.hack//G.U. Last Recode
Piattaforma: Playstation 4
Software House: CyberConnect2
Publisher: Bandai Namco
Lingua: Inglese (testi, audio), giapponese (audio)
Release: 3 novembre 2017
Note: Disponibile anche su PC tramite Steam
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Avete presente quando riuscite a giocare un titolo — diventato a voi molto caro — che non è mai stato ufficialmente annunciato in Europa e per molti anni vi chiedete se mai lo sarà? Vi chiedete se mai arriverà un remaster, se la serie risorgerà della ceneri e se le vostre speranze un giorno daranno i loro frutti. Negli ultimi anni, prima dell’annuncio del remaster di .hack//G.U., questi erano i miei pensieri ogni volta che leggevo articoli di Cyberconnect2 in merito alla questione.
All’improvviso, in una normalissima giornata di giugno 2017, incappai in un articolo che solo a ripensarci mi emoziona: .hack//G.U. non era mai morto e anzi stava per tornare più brillante che mai. Il mio cuore sobbalzava pensando che era finalmente giunto il momento di rivivere ancora una volta le avventure di Haseo e compagni.
Prima di parlare di questo titolo, è bene citare il franchise di provenienza, dato che è decisamente corposo in quanto contenuti. Il marchio .hack comprende infatti numerosi giochi, manga, anime e persino romanzi. I titoli principali sono divisi in due filoni indipendenti, entrambi composti da una tetralogia: Project .hack e .hack Conglomerate. .hack//G.U. Last Recode fa parte di questo secondo filone.
La versione originale per Playstation 2 di .hack//G.U. era divisa in tre volumi: Rebirth, Reminisce e Redemption. Il primo capitolo uscì per la prima volta in Giappone nel 2006, lasciando i fan di fronte ad un cliffhanger risoltosi qualche mese dopo con l’arrivo del secondo volume .hack//G.U. Vol.2//Reminisce. Il terzo e all’epoca ultimo, .hack//G.U. Vol.3//Redemption, uscì in terra nipponica nel 2007. La trilogia arrivò anche in Nord America, ma mai in Europa.
In onore dei quindici anni della saga, Cyberconnect2 ha annunciato il ritorno della saga tramite un remaster per Playstation 4 e PC denominato .hack//G.U. Last Recode che non solo contiene la trilogia, ma anche un quarto volume inedito che fa da epilogo alla storia: .hack//G.U. Vol 4//Reconnection. Dopo una lunga attesa anche noi europei abbiamo modo di giocare questo titolo nella sua versione definitiva.
« Welcome to ‘The World’ »
Giappone 2017, Ryou Misaki è un comune liceale che vive nella città di Tokyo. Spinto da un conoscente, il ragazzo si immerge in un MMORPG concepito per la realtà virtuale che va tanto di moda negli ultimi anni: The World R:2, sequel dell’omonimo titolo chiuso in seguito ad un disastroso evento.
Dopo essersi registrato con il nickname di Haseo e aver assunto le sembianze di un ragazzo dai capelli argentati, Ryou fa il suo primo login senza sapere a quale triste destino andrà incontro. L’MMORPG è infatti infestato dai Player Killer, individui meglio noti come PK che si divertono ad uccidere malcapitati novizi, tra cui l’ingenuo Ryou/Haseo. Il destino del ragazzo sembra già segnato in partenza, ma per sua fortuna l’incontro con un enigmatico giocatore veterano noto come Ovan ribalta la situazione.
I mesi intercorsi prima dell’inizio vero e proprio di .hack//G.U. Vol.1: Rebirth non vengono raccontati nel gioco, ma nell’anime .hack//Roots, in cui scopriamo come Haseo si sia unito alla Gilda Twilight, capitanata da Ovan e da una ragazza che si dimostra sin da subito gentile nei suoi confronti, Shino.
