Persona 5 Royal ~ Firmato: I Ladri Fantasma di Cuori

Persona 5 Royal ~ Firmato: I Ladri Fantasma di Cuori

PERSONA 5 ROYAL

Piattaforma: PlayStation 4
Software House: P-Studio, Atlus
Publisher: Atlus
Lingua: italiano, inglese (testi), inglese, giapponese (audio)
Release: 31 marzo 2020
Note: Giocato su PlayStation 4 pro
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Persona 5 è un gioco che non ha bisogno di presentazioni. Parliamo di un titolo che si è fatto attendere molto, che una volta uscito ha riscosso un successo enorme e che ha avvicinato molte persone alla saga di JRPG creata da Atlus. Ovviamente anche io ero fra coloro che attendevano con ansia l’arrivo di Persona 5, un titolo che, seppur con qualche difetto, è riuscito a soddisfare  le mie aspettative. Una cosa su cui non riuscivo però a decidermi era quale fosse il mio capitolo preferito della serie. Persona 5 mi è piaciuto tantissimo — potete trovare il mio diario a riguardo qui — ma per alcune cose ritenevo ancora Persona 4 Golden, la riedizione di Persona 4 arrivata su PlayStation Vita, superiore.  Ultimamente, però, le cose sono cambiate.

Quando il 23 marzo 2019 Atlus annunciò l’arrivo di Persona 5 Royal, inizialmente non riuscii a crederci. Sarebbe uscita una versione aggiornata di Persona 5  in stile 4 Golden?  Ebbene sì,  Persona 5 era pronto per tornare con nuove modalità, nuovi personaggi, un arco narrativo nuovo di zecca e molto altro. Inoltre, grandissima novità per la serie, il gioco avrebbe avuto anche l’italiano come lingua disponibile. Era finalmente giunto per me il momento di tornare nella coloratissima Tokyo di Persona 5.

SI VA IN SCENA!

Persona 5 Royal è una corposa riedizione con tante interessanti novità, e la cosa più divertente è che queste non si fanno attendere molto. Il gioco inizia sempre con i Ladri Fantasma di Cuori nel bel mezzo di un colpo a un casino. La scena si svolge come nel gioco originale, ma dopo già dieci minuti assistiamo alla prima novità. Joker si ritrova circondato dai nemici, e qui fa subito la sua prima apparizione Kasumi Yoshizawa, il nuovo personaggio giocabile e una delle aggiunte più grandi di Persona 5 Royal.  Segue una breve scena dove i due sconfiggono i nemici, con la ragazza che poi si rivolge al protagonista e accenna a una promessa che i due si sono fatti.

Per il resto poi tutto si svolge come da copione, con l’arrivo del flashback che sancisce il vero e proprio inizio del gioco. La scena introduttiva di Kasumi è stata molto breve, ma è comunque realizzata in maniera tale da instillare in me una sconfinata voglia di saperne di più sulla ragazza e lanciarmi subito nella nuova storia di Persona 5. Se c’è quindi una cosa che mi ha affascinato dei nuovi contenuti di trama di Persona 5 Royal è proprio come questi sono stati gestiti. Non vengono introdotti né tutti subito o incastrati in modo forzato nella storia, ma non bisogna nemmeno aspettare troppo per scoprirli. Avremo occasione di incontrare nuovamente Kasumi già  nella prima ora di gioco, mentre Takuto Maruki, altra grande novità di questa riedizione, viene introdotto già dopo la fine del primo dungeon. Le novità di Royal  arrivano in modo ordinato e graduale, e riescono quindi a inserirsi nella trama originale senza andare incontro a contraddizioni o forzature di alcun tipo. Inoltre, queste aggiunte sono riuscite anche in un compito molto importante, ovvero dare più spazio a quei personaggi che magari nella versione originale del gioco avevano poco screen time. Qui ho assistito a nuovi eventi e dialoghi che li coinvolgono, e  questa è proprio una delle cose che speravo di vedere in Royal. Anche per questo posso dire di  essere rimasto molto soddisfatto, dato che ho avuto modo di apprezzare molto di più  quei personaggi che nel gioco originale non mi avevano convinto molto.

