Valkyria Chronicles 4
Piattaforme: Xbox One (versione usata), PS4, Nintendo Switch
Software House: SEGA WOW
Publisher: SEGA
Lingua: inglese (AUDIO), Multilingua (TESTI)
Release: 25 settembre 2018
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Sono passati dieci anni da quando SEGA ci ha deliziato con quel nuovo titolo innovativo che al tempo è stato Valkyria Chronicles. Eccelso graficamente, splendido narrativamente, e rivoluzionario tecnicamente. Valkyria Chronicles è stato un nuovo modo di concepire l’RPG tattico, unendo questo genere di nicchia con il molto più blasonato TPS (third person shooter).
Di conseguenza, un capolavoro così è stato difficile da replicare. Ciò lo dimostrano due sequel e uno spin-off che non hanno saputo avere lo stesso mordente del primo capitolo sui fan, nè proporre qualcosa che narrativamente fosse all’altezza.
Ma per il decimo anniversario SEGA ha deciso di giocare la sua soluzione per risollevarsi da Valkyria Revolution carta vincente, proponendo al mercato Valkyria Chronicles 4, un ritorno alle origini in grande stile con una nuova storia che torna sul suolo europeo del 1935, che gli aficionados della serie hanno adorato al suo tempo. E oggi, da appassionato che non aspettava altro che mettere le mani su questo titolo, sono qui per raccontarvi come ho vissuto quest’esperienza che mi ha letteralmente assorbito.
SQUAD E, MOVE OUT!
Ancora una volta, SEGA ci porta nell’Europa alternativa lacerata dalla seconda guerra europea, che si svolge tra due grossi stati: la Federazione Atlantica e l’Impero. Temporalmente siamo in contemporanea con gli eventi di Valkyria Chronicles, dove la Squad 7 del tenente Gunther respinge gli invasori dalla sua amata Gallia. Nello stesso momento, la Federazione è pronta a lanciare un contrattacco decisivo contro l’Impero, prima che questo li sconfigga: l’operazione Croce del Nord. Con questa manovra militare, la Federazione vuole portare avanti una controffensiva atta a invadere la capitale del suo nemico, per colpire il suo morale nel profondo.
Tra le varie squadre, ne spicca una d’élite, protagonista della nostra storia: la Squad E. Capitanata dal tenente Claude Wallace, lo squadrone E è parte del corpo dei ranger, e volente o nolente avrà un ruolo cruciale durante lo svolgimento di questo conflitto.
Valkyria Chronicles 4 vanta un nutrito numero di personaggi utilizzabili, i vostri commilitoni. Il protagonista di tutta l’avventura è Claude Wallace, tenente a capo della squadra. Lui è un ragazzo con un dono innato per le previsioni meteorologiche. I sussurri del vento, come li chiama lui, gli fanno capire quando sta per piovere, o quando ci sarà il sole, dandogli spesso un vantaggio sul campo di battaglia. Ha un cuore nobile, e il suo scopo è riportare tutto il suo squadrone sano e salvo alla fine della guerra. Il suo migliore amico Raz, in qualità di ufficiale, lo aiuta a portare avanti le sue missioni con coraggio e audacia. Lui è il classico Bad Boy, fumatore, bevitore, attaccabrighe, rozzo, e volgare. Ma ha anche dei difetti. Nessuno riesce a tenerlo a bada, eccetto Kai, amica d’infanzia di entrambi. Cecchino della squadra, Kai è una ragazza silenziosa e riservata, ma che sa come trattare anche le teste più calde del team, e che si è guadagnata il rispetto di tutti grazie alla sua mira incredibile, tanto da guadagnarsi il soprannome Occhio di Falco. In seguito poi si unisce Riley, figura chiave nella vita di Claude, che si unisce alla sua causa con lo scopo di riscattare l’onore del padre scienziato. E non dimentichiamoci dell’adorabile shiba medico Ragnarok.
