NieR: Automata
Piattaforma: PlayStation 4
Software House: Platinum Games
Publisher: Square Enix
Lingua: Italiano/inglese(testi), inglese(audio)
Release: 10 Marzo 2017
Note:rilasciato anche su PC il 17 Marzo 2017
Spesso capita di ritrovarci ad attendere un gioco per tantissimo tempo, scandagliando il web ogni giorno, in cerca di nuove notizie. Altre volte invece, si viene a sapere di un gioco a poco tempo dal lancio, trovando qualche informazione per caso, e quel che vediamo è in grado di catturarci da subito. Questo è stato il mio caso con NieR: Automata, action RPG sviluppato da Platinum Games.
La storia del gioco narra di un conflitto tra le biomacchine e gli androidi che si sta svolgendo sul pianeta terra. Le prime sono state create da una razza aliena che ha attaccato la terra centinaia di anni prima, mentre i secondi sono stati creati dal genere umano stesso a loro immagine e somiglianza. L’umanità ha ormai abbandonato la terra da tempo, e dal loro rifugio lunare impartiscono ordini agli androidi, stazionati in un Bunker orbitante attorno al globo terrestre. Questo bunker funge da base operativa per l’unità YoRHa, unità di androidi programmati esclusivamente per porre fine alla logorante guerra.
Una trama all’apparenza semplice, ma che nasconde ovviamente segreti e, soprattutto, viene narrata in maniera impeccabile. La narrazione è senza dubbio uno dei punti di forza di Automata, a cominciare dal tono generale del gioco. Automata è crudo, e riesce nel migliore dei modi a trasmettere la sensazione di partecipare ad un conflitto logorante come quello raccontato dalla sua storia. Si riusciranno a percepire le fatiche e le sofferenze dei personaggi all’interno del gioco, questo grazie anche ad una scrittura decisamente sopra le righe, ma mai esagerata. Ci saranno scene brutali, scene che non potranno fare a meno di commuovere il giocatore, ma il bello del gioco è proprio questo. Senza questa particolare crudeltà, alcune scene non sarebbero risultate altrettanto belle e memorabili e, soprattutto, non sarebbero state in grado di emozionarmi.
Altro punto di forza della trama sono le tematiche trattate. Come ci si potrebbe aspettare da un gioco con protagonisti degli androidi del tutto simili agli umani, sarà ricorrente un particolare argomento: quanto sono effettivamente diverse le macchine dal genere umano? Questa tematica non viene solo narrata dalle vicende del gioco, ma anche dalle abitudini di alcuni personaggi. Sentiremo androidi parlare di amore, di vendetta e, addirittura, vedremo delle unità che nonostante non ne abbiano bisogno, decidono comunque di rilassarsi facendosi un bel bagno caldo.
Gesti da poco, che ormai l’uomo è abituato a fare, ma che sentiti esprimere da un androide li fa in qualche modo esaminare sotto un’altra luce.
Per ultimo, ma non certo per importanza, anzi, bisogna parlare della struttura del gioco stesso. Come in tanti altri giochi, in Automata non impersoneremo un solo personaggio, e questo fa sì che la storia venga trattata in più filoni narrativi, in questo caso tre. Per poter quindi assistere al vero finale del gioco, si dovranno completare ben tre run.
La prima run presenta una struttura lineare, partendo da un punto A per arrivare al punto B. Questo primo filone è caratterizzato quindi da eventi lineari che si susseguono senza sosta, passando per un climax decisamente adrenalico, per poi arrivare ad un’apparente conclusione.
Nella seconda run vengono rinarrati gli stessi eventi della prima, ma stavolta da un punto di vista differente. Ci verranno quindi ripresentati gli stessi eventi già vissuti, ma stavolta ce ne verrà fornita anche una spiegazione. La seconda parte di Automata non si ferma quindi all’apparenza dei fatti, ma scava più in profondità, arrivando anche a vedere cosa pensano alcune macchine.
Finite le prime due run, è l’ora della terza, che accelera il ritmo in maniera impressionante. Il conflitto è ormai entrato nel vivo, ed è quindi giunto il momento degli sceneggiatori di giocarsi le loro carte. Inutile dirlo, il risultato è semplicemente fantastico. Ogni sequenza di gioco è scritta e collocata in maniera impeccabile, i colpi scena sono in grado di lasciare letteralmente senza fiato, e il finale mi ha lasciato pienamente soddisfatto.