A questo punto l’ultima domanda, e forse la più importante, riguardo le  aggiunte di Royal è:  il nuovo arco narrativo com’è? Quando sento parlare di archi narrativi aggiunti a trame già esistenti mi assale un’enorme curiosità mista a un pizzico di paura, perché, per quanto io non vedessi l’ora di rivedere i Ladri Fantasma di nuovo in azione, è anche vero che il rischio di creare incongruenze o contraddizioni è sempre dietro l’angolo. Fortunatamente, questo non è il caso di Royal, anzi. Ovviamente in questo diario non farò spoiler di alcun tipo, ma per ora posso dirvi che per me il nuovo arco narrativo è stato semplicemente fantastico. In queste nuove 15-20 ore di gioco ho assistito a degli sviluppi di trama interessantissimi, con personaggi dalla caratterizzazione profonda e un colpo di scena che mi ha lasciato letteralmente a bocca aperta. Posso tranquillamente dire che Kasumi Yoshizawa è diventata subito uno dei miei personaggi preferiti del gioco, grazie a uno sviluppo davvero inaspettato che ha piacevolmente stravolto tutte le aspettative che mi ero fatto su di lei.

In tutto questo, anche il vecchio cast ne esce rafforzato e più unito che mai. I Ladri Fantasma di Cuori adesso hanno sì più difficoltà da superare, ma li vediamo anche divertirsi di più insieme grazie a eventi come Natale o Capodanno, dove possiamo assistere a dei siparietti semplicemente deliziosi.

Infine, voglio chiudere la sezione legata alla trama di gioco sfatando alcune dicerie che ho letto in rete per quanto riguarda queste novità che Persona 5 Royal porta con séLa cosa che mi è capitata più sott’occhio è che, non appena venuti a conoscenza di una determinata aggiunta, molti hanno iniziato a dire che Persona 5 Royal non sarebbe stato nient’altro che un retcon di quello che succedeva nel gioco originale, come se questa fosse una mossa degli sviluppatori per rimediare agli “errori” commessi con Persona 5.  Andrò subito al dunque: non c’è niente di tutto questo. Nelle aggiunte non ho visto qualcosa di neanche lontanamente somigliante a un temuto retcon. Anche se online s’incappa in qualche spoiler, cosa che purtroppo ultimamente non è del tutto da escludere, bisogna comunque vedere come questi sono stati introdotti e contestualizzati nella trama originale del gioco. Come ho detto prima, le aggiunte di Royal sono inserite in maniera impeccabile, quindi potete stare tranquilli che di retcon non se ne vede nemmeno l’ombra.

IL “NUOVO” PERSONA 5

Persona 5 Royanon introduce soltanto nuovi elementi di trama, ma apporta grandi cambiamenti anche al gameplay del gioco originale. Riesce questa riedizione a migliorare il gioco originale anche in questo campo? La risposta è assolutamente sì, al punto che Royal a tratti sembra quasi un altro gioco. Potrei riassumere  tutte le novità di questa riedizione dicendo semplicemente che lo scopo principale di tutte quante è quello di far risparmiare tempo, elemento che è  fondamentale in un gioco la cui storia prosegue con una struttura a calendario. La prima cosa prima cosa in cui Royal svolge un ottimo lavoro è proprio l’aumento del tempo libero di cui si dispone. In Persona 4 (sia originale che Golden) e in Persona 5 passare il pomeriggio nei dungeon significava avere alla fine dell’esplorazione un protagonista troppo stanco per fare qualsiasi cosa. Persona 5 aveva provato a rimediare a questo problema grazie all’abilità di un determinato Confidente, un’abilità che però non era disponibile fin da subito e che si sbloccava più o meno una volta arrivati a un terzo del gioco. La modifica di Royal è tanto semplice quanto funzionale, dato che adesso si possono svolgere attività anche dopo aver esplorato dei dungeon. Ovviamente per uscire ed esplorare i vari quartieri di Tokyo è sempre necessario sbloccare quell’abilità Confidente di cui vi parlavo prima, ma si può comunque leggere libri, giocare ai videogiochi e fare esercizio in camera, tutte attività fondamentali per aumentare le doti sociali del nostro protagonista.

A questo si aggiungono anche i cruciverba, dei minigiochi che permettono di aumentare di un punto l’Intelligenza senza far passare il tempo!