LA CRUDA REALTÀ DELLA GUERRA
Chiunque abbia giocato i primi Valkyria Chronicles sa che questa serie affronta il tema della guerra in un modo che sa di fiabesco. Come nella serie Fire Emblem, la morte e il fragore della battaglia vengono ridotti a una spettacolare scena animata, dove si percepisce solo molta epicità e pochissimo dramma. Tutto questo è dovuto a una quasi totale assenza di sangue, e alla scelta di un linguaggio e una serie di comportamenti irreale rispetto al contesto in cui i personaggi si trovano. E film come La battaglia di Hacksaw Ridge e Salvate il soldato Ryan lo dimostrano in modo egregio, anche se a tratti sono troppo brutali.
Valkyria Chronicles 4 in questo senso cambia completamente le carte in tavola, optando per una narrazione a cavallo tra il classico anime spensierato, come è stato il primo capitolo, e la doccia fredda della cruda realtà della guerra. I personaggi si esprimono in modo più rozzo e volgare, e sprizzano odio per la situazione in cui si trovano e per i loro nemici. Uno dei termini che sentirete più spesso, per nominare gli imperiali, è Imperial scum, tradotto correttamente in Feccia imperiale, che mostra eloquentemente l’approccio differente verso l’avversario, più razzista e carico di odio. Il sangue continuerà ad essere assente, come da tradizione nei precedenti titoli, ma il linguaggio è sufficiente per cambiare drasticamente l’aria che si respira nel fronte, che esprime un dramma più sentito e più vivo.
Non saranno poche le tragedie all’interno della Squad E. Naturalmente il permadeath è sempre attivo, per cui ogni personaggio che cade in battaglia muore per sempre, e non sarà più utilizzabile per il resto della storia. Ma la vera differenza nel carico di pathos si respira in alcune scene del gioco, dove il dolore dei protagonisti della storia diventa molto pesante, quasi insopportabile. Pare un abisso rispetto a molte scene del primo capitolo, che seppur bellissimo non presenta la stessa emotività nei momenti più drammatici. Per cui non posso che dire che, nonostante questo gioco paia scadere nella volgarità gratuita, in realtà guadagni quella marcia in più necessaria per dare la spinta definitiva al brand di Valkyria Chronicles.
Per fortuna la storia di Valkyria Chronicles 4 non è solo una valle di lacrime. Particolare attenzione è stata posta anche nei rapporti umani tra i vari personaggi, che raramente scadono nella banalità e nel fanservice. Ho sinceramente adorato in particolare la relazione di amicizia profonda, che si manifesta fin dall’inizio, tra Raz e Claude. E sono rimasto preso fino alla fine dal rapporto Odi et amo tra Raz, che se non si è capito è stato il mio preferito, e Kai, molto sincero, molto toccante, e non convenzionale. Dalla stampa specializzata una scena in particolare è stata demonizzata al lancio del gioco: la famosa pacca sul sedere che lui rifila alla ragazza, per poi beccarsi un meritato pugno in faccia. Ma per fortuna questa critica è scoppiata in una bolla di sapone. Inoltre, vi segnalo che se sentite la mancanza del fanservice, state tranquilli, esiste il DLC Squad E to the Beach, per fare felici tutti, ma proprio tutti. E tutte.
STRATEGIA E DINAMICITA’
In Valkyria Chronicles 4 fa il suo gradito ritorno il sistema di combattimento BLiTZ, acronimo di Battle of Live Tactical Zones. Il combattimento sarà diviso in due fasi: schieramento e battaglia. Durante lo schieramento, il vostro compito sarà quello di scegliere adeguatamente le unità che dovranno raggiungere l’obbiettivo di missione. E in quanto comandante, sarà vostra premura equipaggiarli, assortire le squadre nel modo migliore e scegliere i cadetti adatti per ogni missione.
Come da classico gioco di ruolo, vi sono le classi, sotto forma di mansione dei singoli soldati. Ve le elenco qui sotto:
- Scout: la truppa di ricognizione per antonomasia. Equipaggiato con un fucile semiautomatico, molto simile all’M1 Garand, e una granata, lo scout è perfetto per coprire grandi distanze in un solo turno, e osservare il fronte nemico in avanscoperta.
