Radiant Historia: Perfect Chronology
Piattaforma: Nintendo 3DS
Software House: ATLUS
Publisher: Deep Silver
Lingua: inglese (testi/audio)
Release: 16 febbraio 2018
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Fino ad oggi non mi era mai capitato che la demo di un gioco potesse piacermi talmente tanto da spingermi al preordine immediato. In passato ho avuto una vicenda simile con la demo di Stella Glow (RPG strategico di Imageepoch), ma questo piccolo assaggio di Radiant Historia: Perfect Chronology è stato un vero e proprio colpo di fulmine.
Non ho mai avuto modo di provare la versione originale su Nintendo DS, ma ne ho sentito parlare molto bene e mi ha sempre incuriosito la caratteristica delle diverse linee temporali. Sono stata contentissima non appena è stato annunciato il remake: finalmente la possibilità di giocare questo titolo era più vicina che mai.
La demo presente sul Nintendo eShop è stato ciò che mi ha fatto capire appieno le tante potenzialità di questo titolo. Andiamo con ordine, partendo dalla trama.
La scena iniziale mostra due giovanissimi gemelli che assistono, ancora una volta, alla distruzione del mondo per colpa della Sand Plague, una piaga che prosciuga il Mana (l’energia vitale) del Continente di Vainqueur, condannando gli esseri viventi a morte certa. Ormai stanchi di vedere sempre lo stesso disastroso scenario, fratello e sorella utilizzano il proprio potere per tornare indietro nel tempo, sperando di cambiare finalmente la storia.
“This time, the true history will be written…”
A causa della lenta desertificazione del Continente, la nazione di Alistel e il regno di Granorg sono da sempre in conflitto per l’occupazione dei pochi terreni fertili rimasti, senza sapere a quale triste destino andranno incontro.
In questo scenario di guerra vestiamo i panni di Stocke, un agente segreto di Alistel conosciuto per il suo mantello scarlatto. Il suo superiore, Heiss, gli consegna uno strano libro composto da pagine bianche noto come “White Chronicles”, poco prima di affidargli un’importante missione che potrebbe ribaltare le sorti del dissidio tra la sua nazione e Granorg. Data la gravità del compito, a Stocke vengono assegnati due aiutanti: la bella Raynie che combatte con una lancia, e Marco, che preferisce affidarsi alle arti curative. Dopo averli conosciuti però, accade qualcosa di strano. Il protagonista ha una visione in cui vede i due nuovi compagni distesi a terra senza vita.
Prima di partire per la missione, Stocke viene fermato da Rosch, suo migliore amico e soldato conosciuto come “Young Lion of Alistel” date le sue grandi doti in battaglia. Egli è molto preoccupato per il compito assegnato al protagonista: teme che le cose non andranno come previsto e chiede al giovane amico di fare attenzione.
L’incarico porta Stocke, Raynie e Marco sulle colline a sud di Alistel, le Lazvil Hills. Qui il protagonista e compagni devono incontrarsi con un agente che è al corrente dei piani di Granorg. In seguito a varie vicissitudini, ci ritroviamo in uno strano luogo, noto come Historia, al cospetto dei due gemelli visti in precedenza che riconoscono in Stocke il vero possessore del “White Chronicles”. Tramite i poteri di questo libro, il giovane può ritornare sui suoi passi grazie all’abilità di andare avanti e indietro nel tempo.
Le nostre scelte e possibilità vanno infatti ad influenzare e di conseguenza cambiare in maniera netta la storia. A prima vista può sembrare complicato, ma in gioco potremo sfogliare il “White Chronicles” ogni volta che ne avremo bisogno e capire così in quale degli eventi delle due rispettive linee temporali, Standard ed Alternative, spostarci. Questo tenendo a mente che le circostanze di una influenzano l’altra.
Facciamo un esempio: se non riusciamo a proseguire nella Standard History, potrebbe essere che la soluzione si trova nell’Alternative History o viceversa. Nel remake è inoltre presente una terza timeline, in cui fa il suo ingresso un misterioso personaggio conosciuto come Nemesia.
Capiterà spesso di dover quindi riguardare scene già viste, ma sarà possibile saltarle grazie all’apposito tasto presente nello schermo inferiore del Nintendo 3DS. Questa meccanica mi ha ricordato molto le visual novel, dove spesso la trama si articola in diverse storyline e finali, e le nostre azioni possono condurci anche ai vari bad ending disseminati nel gioco.
Il battle system mi è piaciuto molto perché è semplice, ma allo stesso tempo è contraddistinto da meccaniche innovative. Il combattimento è a turni e presenta tre personaggi in prima linea: sul campo di battaglia è presente una griglia 3×3 dove sono posizionati i nemici. Tramite le nostre abilità saremo in grado di allineare più avversari in una determinata casella, così da colpirli tutti una volta sola. Alcune tecniche sono inoltre contraddistinte da un raggio d’azione particolare, sempre in rapporto con la griglia. Quest’ultima non si limita però a contraddistinguere la posizione nemica: infatti possiamo piazzare trappole in cui far cadere i nostri avversari, che possono invece usufruire di glifi di supporto piazzati su una casella piuttosto che l’altra. Starà quindi a noi capire in che modo sfruttare al meglio questa meccanica!
Grazie al potere del Mana Burst (concetto legato al “White Chronicles”), saremo in grado di scambiare i turni tra i nostri personaggi o addirittura di eliminarne uno nemico, creando in questo modo una serie di combo che influenzano la quantità di punti esperienza ottenuta. Nel gioco completo questa funzionalità è estesa a tecniche ancora più potenti e letali.
A livello di esplorazione il titolo propone varie mappe divise in aree, con la possibilità di interagire sia con i mostri visibili sullo schermo che con oggetti per proseguire l’avventura, come i barili che possono esplodere utilizzando bombe.
Dal punto di vista grafico il gioco è davvero ben fatto e molto colorato, complice il nuovo design dei personaggi che mi piace davvero molto, sia per quanto riguarda gli artwork che per lo stile visibile durante l’esplorazione e le battaglie.
Si difende bene anche il filmato d’apertura curato dallo studio d’animazione giapponese A-1 Productions, nome dietro ad anime di spicco come Sword Art Online, Anohana, The Seven Deadly Sins e Aldnoah Zero. La canzone è interpretata da Haruka Shimotsuki, nota per Atelier Iris e Ar Tonelico.
In quanto colonna sonora, opening a parte, ho sentito diversi brani intriganti come il battle theme e il tema di Alistel. Il tutto è curato dalla nota compositrice Yōko Shimomura che si è già occupata in passato di questo titolo. Menzione particolare anche al doppiaggio, una delle tante novità presenti in questo remake. Ho trovato particolarmente azzeccata la voce di Stocke ed è proprio come me la immaginavo, dato che si accosta bene al carattere tranquillo del giovane.
Conclusione