Radiant Historia: Perfect Chronology ~  The future you changed with your fingertips

Radiant Historia: Perfect Chronology ~ The future you changed with your fingertips

Radiant Historia: Perfect Chronology

Piattaforma: Nintendo 3DS
Software House: ATLUS
Publisher: Deep Silver
Lingua: inglese (testi/audio)
Release: 16 febbraio 2018
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Quando si parla di una nota software house come ATLUS, si pensa subito a serie come Shin Megami Tensei, Persona ed Etrian Odyssey, ma nel mezzo di tutti questi franchise così importanti ha fatto capolino anche una piccola perla rimasta a lungo lontana dai riflettori: Radiant Historia.

Il titolo per Nintendo DS è stato pubblicato in Giappone nel 2010, arrivando un anno dopo anche in Nord America, e già all’epoca fu recensito positivamente dalla critica grazie alla sua trama profonda sui viaggi temporali. Il gioco vinse persino dei premi, come l’award di “Miglior RPG tradizionale” insieme a The Legend of Heroes: Trails in the Sky secondo il sito RPGFan.

Complice il fatto che il titolo non uscì mai in Europa e importarlo dall’America non risultava facile specialmente perchè le copie disponibili erano in quantità limitata Radiant Historia non ebbe mai modo di uscire dai cosiddetti giochi di nicchia, almeno fino ad oggi.  Il concetto di viaggio nel tempo ci insegna infatti che è possibile cambiare la storia e ATLUS l’ha fatto riportando alla luce Radiant Historia attraverso un remake per Nintendo 3DS chiamato Radiant Historia: Perfect Chronology, uscito il 16 febbraio 2018.

« This time, the true history will be written »

The sand engulfed everything…
Again…We failed to save the world again
How many times has it been?
And how many more will it disappear into sand like this?
I’m tired of all this, my sister…

As am I…But we cannot give up. We must succeed in this… If we don’t…
Yes… You’re right. We have to do this. But can we really save the world?
I don’t know… But we must have faith for now. Come. Let’s start again.
Yes… Let’s start over. That’s what our power is for, at any rate.
This time, the true history will be written…

Il prologo si apre con questa infausta visione del mondo: due giovanissimi gemelli assistono ancora una volta alla distruzione del loro pianeta per colpa della Sand Plague, una piaga che prosciuga il Mana (l’energia vitale) del continente di Vainqueur, condannando tutti gli esseri viventi a morte certa. Ancora una volta inermi di fronte a questo scenario, Teo e Lippti (questi i nomi del fratello e della sorella)  utilizzano il proprio potere per tornare indietro nel tempo e riscrivere una volta per tutte la storia, così come dovrebbe essere.

A causa della lenta, ma inesorabile desertificazione del continente, la nazione di Alistel e il regno di Granorg sono da sempre in conflitto per l’occupazione dei pochi terreni fertili rimasti. Alistel è un Paese fondato e governato dal profeta Noah che, ormai anziano, ha deciso di ritirarsi dalla vita pubblica e parla solo attraverso il generale Hugo, diventato di fatto governatore della Nazione. Centro di ricerca di una tecnologia nota come Thaumatech, che viene utilizzata per manipolare a piacimento il Mana, Alistel ne fa un ingente uso per quanto riguarda sia la vita quotidiana che quella militare: l’esercito è infatti composto, oltre che da soldati, anche da robot giganti.
Gli abitanti del regno di Granorg sono invece succubi della regina Protea che si preoccupa solamente del suo benessere, lasciando ogni questione di carattere militare nelle mani del colonnello Dias e del conte Selvan.

In questo scenario di guerra Radiant Historia: Perfect Chronology ci mette nei panni di Stocke, un agente segreto di Alistel conosciuto per il suo mantello scarlatto. Poco prima di affidargli una missione di fondamentale importanza, che potrebbe rovesciare le sorti del dissidio tra la sua nazione e Granorg, il suo superiore, Heiss, gli consegna uno strano libro composto da pagine bianche noto come “White Chronicles”. Data la gravità del compito, a Stocke vengono affidati due aiutanti: la bella Raynie, che combatte con una lancia ed è specializzata nelle magie, e il simpatico Marco, che preferisce affidarsi alle arti di supporto. Inspiegabilmente, però, dopo aver fatto la loro conoscenza, il protagonista ha una visione in cui vede i due compagni distesi a terra senza vita. A complicare la situazione interviene Rosch, suo migliore amico e soldato conosciuto come “Young Lion of Alistel” per le sue grandi gesta in battaglia. Egli è molto preoccupato per il compito assegnato a Stocke perché teme che le cose non andranno nel migliore dei modi.