Il prologo di .hack//G.U. Last Recode si apre con una scottante rivelazione: la stessa Shino è stata uccisa da un giocatore conosciuto come Tri-Edge, un Player Killer in grado di far cadere le sue vittime in un inspiegabile stato comatoso, persino nel mondo reale. Disperato per la perdita di colei che ormai riteneva una cara amica, oltre che dalla misteriosa sparizione di Ovan, Haseo impazzisce e proclama di volersi vendicare di ciò che è successo. Assumendo l’identità del “Terror of Death” e dopo essersi autoproclamato PKK (Player Killer Killer), il giovane passa numerose ore di gioco alla ricerca dell’individuo che ha rovinato la vita di Shino. L’inizio del primo volume ci mette infatti nei panni di un Haseo temprato, che ha finalmente modo di avere la sua vendetta, ma le cose prendono una piega decisamente diversa da quella che il giovane immaginava…
Spavaldo e incurante dei misteriosi poteri di Tri- Edge, Haseo viene colpito e perde tutti i suoi dati, livello ed equipaggiamento compreso, tornando al livello 1 come un giocatore alle prime armi. Ancora una volta, il giovane perde tutto. Ancora una volta, non è stato in grado di sconfiggere Tri-Edge.
Un famoso detto dice che “Chiusa una porta, si apre un portone”, ma nel caso di Haseo è più adatto dire che “la porta” non si è semplicemente chiusa, ma gli è stata sbattuta in faccia e anche in modo piuttosto violento.
Dopo essersi reso conto della situazione, il protagonista non si perde d’animo e pensa subito ad un modo per tornare in pista, guadagnare i livelli perduti e sfidare nuovamente Tri-Edge. Il caso vuole che Haseo si imbatta in due giocatori dall’aria amichevole, Silabus e Gaspard, i quali inizialmente non credono che il giovane sia il famoso “Terror of Death” dato il suo scarso equipaggiamento, e anzi lo trattano come un vero e proprio “noob“, gergo — in uso anche nella nostra realtà — per indicare i giocatori alle prime armi.
Convinti che il protagonista abbia bisogno di aiuto, Silabus chiede ad Haseo di unirsi alla Gilda Canard, di cui è il leader. Il ragazzo non batte ciglio e accetta: il suo scopo è quello di tornare forte come un tempo e quale modo migliore se non approfittando di una proposta simile?
L’incipit della storia ruota intorno al concetto di vendetta, ma dietro questa facciata c’è molto di più: introspezione psicologica, domande esistenziali, tradimenti e menzogne camuffate come verità. Tutto sarà messo in discussione, persino lo stesso The World R:2 corrotto da un virus letale: AIDA.
« Have you learned your lesson? »
Freddo, irascibile e sicuro di sè, Haseo non è un protagonista con cui è facile andare d’accordo, anzi inizialmente potrebbe persino risultarvi antipatico. Convinto che l’unico modo per vivere in un mondo come quello di The World R:2 sia quello di diventare più forte per potere sconfiggere il maggior numero di avversari, Haseo non si lascia avvicinare da nessuno e, anzi, dopo la tragedia di Shino si chiude ancora di più in se stesso, complice la scomparsa del suo mentore Ovan.
“There’s only one thing that’s real about this world. And that’s us the players! Getting stronger and defeating your opponent; those are the ways that all of us keep connected! That’s the way this game is played!”
L’incontro con due personaggi genuini come Silabus e Gaspard, e il fatto di dover ricominciare da zero, si rivelerà fondamentale ai fini della sua evoluzione. Da presuntuoso e arrogante, Haseo progredisce in qualcosa di molto più interessante e ricco di sfaccettature. Un lungo cammino lo porterà a scontrarsi con avversari molto più forti di lui, ma anche con alleati che lo aiuteranno a capire quanto ancora di buono c’è in The World R:2.
Così come nella realtà, anche in .hack//G.U. Last Recode esistono diversi tipi di approcci al mondo online ed è proprio il modo in cui tutto è costruito che rende The World R:2 e i suoi abitanti così vivi e naturali.
Se da una parte abbiamo Haseo consumato dalla vendetta, dall’altra troviamo personaggi come Silabus e Gaspard che giocano semplicemente perchè è divertente farlo. I due infatti credono che questo MMORPG vada giocato per poter passare un po’ di tempo insieme agli amici, sperimentando tutto quello che The World R:2 ha da offrire. Un altro personaggio chiave, la dolce Atoli, lo vede invece come una sorta di realtà alternativa, un modo per scappare dai gravi problemi che l’attanagliano nella vita reale.
Molti sono i personaggi di questo titolo e diverse sono le motivazioni che spingono ognuno di loro a loggare nel MMORPG. La capacità di Cyberconnect2 è stata quella di rappresentare in modo minuzioso un aspetto così importante e molto vicino a quello che è il nostro mondo reale. Persino i dialoghi degli NPC rispecchiano molto questa caratteristica, complice l’utilizzo di un linguaggio ricco di acronimi e parole utilizzate perlopiù su Internet.
