenimenti durante una diversa linea temporale. Un concetto veramente particolare, accompagnato da un altrettanto particolare battle system, in cui combatteremo contro nemici posizionati in una griglia 3×3 e potremo spingerli via per impedir loro di colpire troppo forte i nostri personaggi o attirarli verso il party per massimizzare i danni.

Con una storia e un cast davvero memorabile, un battle system che intrattiene molto bene, e una colonna sonora di eccezione (Yoko Shimomura), Radiant Historia è senza dubbio uno dei titoli più belli usciti su 3DS. O anche su DS, se preferite lo stile dei portrait originali e riuscite a recuperare una copia americana.

La versione 3DS contiene anche alcuni contenuti aggiuntivi, che vedono interagire Stocke con la misteriosa Nemesia, ma… per alcune criticità ci sentiamo di dire che potete tranquillamente ignorarla. Anche per Radiant Historia è disponibile un diario.

Rune Factory 4

di Viv~

Uscito originariamente su Nintendo 3DS, Rune Factory 4 è il primo capitolo dell’omonima serie ad approdare su questa console portatile. Nato come spin-off di di Story of Season, Rune Factory si è creato a poco a poco una sua identità dove gli elementi relativi alla gestione di una fattoria, la coltivazione e la possibilità di instaurare una relazione romantica, scegliendo il candidato o la candidata che stuzzica di più la nostra curiosità, si mescolano in un setting fantasy: qui il nostro Avatar (maschile o femminile) si ritroverà ad impugnare le armi per indagare sugli strani fenomeni che accadono intorno a Selphia, una cittadina ricca di personaggi in grado di strappare un sorriso al giocatore. 

Proprio a Selphia il nostro Avatar cadrà dalle nuvole (letteralmente!) e verrà scambiatə per un principe o una principessa attesə dagli abitanti bisognosi di aiuto.

Un titolo dove c’è sempre qualcosa da fare, che sia innaffiare le piantine, chiacchierare con i personaggi, craftare oggetti o entrare nei dungeon per sconfiggere nemici e guadagnare punti esperienza. 

A differenza di altri videogiochi per Nintendo 3DS, Rune Factory 4 ha avuto la fortuna di ricevere un porting su console moderne come Playstation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC. 

Non esagero quando dico che un RPG così rilassante, dove le ore di gioco si accumulano senza rendersi conto del tempo, è stato la mia “salvezza” nel 2020, un anno che ha messo tutti a dura prova. Rune Factory 4 è il titolo perfetto per liberare la mente e staccare la spina.

Shin Megami Tensei (serie)

di Edef

La serie Shin Megami Tensei non poteva mancare su 3DS visto l’amore di Atlus per la console e tra new entry e remaster, vi sono molti giochi della serie da provare! 
I nuovi capitoli fanno parte del filone principale della saga portando nel titolo il numerale romano: Shin Megami Tensei IV e Shin Megami Tensei IV: Apocalypse

Nel primo vestiamo i panni di Flynn, un samurai del regno di Mikado il cui compito è proteggere la propria patria, combattendo grazie all’aiuto di demoni che può evocare. Il gameplay loop della serie rimane il solito con alcune aggiunte come il poter attaccare le silhouette dei demoni sul campo, visualizzare i nemici sullo schermo superiore e i dati di battaglia sullo schermo inferiore e la possibilità di tornare in vita una volta sconfitti pagando una somma di Play Coins, ottenibili con la funzione Streetpass della console.
Tornano le scelte di allineamento che determinano quale finale tra Chaos, Law e Neutral raggiungerà il giocatore. Il finale neutrale fa da ponte a Shin Megami Tensei IV: Apocalypse, un seguito di Shin Megami Tensei IV con un nuovo protagonista di nome Nanashi, un ragazzo che dopo aver perso la vita in uno scontro con demoni viene resuscitato dal misterioso Dagda. Su 3DS sono inoltre disponibili anche tante remaster con svariate aggiunte come Shin Megami Tensei: Strange Journey Redux e  i due strategici Shin Megami Tensei: Devil Survivor Overclocked e Shin Megami Tensei: Devil Survivor 2 Record Breaker.
Menzione d’onore per Shin Megami Tensei: Devil Summoner Soul Hackers, capitolo che abbandona le atmosfere apocalittiche per un’ambientazione di tipo cyberpunk e che arrivò in Europa per la prima volta proprio su 3DS. In occasione dei 25 anni di Soul Hackers, Atlus ha annunciato Soul Hackers 2, di cui potete trovare tutti i dettagli qui.

Stella Glow

di Laxirya

Stella Glow è, letteralmente, il canto del cigno della software house Imageepoch. Ironico per un titolo che parla di streghe canterine, non trovate?

Nonostante superficialmente sembri un titolo generico in stile anime come molti altri, Stella Glow è invece davvero valido. Seguiamo l’avventura di Alto, un ragazzo affetto da amnesia che si ritrova improvvisamente a vestire i panni del “Conductor” e risvegliare i poteri nascosti delle streghe che incontra durante il suo viaggio. Certamente le premesse risultano un po’ già viste, ma il titolo potrebbe regalarvi risvolti inaspettati rispetto a quelli che vi aspettereste da un gioco di questo tipo!

Il gameplay si configura come un classico RPG tattico, in cui viene introdotta come meccanica il canto delle streghe: per i tre turni in cui la canzone è attiva vengono attivati vari tipi di buff e debuff. E sono proprio le canzoni delle streghe che a mio parere forniscono un’ulteriore attrattiva: le voci coinvolte sono quelle di famose cantanti nipponiche tra cui Yoshino Nanjo, Maaya Uchida, Yui Sakakibara e molte altre. E quando non cantano? Quando non cantano il testimone passa a Yasunori Mitsuda (Chrono Trigger, Chrono Cross, Xenogears… va beh, già lo conoscete) e Shinsuke Tsuchiya (Luminous Arc).

Se volete sapere di più su questo titolo passato tristemente in sordina vi consiglio di recuperare il nostro diario.

Tales of The Abyss

di Laxirya

Se conoscete la serie Tales of, molto probabilmente già conoscerete Tales of The Abyss. Si tratta di uno dei titoli più amati e, a mio parere, per motivi assolutamente validi. Il cast è sicuramente uno dei più memorabili e, in una serie che fa dei personaggi uno dei punti focali, questo è un grosso punto a favore. Parte del merito credo debba essere attribuito al protagonista Luke Von Fabre, il cui viaggio alla scoperta di sé stesso ed evoluzione sono senza dubbio tra gli highlight dell’esperienza, ma non sono da meno i suoi comprimari e alcuni degli antagonisti che il gruppo incontra durante l’avventura. La trama tocca tematiche esistenziali ed è, a mio parere, tra le più interessanti che la serie abbia da offrire.

La formula di gioco è in linea con quella dei Tales vecchia scuola, con world map, città piene di eventi opzionali, dungeon con tanti enigmi e un buon battle system in stile action RPG: se siete fan della saga aspettatevi qualcosa in stile Symphonia o Vesperia, sotto questo punto di vista! 

La colonna sonora vede anche la partecipazione di Motoo Fujiwara (compositore e cantante del gruppo Bump of Chicken, gruppo che canta la opening nella versione giapponese del gioco), le cui tracce risultano sicuramente tra le più memorabili della saga.

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