- Soldato d’assalto: come dice il nome stesso, è il guerriero della squadra. Un fucile d’assalto automatico, che ricorda molto il Thompson americano, è il suo amico, e ciò che perde in movimento lo guadagna in potenza di fuoco. Ideale per l’attacco e il combattimento ravvicinato.
- Ingegnere: il supporto del team. Armato con lo stesso fucile degli scout, il suo compito è quello di rifornire i suoi compagni di munizioni, riparare i carri armati e disattivare le mine.
- Lanciere: prendendo il nome dal loro bazooka a forma di lancia, questi soldati più corpulenti hanno una grande quantità di punti vita, e possono danneggiare i carri armati e altri obbiettivi sensibili con il loro lanciarazzi.
- Cecchino: quest’unità non ha bisogno di presentazioni. Segni caratteristici: pochi punti vita, capacità limitate di movimento, ma perfette per gli attacchi a lungo raggio.
- Granatiere: novità di Valkyria Chronicles 4, questa nuova classe combatte portandosi appresso un mortaio, con il quale può colpire gruppi di soldati nemici con una sola bomba, o danneggiare i corazzati del plotone.
Oltre alle unità di terra, potete disporre anche di uno o più carri armati e un corazzato leggero per il trasporto delle truppe. Anche i veicoli possono essere potenziati con dei pezzi aggiuntivi per aumentare la loro resistenza, la loro potenza e la loro libertà di movimento.
Nella fase di battaglia, si passa al combattimento vero e proprio con le forze dell’Impero. I combattimenti si svolgono in un sistema a turni, dove ogni fazione ha a sua disposizione un numero di mosse determinato dai suoi PC, Punti Comando. Ognuna di queste vi permette di compiere una delle seguenti azioni: impartire un ordine, muovere un’unità, o schierarne un’altra sul campo. Se decidete di utilizzare un soldato, prendete il suo comando, e passate dalla staticità della mappa tattica al vivo dell’azione, il vero divertimento di questo titolo. In questo lasso di tempo, potete muovervi liberamente entro i limiti dei suoi PA, punti abilità, rappresentati tramite un’intuitiva barra in basso allo schermo, e potete utilizzare uno degli oggetti del vostro fante: l’arma, una granata, o altri equipaggiamenti che dipendono dalla sua classe.
Se usate un’arma, un sistema di puntamento vi aiuterà nel prendere la mira sul vostro avversario con tutta la calma del mondo e nell’avere una chiara idea della direzione dei proiettili, per aiutare anche chi non se ne intende di sparatutto. Chi è familiare con questo genere però non gongoli, perché deve comunque fare i conti con i tratti del soldato che comanda, che potrebbero aiutarlo, o svantaggiarlo, a seconda della situazione. E con un possibile contrattacco del nemico, se questo sopravvive. Per cui dovrete fare attenzione alle vostre mosse, e considerare attentamente ogni possibile conseguenza delle vostre azioni.
OGNUNO VALE UNO
No, non voglio fare politica, ma ribadire uno dei punti di forza di questa saga, che ancora una volta non si smentisce. Come quasi ogni titolo con il sistema del permadeath attivo, il cast di personaggi a propria disposizione è molto vasto. Ma, a differenza di molti di questi, Valkyria Chronicles 4 dedica uno spazio tutto loro a ciascuno di questi elementi, con tanto di side quest dedicata. I fan della serie sicuramente ricordano il fatto che nel primo capitolo della saga è stato ritagliato uno spazietto solo per tre dei soldati della Squadra 7 al di fuori dei protagonisti: Brigitte, Largo, ed Edy. Qui invece ogni elemento ha la sua storia da raccontare. Chi ha problemi con l’alcool, chi ha una sorta di ossessione per il dissezionare cadaveri, chi è uno sciacallo; ci sono persone di tutti i tipi all’interno della Squadra E.
Dedicarsi all’approfondimento della conoscenza dei propri compagni di squadra è un ottimo modo per cammuffare la necessità di fare grinding per poter andare avanti nella storia, e comporta inoltre diversi benefici a livello di sviluppo dei singoli commilitoni. Questo perché, riallacciandosi al fatto che ognuno abbia i propri talenti, superando le proprie paure e i propri problemi il vostro personaggio acquisisce un nuovo tratto, o ne sopprime uno negativo in favore di uno positivo.