Menzione speciale va fatta anche ad Ovan, un personaggio che si presenta subito come misterioso e ambiguo. Il mentore di Haseo sembra essere a conoscenza di molte cose riguardanti The World R:2, ma il suo essere di poche parole ci impedisce di capire le sue intenzioni. Ovan è volutamente mostrato come un uomo enigmatico, solamente avanzando nella trama scopriremo cosa si cela dietro questo comportamento.
« Come on, come on! I’m right here! Skeith! »
Come un vero e proprio MMORPG, .hack//G.U. Last Recode è caratterizzato da numerose meccaniche riguardanti il gameplay. Avanzando nei quattro volumi ci accorgeremo infatti di nuove funzioni atte a ridefinire il sistema di combattimento e l’esplorazione di un mondo che regala davvero tante ore di gioco in quanto missioni secondarie, minigiochi, mail da leggere, NPC con cui interagire e molto altro. Tutta questa mole di informazioni inizialmente potrebbe spaventarci, ma andiamo con ordine partendo dal battle system.
Ogni giocatore, al momento della creazione del proprio personaggio, può scegliere di specializzarsi in una delle classi (anche dette Jobs) disponibili. Tra le possibilità figurano ad esempio: addetti alle cure come gli Harvest Cleric, stregoni come i Macabre Dancer, Tribal Grappler che atterrano i nemici a suon di pugni, Steam Gunner che attaccano a distanza e Adept Rogue, come Haseo, di cui parleremo in seguito.
Il party è composto da un massimo di tre personaggi, ma saremo in grado di utilizzare solamente Haseo per tutta la durata del gioco, il che è un peccato considerato il ricco cast. La gestione degli alleati è infatti affidata all’intelligenza artificiale, limitata a poche opzioni.
Gli scontri avvengono in tempo reale nel momento in cui entriamo in contatto col nemico, senza problemi di transizione tra combattimento ed esplorazione; così come nella serie Tales of possiamo attaccare preventivamente l’avversario, se siamo abbastanza furtivi. Attraverso un sistema di button mashing, Haseo è in grado di eseguire combo sempre più potenti e frenetiche, man mano che sblocchiamo nuove funzioni. Il protagonista è in grado di parare gli attacchi per mezzo dell’apposito tasto e di utilizzare abilità — in cambio di MP — tramite un menu noto come “Skill Trigger” composto da quattro tecniche, le quali possono essere personalizzate fuori dalla battaglia.
La classe di Haseo, l’Adept Rogue, viene considerata un Jack of all trades dato che, nel corso dell’avventura, il protagonista ottiene dei veri e propri power-up noti come Job Extend. Essi non solo cambiano il suo aspetto, ma gli consentono di equipaggiare diverse armi, in aggiunta alle doppie daghe di partenza: avrà infatti accesso a spadoni, falci e pistole e potrà in seguito concatenare le abilità di armi differenti in modo istantaneo, grazie al già citato “Skill Trigger“.
In molti JRPG sono inoltre presenti gli attacchi speciali e .hack//G.U. Last Recode non fa eccezione. L’assalto combinato, conosciuto come “Rengeki“, permette di ricorrere a versioni potenziate delle abilità di ogni personaggio e si può attivare una volta indebolito il nemico. Il Rengeki non serve solo ad infliggere il doppio dei danni, ma riempie anche la “Barra Morale“, la quale consente di attivare quattro abilità peculiari note come “Awakening“: Beast Awakening, Demon Awakening, Divine Awakening e Avatar Awakening. Degno di nota è proprio quest’ultimo, dato che manifesta il potere latente di Haseo conosciuto come Avatar, entità utilizzabili solamente da otto personaggi speciali di The World R:2 che prendono il nome di Epitaph Users.
L’Avatar si rivela fondamentale in tutte le boss fight più importanti, dato che è l’unico metodo efficace per debellare il pericoloso virus AIDA (Artificially Intelligent Data Anomaly), un’intelligenza artificiale creatasi in seguito a tanti errori e bug presenti nel mondo online. Le battaglie con gli Avatar funzionano in modo diverso dai normali scontri: il gioco si trasforma in uno shoot’em up che consiste nel portare a zero gli HP dell’avversario e concludere la battaglia attraverso la tecnica del “Data Drain” in grado di assorbire completamente il nemico.