Stocke, un uomo di poche parole

L’incarico porta il protagonista e compagni sulle colline a sud di Alistel, le Lazvil Hills. Stocke dovrà incontrarsi con un agente al corrente dei piani del regno di Granorg. In seguito a varie vicissitudini, il protagonista si ritrova in uno strano luogo, Historia, al cospetto dei due gemelli visti all’inizio del prologo che riconoscono in Stocke il vero possessore del “White Chronicles.” Quello strano libro è infatti la chiave per poter riscrivere la storia e salvare il mondo dalla minaccia della desertificazione, perché i suoi poteri consentono al giovane dal mantello scarlatto di tornare sui suoi passi grazie all’abilità di andare avanti e indietro nel tempo.

« I’ll have to think about this one carefully… »

Radiant Historia: Perfect Chronology permette di giocare la nostra campagna in due modalità: Append Mode e Perfect Mode. La prima ricalca la trama del gioco per Nintendo DS, sbloccando le aggiunte incluse nel remake solamente dopo aver concluso la trama principale; la seconda invece ci permette di giocare fin da subito con i contenuti extra di cui parleremo in seguito.

In entrambi i modi, per quanto riguarda la storia originale, ci troveremo di fronte a due timeline: la Standard History e l’Alternate History, le quali si svolgono in modo contemporaneo l’una all’altra. Stocke — grazie all’abilità concessa dal White Chronicles — è in grado di spostarsi tra le due timeline attraverso i nodi, eventi in cui possiamo tornare ogni volta che vogliamo per cambiare le decisioni prese in precedenza e trovare così un nuovo percorso da seguire. Fortunatamente questi spostamenti non vanno ad influire sul livello dei nostri personaggi, né tanto meno sulle nostre abilità o quantità di denaro. Il tutto viene infatti trasportato insieme a Stocke, informazioni riguardanti trama e personaggi comprese.

Le nostre scelte e possibilità vanno  ad influenzare e di conseguenza cambiare la storia, sia nel bene che nel male. Infatti nel malaugurato caso in cui prenderemo un provvedimento sbagliato, assisteremo ad un bad ending che ci mostrerà per filo e per segno la disgrazia accaduta; alcuni finali sono molto dark e crudi.

Da questo punto di vista il gioco è abbastanza lineare perché potremo avanzare solamente facendo ciò che ci verrà richiesto, ma i viaggi nel tempo ci permettono di ragionare sul modo migliore per farlo rendendo l’esperienza di gioco ancora più immersiva. Nel caso di scelte errate, però, non disperate, perché proprio grazie al potere del White Chronicles, Stocke tornerà ad Historia dinanzi a Teo e Lippti, che ci forniranno indicazioni su ciò che è accaduto; ho apprezzato in particolar modo il fatto che, in alcuni casi, i due gemelli si trovassero ad essere d’accordo con la decisione — seppur errata — da noi presa: non sempre la risposta che potrebbe corrispondere alla verità lo è.

« To The Future That Waits Ahead »

La trama riesce a rapire non solo grazie al fatto che fin da subito ci butta a capofitto nella guerra che imperversa nel continente, ma anche per merito di un protagonista atipico come Stocke. All’apparenza stoico e distaccato, l’agente più in voga tra i servizi segreti di Alistel non è per niente indifferente ai problemi degli altri e tiene molto alla sua cerchia di amici. Grazie al potere del “White Chronicles”, il giovane è in grado di supportare i suoi compagni di viaggio, aiutandoli a superare rimorsi e rimpianti compiuti nel passato ed è sempre sensibile ai loro problemi, a tal punto che in alcune quest agisce come un cupido facendo scoccare l’amore tra due personaggi. Ciò che ho apprezzato maggiormente di Stocke sono il suo essere pienamente cosciente del mondo che gli sta intorno e il suo senso dell’umorismo, che si palesa quando meno ci se lo aspetterebbe.

Stocke è un protagonista a tutto tondo anche perchè è affiancato da personaggi unici che riescono ad emergere all’interno della storia, siano essi giocabili o no. Alcuni di loro mi hanno stupito davvero tanto perché me li aspettavo diversi, come ad esempio Rosch. Il migliore amico del protagonista è esattamente complementare a lui: se Stocke è la mente del duo, Rosch è sicuramente il braccio… meccanico nel suo caso, poiché ha perso un arto superiore in battaglia. Burlone e virile, Rosch è un soldato altruista, fedele al suo dovere e che farebbe di tutto pur di proteggere i suoi commilitoni.

Mai mettersi contro una donna testarda, soprattutto se si chiama Sonja. Capito, Rosch?

