Super Mario RPG: Legend of the Seven Stars
Piattaforme: Super Nintendo | Virtual Console Wii
Software House: Nintendo | Squaresoft
Release: 9 Marzo 1996(SNES), 24 Giugno 2008(Virtual Console)
22 Agosto 2008 (Virtual Console)
Da grandissimo fan di Super Mario, da piccolo cercavo sempre di non perdermi neanche un gioco del baffuto idraulico di casa Nintendo. Ogni titolo contenente il nome “Mario” era per me da acquistare subito, senza pensarci due volte.
Questo vale anche per gli RPG dedicati al personaggio, per esempio Mario & Luigi: Superstar Saga, uscito su Game Boy Advance. Quello di cui non ero a conoscenza era l’esistenza di un altro RPG con Super Mario come protagonista uscito su Super Nintendo nel 1996, mai pubblicato in Europa.
È stato grazie alla release su Virtual Console di Nintendo Wii che ho potuto finalmente giocare Super Mario RPG: Legend of The Seven Stars, realizzato in collaborazione tra Nintendo e la vecchia Squaresoft.
La storia del gioco inizia come qualunque altro titolo della serie Mario: la principessa Peach viene rapita da Bowser, con Mario che si lancia subito all’inseguimento del suo nemico di vecchia data. Una volta giunto al castello e iniziato lo scontro con Bowser, accade qualcosa di completamente inaspettato. Dal cielo cade una spada gigante squarciando lo Star Road, il sentiero dove è possibile realizzare qualsiasi desiderio, schiantandosi sul maniero del re dei Koopa. A causa del forte impatto, Mario, Peach e lo stesso Bowser vengono scaraventati via dal castello, insieme ai sette frammenti della stella che si trovava nello Star Road.
Non potendo più raggiungere il castello, Mario si dirige verso il Regno dei Funghi in cerca di consigli, dove però il cancelliere può solo ribadirgli di tornare ancora una volta a salvare la principessa. A questo punto, il nostro idraulico incontra Mallow, “un ranocchio che non sa saltare”, a cui un dinosauro ha rubato una moneta preziosa, appartenuta al nonno. Mario decide di aiutarlo, e da qui inizierà il suo viaggio al di fuori del Regno dei Funghi, intrapreso per qualcosa di ben più grosso dell’incolumità della principessa Peach.
La trama del gioco ha quindi un incipit molto semplice, ma nella sua semplicità riesce comunque ad intrattenere ed invogliare i giocatori ad arrivare fino alla fine, grazie soprattutto ad un ritmo piuttosto veloce fin da subito e a dei colpi di scena abbastanza inaspettati. Il tutto è arricchito da un mondo di gioco che, pur non essendo vastissimo, è comunque assai variegato e particolare, con aree che si differenziano tra loro e che possiedono ognuna una propria identità. L’unico difetto della storia del gioco risiede nella sua breve durata. Concentrandosi sulla trama principale, il gioco dura intorno alle 20 ore, tempo piuttosto breve per un RPG, mentre si arriva intorno alle 25 se si decide di dedicarsi anche agli extra.
You are THE Mario, I know about you!
Con mia grande sorpresa, uno dei punti di forza del gioco si sono rivelati proprio i personaggi. Eccezion fatta per Mario, che svolge il classico ruolo del silent protagonist, tutti gli altri sono sorprendentemente ben caratterizzati e interessanti, sia per quanto riguarda le facce già conosciute, sia per i personaggi nuovi introdotti in questo capitolo.
Alle vecchie conoscenze, come Bowser e Peach, sono stati affidati dei dialoghi e una caratterizzazione molto in linea con l’idea che mi ero fatto del loro carattere nel corso degli anni. Il primo si presenta sempre di cattivo umore e burbero, il solito “cattivo” che si mostra riluttante a stringere alleanze con il suo acerrimo rivale, e che nel corso della storia si troverà al centro di scene molto comiche.
La seconda, la cara principessa, è sempre gentile e cordiale con tutti, e si rende a sua volta protagonista di momenti divertenti: per esempio, afferma che i costanti rapimenti di Bowser l’hanno ormai resa coraggiosa, e si mostra divertita quando il Re dei Koopa s’ingelosisce del fatto che (per una volta) la principessa sia stata rapita da qualcun altro.
Per quanto riguarda i nuovi personaggi introdotti, il paffuto Mallow e il misterioso Geno, gli sceneggiatori si son potuti prendere più libertà nella scrittura, e il risultato si vede. All’inizio ricoprono rispettivamente un po’ la parte della macchietta e del personaggio misterioso e austero, ma godono entrambi di un background interessante e, soprattutto, di uno sviluppo che mostra chiaramente che dietro a quei ruoli classici c’è molto altro.