NieR: Automata è indubbiamente un gioco che eccelle dal punto di vista della trama e di narrazione, narrando una storia non troppo longeva,(si parla di una 35-40 ore concentrandosi solo sulla storia principale) ma che riesce ad intrattenere ed emozionare dal primo all’ultimo minuto di gioco.
“Emotions are prohibited.”
Altro punto di forza di questo titolo sono senz’altro i personaggi. Contrariamente a molti RPG, NieR: Automata presenta un numero di personaggi principali relativamente piccolo, tre, ma ciò su cui il gioco ha puntato è la loro caratterizzazione. Ovviamente, i tre personaggi principali, 2B, 9S e A2, si sono rivelati a dir poco fantastici anche se inizialmente potrebbero sembrare dei personaggi “già visti”.
2B è l’androide femminile dai capelli corti, e all’inizio appare come un vero e proprio soldato, distaccata e dedita solo a portare a termine le missioni che le vengono affidate. 9S è l’unità maschile, e come personalità potremmo definirlo l’esatto opposto di 2B. È allegro, ciarliero e sempre curioso sulle antiche usanze del genere umano. La sua curiosità non conosce limiti, e lo vedremo spesso fermarsi ad osservare tutto quello che gli capita a tiro. A2 appare da subito diversa dagli altri due, a cominciare dal suo design. I suoi abiti sono logorati e, soprattutto, non ha la benda sugli occhi. Il suo outfit rispecchia perfettamente il suo carattere, in quanto A2 lavorerà sempre da sola, tenendo segrete le sue intenzioni ai membri dell’unità YoRHa.
Ognuno di loro intraprende un determinato percorso nel conflitto, conflitto che poi li trascinerà in un abisso dal quale riemergeranno completamente stravolti. Muteranno i loro ideali e le loro certezze, provocando in loro un enorme cambiamento, cambiamento che viene narrato con delle scene e con un doppiaggio che riescono a far rabbrividire il giocatore.
È impossibile quindi non affezionarsi ai protagonisti di Automata, personaggi che rimangono impressi grazie alla loro caratterizzazione e al loro percorso.
Quello che riesce a brillare del gioco è sono anche i villain, Adam e Eve, due inseparabili fratelli. Il primo è razionale e pacato, e prova un forte interesse nella cultura umana, tanto da arrivare a studiarne il comportamento. Il secondo è vivace e irruento, e si chiede perché il fratello sia così interessato a studiare l’uomo quando, come dice lui stesso, “potrebbero passare il tempo a giocare”
Sono quindi dei villain che riescono ad affascinare con delle motivazioni solide e sicuramente interessanti.
Ovviamente, come ogni RPG che si rispetti, non mancano i vari NPC disseminati per il mondo di gioco. Ognuno di loro risulta abbastanza interessante e con una storia da raccontare, soprattutto quelli che si renderanno protagonisti di alcune side quest.
“That is why you, the YoRHa units, exist”
È giunto ora il momento di parlare di un’altra componente di Automata: il gameplay.
Il titolo adotta uno stile di gioco basato sull’action, e si sa che Platinum Games in questo campo riesce a dare il meglio di sé.
Il combat system del gioco è semplice: disponiamo di attacchi leggeri e combinati, che possono concatenarsi per dare il via a svariate combo, come in tantissimi altri titoli dello stesso genere. Nella sua semplicità, però, il combat system si mostrerà molto variegato. I tre protagonisti della storia, infatti, dispongono di abilità e moveset diversi, e questo spinge il giocatore ad adottare un approccio diverso per ogni tipo di battaglia che affronterà. 9S, a differenza delle altre, non sferra attacchi pesanti, ma può fare uso della sua abilità di hacker, infiltrandosi nei sistemi del nemico, danneggiandolo dall’interno. 2B e A2 sono molto simili tra di loro, in quanto entrambe possono fare uso di combo di attacchi leggeri e pesanti, ma quest’ultima dispone di una modalità particolare denominata “Berserk.” Questa modalità conferisce ad A2 un’enorme potenza distruttiva, a scapito però della difesa. Infatti, la sua salute comincerà progressivamente a calare, rendendo quindi il Berserk un’arma a doppio taglio.