A livello di battle system il remaster si è arricchito di novità, come la possibilità di riprovare le battaglie in caso di sconfitta, e la difficoltà è stata sensibilmente regolata; per coloro che preferiscono godersi la trama è disponibile la “Cheat Mode“, una modalità che permette di iniziare ogni volume al massimo livello e con gli equipaggiamenti migliori, a discapito di alcuni trofei.
« Δ Hidden Forbidden Holy Ground »
All’interno di The World R:2 sembra di essere davvero in un MMORPG. Gli NPC presenti e i personaggi giocabili ci danno l’impressione di essere reali giocatori, in quanto possiamo scambiare oggetti, equipaggiamento e persino fare dei regali per aumentare l’affinità. Salvo momenti in cui la trama ci impedisce di farlo, possiamo esplorare in lungo e in largo i quattro server presenti e fiondarci nei dungeon per portare a termine quest secondarie. Parlando proprio di dungeon non posso non citare il fatto che purtroppo la maggior parte sono piuttosto ripetitivi, sia come scenografia che tipologia di mostri. Molte aree sono infatti caratterizzate da mappe molto simili tra loro che nascondono forzieri da aprire — alcuni tramite un quick time event — e porte da sbloccare grazie ai Chim Chim in grado di produrre Chim Sphere, la principale fonte di energia di The World R:2, un mondo steampunk dove armi e strumentazioni vengono azionate dalla forza motrice del vapore.
In quanto ambientazione, il gioco è ben fatto se prendiamo in esame le varie città e alcuni luoghi fondamentali per la trama —le Lost Grounds— raggiungibili utilizzando portali noti come “Chaos Gate.” Questi ultimi sono anche utilizzati per avere l’accesso ai dungeon che possono essere sbloccati tramite l’inserimento di tre parole chiave, andando così a determinare il livello dei mostri e la tipologia di scenario.
Una grande importanza è data anche a concetti presenti negli MMO, come le gilde e l’Arena PVP. Lo scopo di alcune gilde è quello di aiutare coloro in difficoltà, come la celebre Moon Tree conosciuta per i suoi ideali pacifisti; ben diverso è invece il caso della gilda Kestrel formata da numerosi Player Killer, dato che lo stesso capo gilda, Gabi, vede questa pratica come uno dei tanti modi di vivere il gioco.
Ogni gilda ha a disposizione uno spazio personale chiamato @Home e una mascotte in grado di accogliere i visitatori: un NPC dalle fattezze di un maialino, il Grunty. La dimensione di ogni gilda dipende dal rank della stessa, più è alto e più lo spazio disponibile aumenta. Questo aspetto è stato reso molto importante nel titolo, dato che nei panni di Haseo ci ritroveremo a capo della gilda Canard, dopo il passaggio di testimone da parte di Silabus. Parlando con il Grunty della nostra gilda avremo infatti accesso a manuali noti come Ryu Books che, soddisfatti una serie di requisiti, aumenteranno il rank della nostra gilda. All’interno della gilda possiamo inoltre personalizzare la “Steam Bike“, una moto riservata al capo gilda, e migliorare il nostro equipaggiamento.
Come detto in precedenza, anche l’Arena PVP riveste un ruolo importante. Si tratta di un’area adibita ai combattimenti tra giocatori, nel pieno rispetto della legalità. L’unico limite imposto ad ogni squadra è quello di non utilizzare oggetti, motivo per cui gli Harvest Cleric sono considerati indispensabili. L’Arena è strutturata in tre livelli denominati Palaces (Demon Palace, Holy Palace e Sage Palace) e ad ogni match si sfidano due party composti da tre giocatori ognuno. Vincere di volta in volta le sfide è fondamentale per poter gareggiare nei tornei di ogni Palaces e sfidare così il campione in carica, noto come Emperor.
.hack//G.U. Last Recode riesce nell’intento di essere un “gioco nel gioco” perchè consente di sloggare e accedere così alla schermata principale di ALTIMIT Mine OS, fittizio sistema operativo su cui si basa l’MMORPG. Il tutto è ancora reso più realistico grazie alla possibilità di leggere le mail da parte di personaggi giocabili e non, il sito ufficiale che descrive l’intricata storia alla base del titolo e la consultazione di topic riguardanti The World R:2 e i suoi abitanti. Ho trovato particolarmente azzeccato la gestione dei forum e in particolare la sezione “Apkallu” contenente discussioni in cui giocatori fittizi mostrano i loro contenuti grafici, come fanart e disegni che una volta scaricati possono essere utilizzati come sfondo della nostra schermata. La sensazione di essere nei panni di Ryou è più viva che mai.