Da Persona 5 originale, infatti, le doti sociali sono ancora più importanti per iniziare o addirittura riuscire a progredire con i vari Confidenti presenti nel gioco. Anche loro adesso progrediscono più velocemente rispetto al gioco originale, anche qui grazie a una aggiunta semplicissima ma molto funzionale. Dopo ogni aumento di rango si viene contattati dalla persona con cui abbiamo appena trascorso del tempo libero, e questo mette a disposizione una domanda extra con cui ottenere subito altri punti affinità e sbloccare il rango successivo con quel personaggio. Inutile dire che ho adorato questa scelta, perché permette di al giocatore di gestire al meglio il proprio tempo libero e ottenere così il massimo dei risultati. Vi basti pensare che, per la prima volta in un Persona, sono riuscito a completare tutti i Confidenti del gioco in una sola run. A tutto questo si aggiunge anche Kihchijoji, la nuova area esplorabile che mette a disposizione tantissime nuove attività secondarie, come giocare a biliardo per guadagnare punti affinità con i personaggi del party o una bella partita a freccette per ottenere dei potenziamenti in combattimento.

Il sistema di combattimento è un altro settore in cui le modifiche di Royal funzionano a meraviglia. Prima di tutto, la Staffetta (in inglese Baton Pass), è adesso eseguibile da subito, non è più legata al raggiungimento del rango 2 dei Confidenti dei personaggi del party. Inoltre, la Staffetta adesso ha dei livelli, che si possono aumentare giocando a freccette con i compagni. Il livello massimo della Staffetta è 3, e cedere il turno a questo livello significa non solo potenziare l’attacco del personaggio con cui si fa la Staffetta, ma anche ripristinargli una piccola quantità di HP e SP. Le staffette sono quindi ancora più piacevoli e utili da usare rispetto al gioco originale, e gestendo bene i turni dei vari combattenti è possibile spuntarla anche negli scontri più difficili.

Gli avversari non sanno cosa gli sta per succedere

A queste novità si aggiungono anche elementi nuovi di zecca come i semi della bramosia e il rampino. I primi sono appunto dei semi che si trovano all’interno dei vari Palazzi del gioco. Raccoglierli fa recuperare una piccola parte di SP, e inoltre raccogliendoli tutti e tre si ottiene un accessorio speciale da equipaggiare. Il secondo invece serve sia per accedere alle nuove aree dove sono custoditi i semi della bramosia che per attraversare più agevolmente alcune delle aree dei dungeon.

STRANI INCONTRI SI FANNO A TOKYO

Dato che Royal vuole fare le cose in grande, anche i Memento sono stati ritoccati, in modo da renderli sia più interessanti che utili da esplorare. Strutturalmente parlando sono sempre gli stessi, ma adesso mentre si esplora questo dungeon ci si può imbattere in Josè, uno strano ragazzino che guida quella che sembra a tutti gli effetti una macchina giocattolo. Grazie a lui è possibile spendere dei punti speciali per modificare i Memento, in modo da aumentare così oggetti, soldi e addirittura punti esperienza ottenuti alla fine di una battaglia. Pensate che modificando abbastanza i Memento è possibile ottenere un bonus esperienza del 200%. 

A tutto questo si aggiungono anche altre meccaniche, di cui purtroppo non posso parlare altrimenti questo diario lo finisco l’anno prossimo, ma che comunque sono tutte realizzate con un unico scopo ben preciso: rendere Persona 5 ancora più godibile e divertente da giocare.

Inoltre, rimanendo sempre in tema di incontri strani, in Royal adesso è possibile uscire insieme a Caroline e Justine, le due gemelle custodi della Stanza di Velluto. Le scene con loro ricordano moltissimo le uscite con Elizabeth in Persona 3, con le due attendenti che rimangono stupite anche dalle cose più semplici e innocue del mondo reale. Il tutto è semplicemente fantastico e da vita a degli spezzoni esilaranti che spesso vedono il povero protagonista come vittima di Caroline e Justine.