Oltre alle differenze tra i tre androidi, viene implementata nel gioco anche una piccola componente “bullet hell”, grazie ai Pod in dotazione ad ogni unità YoRHa. I Pod possono attaccare dalla lunga distanza, e si potranno cambiare i tipi di attacchi e abilità a loro disposizione.
Infine, va detto che il combat system di Automata si basa tantissimo sui riflessi del giocatore. Con il tasto R2 sarà possibile compiere una schivata, che se effettuato al momento giusto, proietterà i nemici in aria, rendendoli totalmente privi di difesa.
La schivata è inoltre eseguibile in qualsiasi situazione, sia a terra che in aria, e, soprattutto, non è assolutamente difficile da realizzare. Gli attacchi dei nemici saranno sì velocissimi, ma analizzando bene i movimenti degli avversari e adottando un giusto tempismo, si può terminare uno scontro senza venir mai toccati.
Inoltre, come ogni RPG, avremo a disposizione anche i tipici pezzi d’equipaggiamento, qui ribattezzati chip, che serviranno ad aumentare i propri parametri o ad ottenere anche alcune nuove abilità. Una nota interessante è che nel gioco è possibile rimuovere il chip del sistema operativo dell’androide che si sta impersonando, causando un immediato spegnimento che porta direttamente al game over.
In tutto questo, va fatto notare anche un piccolo difetto del gioco: la difficoltà.
In qualche occasione, il gioco potrebbe risultare piuttosto facile, anche durante alcune boss fight.
“Let’s have fun together. Together.”
Altro aspetto in cui Automata riesce a stupire è senz’altro l’ambientazione. Come già detto prima, nel corso della storia prenderemo parte ad un conflitto che dura ormai da secoli, e gli effetti della guerra sono evidenti. Nel gioco ci saranno ambientazioni diversissime tra di loro, partendo da rovine cittadine per ritrovarci in un deserto, passando anche per un parco divertimenti abbandonato. Ogni ambientazione è curata nei minimi dettagli, tanto che ognuna sembra raccontarci una propria storia su cosa sia successo durante la guerra. Altro elemento che le rende ancora più spettacolari è l’utilizzo di un filtro di colori diverso per ogni scenario, il che li rende così ancora più particolareggiati. Nonostante siano tutte diverse, però, le varie zone di gioco sono collegate da una caratteristica particolare: in qualunque area si percepisce un forte senso di desolazione.
Ovunque andremo, ci ritroveremo davanti a zone devastate e fredde, che non faranno altro che mostrarci ancor di più quanto la guerra tra androidi e macchine stia lacerando il pianeta. È per questo che mi piace definire il mondo di Automata desolatamente bello, perché nonostante il mondo di gioco sia spoglio, è impossibile non rimanerne affascinati.
“We are gonna shout it loud.”
Passando al lato sonoro del gioco, anche qui è stato fatto un lavoro semplicemente fantastico. Il doppiaggio inglese, quello utilizzato da me nel gioco, è a dir poco eccellente.
Tutti i doppiatori sono riusciti a trasmettere al meglio le emozioni dei vari personaggi . Inutile dire che le performance più belle sono state quelle dei doppiatori dei tre protagonisti. 2B è doppiata da Kira Buckland, doppiatrice di Edna in Tales of Zestiria e di Elise Schwarzer e Celine in Trails of Cold Steel.
9S è doppiato da Kyle McCarley, che doppia anche Alm in Fire Emblem Echoes: Shadow of Valentia e Zeroken in Disgaea 5.
La voce di A2 è stata affidata alla bravissima Cherami Leigh, già sentita quest’anno come Mae di Fire Emblem Echoes: Shadow of Valentia e nei panni di Makoto Nijima in Persona 5.
Rimane ora da parlare della colonna sonora, altro settore in cui il gioco prende il massimo dei voti. Ogni canzone che sentiremo sarà perfetta per la situazione che si sta affrontando, soprattutto per quanto riguarda le boss fight. L’epicità trasmessa dalle tracce in sottofondo rendono ogni scontro più coinvolgente e adrenalinico.
Menzione speciale va fatta per “The Weight of the World“, brano che fa da chiusura al gioco. La sua melodia malinconica calza alla perfezione con i toni della storia appena narrata, e il suo testo, analizzandolo insieme ai temi trattati dal titolo, riuscirebbe a commuovere chiunque.
Conclusione
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