Piccola nota va spesa anche per i molti NPC e nemici del gioco. Trovandoci in un gioco con Mario protagonista, gli sviluppatori hanno deciso d’inserire nel gioco i personaggi più strani e inusuali di sempre, e il risultato è eccellente. Giungeremo in un villaggio di montagna dove il lavoro di minatori viene svolto da delle talpe, per imbatterci poi in una squadra ispirata ai Power Rangers per poi arrivare a scontrarci con un boss un po’ particolare: una torta nuziale… viva.
Nel gioco non mancano inoltre diverse citazioni a personaggi e giochi targati Nintendo. Quando ci si addentra nello Star Road, è possibile leggere i desideri espressi dalle varie persone, e uno di questi reciterà “vorrei essere un idraulico bravo come mio fratello”, chiaro riferimento al più giovane dei fratelli Mario, Luigi.
In altre due diverse occasioni, potremo trovare Link di The Legend of Zelda e Samus Aran di Metroid che si riposano in vista della loro prossima avventura. Interagendo con il primo, sentiremo il classico jingle tipico di quando si risolve un indovinello in un gioco di Zelda, mentre interagendo con la cacciatrice di taglie, questa ci dirà “mi sto riposando per affrontare Mother Brain.”
He knows about Timed Hits!
L’altro aspetto del gioco che mi ha sorpreso è il gameplay. Il gioco non è altro che un ibrido tra un classico gioco di Super Mario e un RPG a turni. L’esplorazione delle città e delle varie aree si svolgerà muovendosi in una mappa 3Dm in cui sembra di giocare un classico titolo platform. Si può quindi saltare per aggirare gli ostacoli, scendere nei vari tubi per recarsi in aree nascoste e per colpire gli iconici cubi “?” — una delle tante costanti dei giochi di Mario — in cui si possono trovare monete, oggetti curativi o pezzi di equipaggiamento.
Dal punto di vista del combat system, le cose si fanno veramente interessanti. Gli scontri con i nemici sono visibili sulla mappa, e per iniziare una battaglia basta semplicemente toccare gli avversari.
I combattimenti si svolgono con un sistema a turni, ma la prima cosa che salta all’occhio del giocatore è un’altra: la disposizione dei comandi.
Il sistema sfrutta tutti e quattro i pulsanti del controller dello SNES, affidando a ciascuno una diversa funzionalità.
Questa scelta serve a rende più immediata la scelta della prossima azione, con il risultato di avere combattimenti molto dinamici e veloci.
Le varie opzioni affidate ai tasti sono:
-Tasto A: Attacco
-Tasto B: Difesa/Fuga
-Tasto Y: Mosse speciali
-Tast W: Oggetti
Il combat system gode però di un’altra componente che lo rende ancora più divertente: i Timed Hits. I Timed Hits non sono altro che un potenziamento dell’azione corrispondente ad un determinato tasto, attivabile premendo i tasti con tempismo.
Per fare un esempio, l’attacco di base di Mario, tasto A, consiste in un semplice pugno destro. Ripremendo lo stesso tasto con il giusto tempismo, in questo caso quando il pugno colpisce il nemico, Mario colpirà l’avversario una seconda volta, incrementando così notevolmente i danni inflitti. La logica dei Timed Hits, come accennato prima, si applica anche ai danni subiti, che si possono ridurre premendo B mentre si viene colpiti, e alle mosse speciali, la cui durata ed effetto possono essere potenziati premendo Y ripetutamente e il più velocemente possibile.
Nel gioco si avranno a disposizione svariate armi, ognuna con un proprio moveset; di conseguenza, ogni arma richiederà un diverso tempismo per poter attivare il Timed Hit. All’inizio questa meccanica può sembrare piuttosto macchinosa, ma anche dopo soli due o tre colpi si riesce a prendere il ritmo.
Ho trovato queste feature del combat system davvero funzionali e divertenti: a parer mio, riescono a rendere gli scontri di Super Mario RPG davvero frenetici e godibili.
Anche sul gameplay devo fare una piccola nota, stavolta inerente alla difficoltà del gioco. Nel complesso, il titolo non si mostra troppo difficile, con scontri un po’ più impegnativi che si presentano solo quando si è arrivati alle fasi finali del gioco. È un gioco anche piuttosto rilassato rispetto agli altri RPG soprattutto per quanto riguarda il farming, considerato che il level cap per i personaggi è impostato a 30.
Looks like it’s up to me to get us out of yet another jam
Dal punto di vista tecnico, il gioco sfrutta al massimo le potenzialità del Super Nintendo. La grafica è coloratissima, con ambientazioni curate nei minimi dettagli, e il titolo si mostra uno dei più belli da vedere dell’era 16 bit.
Per quanto riguarda la colonna sonora, il risultato è eccellente. In linea con altri giochi di Mario — per rimanere su SNES cito Super Mario World — i vari brani del gioco si adattano perfettamente alla situazione che si sta vivendo nel corso della storia, partendo da temi semplici e piuttosto allegri, per i villaggi e i combattimenti normali, e arrivando a pezzi decisamente più incalzanti e dinamici per le boss fight e i dungeon.
Conclusione
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