Anche per quanto riguarda la giocabilità Persona 5 Royal svolge quindi un lavoro a dir poco eccellente, rifinendo ancora di più delle meccaniche che già nell’originale avevo trovato fantastiche e ben congegnate. Il tutto risulta in una più ampia gestione del proprio tempo libero e in una maggior efficienza in battaglia. Concludo dicendo che sì, tutte insieme queste novità rendono il gioco un po’ più facile rispetto all’originale, ma posso assicurarvi che per ovviare a questo problema è bastato semplicemente impostare la difficoltà del gioco a Difficile per avere comunque un titolo non troppo punitivo ma comunque impegnativo.

Infine, l’ultima aggiunta di cui voglio parlare è il Covo dei Ladri. Come si può intuire dal nome, il Covo è un vero e proprio nascondiglio personalizzabile. Man mano che si prosegue nella trama, si sbloccano sempre più contenuti con cui poter arredare il covo, e qualche volta riceveremo addirittura la visita dei personaggi presenti all’interno del gioco! Il Covo dei Ladri è anche ricco di contenuti sbloccabili, come filmati, bozzetti e immagini promozionali rilasciate nel corso degli anni che hanno portato al lancio di Persona 5. Al tutto è affiancato anche Magnate, un gioco di carte con delle regole che ricordano un po’ il tanto amato Uno e dove è possibile sfidare i propri compagni di squadra. Voi non avete idea di quante ore io abbia passato a giocare, e salare, su Magnate.

UNO STILE INEGUAGLIABILE

Da vedere, Persona 5 Royal è ancora più bello del gioco originale, che già tre anni fa aveva affascinato tutti con il suo stile coloratissimo e dinamico. Quello che fa Royal a livello tecnico è rendere i colori leggermente più brillanti rispetto all’originale e introdurre il supporto per il  4K su PlayStation 4 Pro, due aggiunte non troppo complicate ma che rendono il titolo ancora più piacevole da vedere e ammirare.

Per quanto riguarda la colonna sonora, anche per questa riedizione il grande Shoji Meguro ha dato il meglio di sé. I nuovi brani aggiunti in Royal sono tutti fantastici, a cominciare da Take Over, il nuovo battle theme che si sente se si inizia un combattimento tendendo un’imboscata. Fra queste poi mi sento in dovere di citare la nuova opening, Colors Flying High, e il nuovo brano che accompagna il filmato finale del gioco, Our Light. Positivissimo, come per l’originale, il doppiaggio inglese. I doppiatori, sia vecchi che nuovi, sono stati a dir poco superlativi e in grado di trasmettere le emozioni dei vari personaggi in maniera impeccabile.

Infine, chiudo facendo un elogio alla localizzazione italiana del gioco. La localizzazione è a dir poco ottima, soprattutto per quanto riguarda personaggi che parlano in modo particolare, come lo sboccato Ryuji, il raffinato Yusuke o la tecnicissima Futaba. Un ottimo lavoro è stato svolto anche con i tantissimi giochi di parole all’interno del gioco, specialmente per quanto riguarda le battutacce terribili di Yusuke.

Inoltre, come dicevo prima, la localizzazione italiana non si fa problemi nell’utilizzare parolacce e termini più volgari a seconda della situazione, cosa che devo dire ho apprezzato molto, dato che in alcune traduzioni queste cose vengono spesso edulcorate o addirittura censurate.

Una cosa della traduzione  che so ha fatto storcere il naso a molti è “Change of heart” in “risveglio del cuore”. Come traduzione in sé non può non convincere molto e, ma la cosa più importante in una localizzazione italiana, soprattutto quando ci si imbatte in termini così specifici, è quella di riuscire a trasmettere comunque il messaggio e l’intenzione del copione originale, e ritengo quindi che “risveglio del cuore” sia comunque la miglior scelta.

 

Conclusione

Persona 5 Royal è un must per tutti gli appasisonati JRPG, ed è un gioco che che consiglio caldamente a…praticamente tutti. Chi ha già giocato all’originale apprezza ancora di più le modifiche e le novità che questa riedizione ha portato con sé, mentre i nuovi fan si ritroveranno fra le mani un vero e proprio capolavoro del genere, con storia, cast e gameplay a dir poco fantastici. Royal è stato per me tutto quello che volevo da una riedizione di Persona 5 e forse anche di più, e posso tranquillamente dire che è diventato uno dei miei giochi preferiti di sempre.

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