Un personaggio chiave e inconsueto di Radiant Historia: Perfect Chronology è Eruca, la principessa del regno di Granorg. Non fatevi ingannare dal suo aspetto delicato, perché la ragazza ha una grande forza di volontà ed è una vera e propria Rebellious Princess che vuole ad ogni costo riconquistare il trono che le spetta, ora occupato da Protea, la malvagia matrigna. La sua immagine graziosa cela un bel caratterino ed in battaglia utilizza delle pistole, armi decisamente anticonvenzionali rispetto a quello che ci si aspetterebbe da una principessa standard.

Mi ha sorpreso molto in positivo anche Raynie che a prima vista non pensavo potesse essere tanto dolce e soprattutto empatica nei confronti degli altri. Così come il suo migliore amico Marco, Raynie ha sempre vissuto come una combattente per colpa della guerra che le ha portato via ogni cosa e l’ha costretta a sfidarsi giorno dopo giorno per sopravvivere, sviluppando un grande sentimento di protezione nei confronti dei suoi compagni di viaggio. Molto spesso però la sua impulsività e il suo forte senso di giustizia le si ritorcono contro, facendola giungere a conclusioni affrettate.

Il titolo ci permette di vivere da vicino anche le vicende dei Beastkind, un termine coniato dal genere umano per definire Satyros e Gutrals, razze umanoidi che vivono nel Continente di Vainqueur. I primi sono un clan pacifico stanziatosi nella foresta di Celestia, il cui aspetto fisico ricorda quello del satiro, antica figura mitologica metà umana e metà ovina. I secondi hanno invece le sembianze di primati e a differenza dei Satyros che utilizzano poteri misteriosi, i Gutrals sono molto orgogliosi della loro forza fisica. Entrambe le razze non si fidano degli umani perché in passato hanno avuto numerosi diverbi e sono state emarginate soprattutto per il loro aspetto fisico; fortunatamente però vi sono personaggi come la piccola Aht e il forzuto, ma gentile Gafka che credono nella sincerità di alcuni esseri umani, a partire dal loro incontro con Stocke.

Non è carinissima?

Ho trovato particolarmente interessanti anche gli antagonisti principali perché le loro azioni, seppur non giustificabili, sono comprensibili e nascondono molto più di quello che potremmo pensare; questo vale soprattutto per la Mastermind che si nasconde dietro a tutti gli avvenimenti, e che reputo il personaggio più complesso all’interno del gioco. Alcune quest ci permettono inoltre di conoscere ancora più a fondo questo cast così unico e intrigante, esortandoci a sbloccare più nodi possibili.

« We shall be victorious! »

A rafforzare un titolo che in quanto trama è veramente di ottima fattura, troviamo un battle system di altrettanta qualità. Intuitivo, ma al contempo ricco di meccaniche: ecco come si presenta il sistema di combattimento — a turni — di Radiant Historia: Perfect Chronology. Sul campo di battaglia è presente una griglia 3×3 dove sono posizionati i nemici, i quali possono essere indirizzati verso un’unica casella, così da poter essere colpiti tutti in un solo istante; oltre alle classiche abilità tipiche degli RPG come magie nere e bianche, troviamo attacchi fisici con particolari raggi d’azione. La griglia non serve solamente ad indicare la posizione dei nemici, ma è possibile piazzare trappole in cui farli cadere, o spostarli, nel caso in cui gli stessi posizionino glifi di supporto in uno spazio piuttosto che un altro. Sta a noi capire, battaglia dopo battaglia, come sfruttare al meglio questa meccanica, specialmente nel caso di boss che potrebbero darci filo da torcere.

A seconda della tecnica utilizzata è possibile spostare il nemico a destra, a sinistra oppure farlo indietreggiare, come nel caso di “Push Assault”

Inoltre è presente il comando Change che permette di modificare l’ordine dei turni sia di alleati che nemici: lo scopo ultimo è quello di farci concatenare gli attacchi e creare portentose combo. Tenete a mente però che, utilizzando il Change, saremo più suscettibili agli attacchi fisici subiti.  Tramite una barra nota come Mana Burst, posizionata sotto ogni ritratto dei nostri personaggi, saremo addirittura in grado di rimuovere un turno del nostro avversario oppure di infliggergli un danno corposo grazie ad abilità speciali.

Infine, in questa nuova versione del gioco sono state implementate le Support Skills, abilità che permettono ai personaggi al momento fuori dal campo di battaglia di intervenire in nostro aiuto. Esistono vari tipi di Support Skills, da quelle di attacco a quelle di supporto.