Anche i cattivi hanno un loro spazio dedicato più ampio con dei paragrafi extra. Questi ruotano sulla figura che porta il nome della serie: la Valkyria. Le Valkyrie, nella mitologia norrena, sono le guerriere al servizio di Odino che frequentano i campi di battaglia, e scelgono tra i caduti degli eletti che combatteranno al fianco di questo dio durante il giorno del giudizio, il Ragnarok. Nell’universo di Valkyria Chronicles invece queste sono donne capaci di manipolare la principale fonte d’energia di questo mondo, la ragnite, a proprio piacimento, specialmente per scatenare morte e devastazione. E in questo capitolo l’angelo della distruzione è Crymaria Levin, la più instabile ed emotivamente suscettibile delle Valkyrie sinora presentate.
Crymaria sin da piccola ha subito degli esperimenti, per essere utilizzata in battaglia dall’impero come arma. Ma la sua instabilità ha fatto si che lei venisse scartata, in favore della prima Valkyria Selvaria Bles. Questo le causerà un senso d’inadeguatezza e d’inferiorità, che però sarà costantemente in conflitto col suo desiderio di rivalsa, per dimostrare il suo valore. Tutti questi sentimenti verranno adeguatamente descritti per esaltare un lato molto umano del nemico, con cui sarà difficile non simpatizzare in molti versi. Un altro aspetto curioso di Crymaria è la sua maggiore fedelta alla figura mitologica della Valkyria. Infatti a farle compagnia per tutto il corso del suo cammino ci sarà un lupo: Fenrir. Al di là del nome di questo animale, chiaro riferimento al mito norreno, c’è anche il fatto che la rappresentazione originale delle guerriere di Odino le vedesse a cavallo di lupi, e non di cavalli alati come vediamo nelle rappresentazioni moderne. Per cui si può dire che stavolta i character designer di SEGA abbiano dato il massimo per creare degli ottimi protagonisti così come dei memorabili antagonisti.
UNA NUOVA TELA DIGITALE
Il motore grafico CANVAS fa un suo gradito ritorno in questo nuovo Valkyria Chronicles 4, dopo essere stato assente in Valkyria Revolution. Per i neofiti, il CANVAS sfrutta la tecnica del colore acquerellato per presentare il gioco come se fosse un dipinto in movimento, con gli elementi dello scenario disegnati a mano, onomatopee rappresentate come un fumetto e ombreggiature fatte come una sfumatura a matita. In questo quarto capitolo ancora una volta questo stile grafico caratterizza fortemente il gioco, e sopperisce alla mancanza di mezzi per rappresentare un comparto all’altezza con un altro motore, vedi Shining Resonance Refrain. E a differenza di quest’ultimo titolo da me citato, l’impatto visivo è spettacolare. Non perché sia fotorealistico all’ennesima potenza, ma perché artisticamente si parla di un lavoro in cui è davvero difficile trovare pecche, e che è all’altezza del nome che la saga è riuscita a farsi negli anni.
Ad accompagnare questo lavoro vi è una colonna sonora che, senza lode né macchia, allieta le numerose ore di gioco che vi aspettano. Un’orchestra solenne sarà una delle vostre compagne di viaggio durante le varie battaglie che attendono la Squad E.
Conclusione
Valkyria Chronicles 4 è il titolo che tutti i fan della saga aspettavano, il ritorno di una grande saga su Next Gen. Una grande storia, dei personaggi memorabili in entrambi gli schieramenti, un motore grafico che continua a dare il suo meglio, ed un sistema di combattimento che invecchia benissimo sono la ricetta perfetta per questo quarto capitolo, che dopo dieci anni fa parlare prepotentemente SEGA. Ribadisce la posizione di Valkyria Chronicles come titolo da giocare assolutamente per gli amanti del genere S-RPG. Saranno tante ore di divertimento e di emozioni assicurate.