Non mancano nemmeno le possibilità per gli appassionati dei minigiochi grazie al Crimson VS, un gioco di carte online. Grande cura è stata imposta nel design delle carte, tutte contraddistinte da personaggi dell’intero franchise.
« Back to ‘The World’ »
Oltre a migliorie a livello grafico e tecnico, la novità che più spunta all’occhio è sicuramente il quarto volume, .hack//G.U. Vol 4//Reconnection che fa da epilogo all’intera tetralogia. Si tratta di un capitolo inedito anche per coloro che hanno già avuto modo di provare la trilogia su Playstation 2.
Circa un anno e mezzo dopo gli eventi di .hack//G.U. Vol. 3: Redemption, Haseo rilogga in The World R:2 e scopre così che Ovan, suo mentore, si trova congelato in un nuovo dungeon che prende il nome di: Lost Ground – Great Cave of Cua Holm. Il ragazzo cerca in ogni modo di sciogliere il ghiaccio, ma i suoi attuali poteri non glielo consentono; cosciente che da solo non è in grado di fare nulla, Haseo raduna i suoi ex compagni nel tentativo di salvare l’amico imprigionato, ma bisogna fare presto perchè The World R:2 chiuderà il 31 dicembre 2018 a causa di molti problemi d’instabilità del server.
A livello di gameplay Haseo ha accesso ad una nuova forma che gli consente di padroneggiare una spada-frusta e diverse abilità speciali, il tutto sempre attraverso il già citato “Skill Trigger“. Per quanto riguarda l’esplorazione e la durata non aspettatevi molto, dato che la maggior parte delle zone non sono più accessibili. Il quarto volume va giocato sostanzialmente per la storia.
Un’ulteriore innovazione presente nel remaster è il “Terminal Disc”, una serie di dodici video, sbloccabili proseguendo nella trama dei quattro volumi, che ci consentono di scoprire i segreti più nascosti di The World, partendo dalle sue origini. A questi si aggiunge la “Parody Mode” una modalità ricca di filmati a sfondo comico in grado di strapparci un sorriso.
« The Whereabouts of Truth »
Dal punto di vista grafico è stato davvero fatto un ottimo lavoro per quanto concerne le texture e i modelli poligonali, se paragonato alla versione Playstation 2. Tutto risulta decisamente molto più nitido e pulito, ma non si può dire lo stesso per le animazioni facciali dei personaggi che nella maggior parte dei filmati risultano privi del labiale e inespressivi. Il cambiamento a livello di design è molto più marcato nel quarto volume, specialmente per quanto riguarda il personaggio di Haseo nella sua quinta e ultima forma.
Il lato sonoro è stato affidato come sempre a Chikayo Fukuda, nota per aver composto le musiche di serie come Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm e JoJo’s Bizarre Adventure: All Star Battle. Trovo che lo stile di questa compositrice sia davvero unico e raro, soprattutto se accoppiato con la voce di Tomoyo Mitani, la quale ha intonato brani come Gentle Hands, ending theme del primo volume e Come back to The World creato in occasione di .hack//G.U. Vol 4//Reconnection.
Parlando di voci non posso non citare il doppiaggio, disponibile sia in lingua giapponese che inglese. Trovo che siano tutti e due di ottima fattura perchè in entrambi i casi troviamo interpreti famosi che hanno prestato la loro voce a molti personaggi. Ad esempio sul fronte giapponese Haseo è doppiato da Takahiro Sakurai (Cloud Strife da Final Fantasy VII, Crow Armbrust da Trails of Cold Steel, Lukas da Fire Emblem: Echoes e Asbel Lhant da Tales of Graces) mentre su quello inglese è doppiato da Yuri Lowenthal (Cecil Harvey da Final Fantasy IV, Yosuke Hanamura da Persona 4, Luke da Tales of the Abyss e Cornelius da Odin Sphere). Tra gli altri doppiatori noti troviamo Shinichiro Miki/Johnny Yong Bosch che hanno dato voce all’allegro donnaiolo Kuhn e Jessica Straus/Sanae Kobayashi per quanto riguarda l’integerrima Pi.
L’ha ribloggato su uncleobli's Blog.
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