A livello di esplorazione il titolo propone mappe divise in aree non troppo grandi con la possibilità di interagire sia con i mostri visibili sullo schermo che con barili da far esplodere per raggiungere zone normalmente non accessibili.

Possiamo persino spostare ostacoli che intralciano il nostro cammino!

« Studying the past to save the future »

Radiant Historia: Perfect Chronology porta con sè alcune novità a livello di contenuto extra rispetto alla versione per Nintendo DS. Come infatti ci spiegherà Nemesia, personaggio esclusivo del remake, esiste una terza Timeline nota come Possibility History ricca di scenari “what if” in cui possiamo assistere ad eventi alternativi rispetto ai fatti canonici delle due Timeline ordinarie. Ho trovato l’idea buona, ma la realizzazione mi è parsa cozzare con i toni drammatici della storia originale, specialmente per quanto riguarda il finale di questa terza Timeline che mi è piaciuto per certi versi, ma che non ho proprio digerito per altri, trovando certe scelte di regia davvero fuori luogo .

Il remake propone anche un nuovo dungeon, il Vault of Time, ricco di nemici da sconfiggere per potenziarsi al meglio in vista nelle battaglie più ostiche. Eliminare i nemici in questo luogo ci consente di ottenere una valuta particolare utilizzabile per comprare ottimo equipaggiamento e abilità.

Per chi volesse arricchire ancora di più l’esperienza di gioco sono disponibili a pagamento   una serie di contenuti scaricabili come Rage of the Fallen, in cui dovremo salvare Marco e Aht dal pericolo, oppure Bathing in the Mana, un DLC per chi apprezza il fanservice. Per i temerari è inoltre disponibile la nuova difficoltà “Deadly” che presenta sfide più ardue.

« Falling Flower, Flowing Water »

La resa grafica è davvero molto carina e pulita, complice l’utilizzo di colorazioni vivaci e accattivanti sia per quanto riguarda gli scenari che sprites e ritratti dei personaggi. Proprio questi ultimi sono stati oggetto di un cambiamento decisamente rilevante rispetto ai loro character design originale. Se i disegni della versione per Nintendo DS erano particolari  e si adattavano al clima del gioco, quelli nuovi si conformano di più allo standard attuale degli RPG il che non è né un bene né un male perchè possono piacere come no; personalmente li trovo davvero belli e ben fatti e in certi casi li preferisco al design originale. L’unico cambiamento che mi ha lasciata perplessa — nonostante sia davvero gradevole — è quello di Eruca: la ragazza era stata concepita come una principessa inconsueta anche nell’aspetto fisico e infatti nella versione DS presentava un taglio di capelli corto, ora sostituito nel remake da una lunga chioma che, ironicamente, ricalca l’ideale di nobiltà classica degli RPG. A tal proposito, in una vecchia intervista con 4Gamer, il director Mitsuru Hirata spiegò come Radiant Historia: Perfect Chronology non rappresenti un “ritorno alle origini”, bensì un nuovo inizio, anche dal punto di vista del character design.

Il comparto sonoro è stato curato da Yōko Shimomura, nota compositrice che in passato si è già occupata di questo titolo, oltre che di colonne sonore come la serie di Kingdom Hearts e Final Fantasy XV. Nonostante le tracce siano poche e il più delle volte ripetute, le ho trovate tutte orecchiabili e adatte ad ogni momento, come il battle theme davvero incalzante e Where the Wind and Feathers Return, che possiamo ascoltare durante i momenti più tristi del gioco e che riesce perfettamente nel suo intento di coinvolgere emotivamente il giocatore.

L’inedito filmato d’apertura è invece frutto dello studio d’animazione giapponese A-1 Productions, nome dietro ad anime di spicco come Sword Art Online, Anohana, The Seven Deadly Sins e Aldnoah Zero. La canzone è interpretata da Haruka Shimotsuki, nota per Atelier Iris e Ar Tonelico. Menzione speciale va fatta al doppiaggio inglese, un’altra novità del remake. Ho trovato azzeccate tante voci, soprattutto quella di Stocke, che si adatta alla sua indole tranquilla e ho apprezzato il fatto che molti NPC siano doppiati.

Conclusione

Se la demo mi aveva convinta ad acquistare il gioco completo, quest’ultimo ha saputo soddisfare tutte le mie aspettative presentando una solida trama a mo’ di gigantesco puzzle, in cui tutti i pezzi si incastrano alla perfezione, un cast particolare e un battle system altrettanto peculiare. Se siete fan del concetto di viaggio nel tempo, Radiant Historia: Perfect Chronology è un titolo che farà sicuramente per voi. Sono rimasta piacevolmente stupita per la cura messa in ogni singolo avvenimento.

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